Aldobrandino da Siena
Autore
Su maître Aldobrandino e sulle circostanze che portarono alla stesura della sua opera principale, Le Régime du corps, ci informano in prevalenza i prologhi e gli epiloghi dei numerosi manoscritti pervenutici del trattato, sebbene non manchino in essi talune contraddizioni, come quella riguardante il nome stesso dell’autore, che è detto in alcuni casi “da Firenze”, e non “da Siena”, come deve essere invece certamente.
Aldobrandino è da identificarsi infatti con tale «Magister Aldobrandinus de Senis, physicus, Trecis commorans», morto a Troyes nel 1287, che lasciò per testamento la sua casa a una comunità religiosa della città, e del quale rimane traccia in un documento datato 17 Maggio 1287, che è stato portato all’attenzione degli studiosi da Antoine Thomas nel 1906.
Aldobrandino da Siena esercitò la professione di medico in Provenza, presso la corte di Raimondo Berengario IV, e in Francia, dove sembra sia stato archiatra del re Luigi IX il Santo.
Secondo il prologo del ms. della Bibliothèque Nationale de France di Parigi fr. 2021 (siglato A) dell’edizione di Landouzy – Pépin 1911, il trattato fu approntato su richiesta di Beatrice di Savoia, moglie di Raimondo Berengario, ultimo conte di Provenza, nel 1256, in occasione di un viaggio della contessa in visita alle sue quattro figlie, tutte regine: Margherita sposa a Luigi IX re di Francia, Eleonora a Enrico III d’Inghilterra, Sancia a Riccardo di Cornovaglia re di Germania e Beatrice a Carlo d’Angiò. Questa fortunata circostanza favorì dunque la diffusione del ms. nelle case regnati inglese, francese, tedesca e siciliana.
Alcuni dati di carattere stilistico e sintattico (come il fatto, ad esempio, che nel ms. A, già citato, Aldobrandino sia sempre nominato alla terza persona: Et si le fist maistres Alebrans de Florence… Et il mist .iiij. parties el livre; nonché la frase piuttosto sospetta: Et sachent tout cil ki ce livre verront et orront k’il ne doutent mie de celui ki le fist; ke nu ski vive i sace ke reprendre, se n’est par les escrivains corrumpus) inducono a ritenere che il prologo non sia di Aldobrandino (cfr. in merito Landouzy – Pépin 1911, LIII-LIV). Resta però il fatto che la data del viaggio coincide con quella indicata dal copista, 1256.
In altri manoscritti figurano committenti diversi: il manoscritto della Bibliothèque de l’Arsenal 2059 ascrive infatti il trattato alla committenza della regina Bianca di Castiglia, madre del re di Francia Luigi IX (Chi commenche un traitiés que la royne Blanche fist translater de latin en rommanch); mentre il manoscritto della Bibliothèque Nationale de France, fr. 2022 – che indica l’autore come medecin du roy de France – asserisce che esso fu composto su istanza del re stesso. Un cert Benedetto da Firenze, di cui ignoriamo tutto, compare invece nel manoscritto London, British Library, Sloane 2435. Nel prologo infine dei manoscritti più tardi, Oxford, Bodleian Library 179 e Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Reginensi latini, 1334 XV, il Régime du corps risulta essere stato tradotto de grec en latin et de latin en françois nel 1234, su richiesta dell’imperatore Federico II (Feldris qui fu jadis empeureres de Rome et puis fu condampnez à Lyon sur le Rosne de pape Innocent en concille general). Secondo Meyer 1904 non è possibile però che il Régime du corps, composto nel 1234 su commissione dell’imperatore, sia stato poi donato alla contessa Beatrice di Provenza. La testimonianza spuria di questi due codici tardi varrebbe comunque a dimostrare le fama raggiunta dalla corte sveva in campo di prevenzione e regime sanitario. Le informazioni date dal ms. A concordano invece rigorosamente con i fatti storici e sono pertanto degne di fiducia. Sembra quindi plausibile che maître Aldobrandino abbia composto il suo Régime du corps, in lingua francese, alla corte di Provenza e ne abbia fatto omaggio alla contessa Beatrice. Nulla vieta di pensare infine che, sfruttando le relazioni familiari che univano la corte di Provenza alla corona di Francia, Aldobrandino, su raccomandazione della sua protettrice, sia stato ammesso nell’entourage di san Luigi, dove potrebbe esserne divenuto uno degli archiatri. Si giustificherebbe così il titolo di medico del re che gli attribuisce il ms. Ars. 2059, e l’explicit dell’incunabolo del Régime du corps stampato a Lyon verso il 1480, che lo mostrano in rapporti con Bianca di Castiglia e con il sovrano.
Nonostante alcun dato preciso permetta di conoscere i motivi che devono aver determinato il trasferimento di Aldobrandino a Troyes, si può supporre che nel 1270, dopo la morte di san Luigi, egli possa essere stato attratto verso quella città, che rappresentava una delle principali mete di molti commercianti italiani diretti verso le fiere della Champagne, e che, una volta stabilitosi nel contesto della colonia italiana, abbia poi deciso di finire lì i suoi giorni.
Aldobrandino occupa un posto di rilievo nella storia della lingua francese in quanto risulta essere stato il primo medico a scrivere una trattazione scientifica in lingua volgare invece che in latino.
Che si scelga infatti l’una o l’altra data offerta dai mss. (il 1234 o il 1256) per la redazione del Régime du corps resta incontestabile il fatto che Aldobrandino ha dimostrato per primo, con il suo esempio, che la prosa francese non era meno adatta alla cultura scientifica di quanto lo fosse per la letteratura didattica, edificante o per la letteratura di intrattenimento, dato che è solo tra il 1260 e il 1265 che un altro illustre toscano, Brunetto Latini, che come lui visse in Francia e scelse di scrivere in francese, compose il suo Livre dou Tresor.
A proposito della scelta di scrivere in francese, anziché in toscano, potrà valere pertanto anche per Aldobrandino la dichiarazione esplicita che ci ha lasciato più o meno negli stessi anni il suo conterraneo nel Trésor: «Et se aucuns demandoit por quoi cist livres est escriz en romans selon le langage des François, puisque nos somes Ytaliens, je diroie que ce est por deus raisons : l’une car nos somes en France, et l’autre por ce que la parleüre [de France] est plus delitable et plus commune à toutes gens».
Adolfo Bartoli (1880a, 194) suggerì di identificare il Nostro con un certo Aldobrando da Siena poeta, del quale ci sono conservate alcune poesie italiane negli Archivi di Stato di Firenze; ma questa ipotesi non ha avuto fortuna.
Quanto infine alla proposta di Alcide Garosi di riconoscere l’autore del Régime du corps in un Aldobrandino figlio di un Orlandino e nipote di un Orlando medico, medico a sua volta già nel 1212, e giudice a Pisa nel 1224, essa ha incontrato le riserve di Mario Marti, dato che, se non è impossibile, è di certo molto improbabile, che Aldobrandino abbia vissuto circa cento anni, come ne conseguirebbe dall’accoglimento dell’anno 1212 quale periodo di già provetto esercizio professionale del Nostro, la cui morte è fissata, come si è visto, al 1287.
Ad Aldobrandino da Siena si attribuisce anche un De practica oculorum.
Opere
Régime du corps
Bibliografia
Edizioni
Landouzy, Louis – Pépin, Roger
1911 Le Régime du corps de maître Aldebrandin de Sienne. Texte français du XIIIe siècle, publié pour la première fois d’après les manuscrits de la Bibliothèque Nationale et de la Bibliothèque de l’Arsenal par Louis Landouzy e Rogier Pépin, Paris, Champion, 1911 (rist. anast. Genève, Slatkine, 1978).
Studi
Baldini, Rossella
1998 Zucchero Bencivenni, «La santà del corpo», Volgarizzamento del «Régime du corps» di Aldobrandino da Siena (a. 1310) nella copia coeva di Lapo di Neri Corsini (Laur. Pl. LXXIII 47), «Studi di Lessicografia Italiana», 15 (1998), 21-300.
Bartoli, Adolfo
1863 I viaggi di Marco Polo secondo la lezione del codice magliabechiano più antico reintegrati col testo francese a stampa, Firenze, 1863, LIX-LXVI.
1880a I primi due secoli della letteratura italiana, Milano, 1880, 194.
1880b La prosa italiana nel periodo delle Origini, Firenze, 1880, 12-15
Bertoni, Giulio
1930 Il Duecento, Milano, 1930, 73, 78, 87.
Coturri, E.
1960 La puericultura de Le Régime du corps, «Castalia», 16 (1960), n. 4, 168-175.
Fery-Hue, Françoise
1987 Le Régime du corps d’Aldebrandin de Sienne: tradition manuscrite et diffusion, in Santé, Médecine et Assistance au Moyen Âge. Actes du 110e congrès national des sociétés savantes, Montpellier, 1985. Section d’histoire médiévale et de philologie, Paris, Comité des travaux historiques et scientifiques, 1987, t. 1, 113-134.
1989 Le Régime du corps d’Aldebrandin de Sienne: note sur une version française récrite, «Romania», 110 (1989), 253-264.
1997 Le romarin et ses propriétés. Un traité anonyme faussement attribué à Aldobrandin de Sienne, «Romania», 115 (1997), 138-192.
1999 Le Régime du corps d’Aldebrandin de Sienne: complément à la tradition manuscrite, «Romania», 117 (1999), 51-77.
2004 Le Régime du corps d’Aldebrandin de Sienne: complément à la tradition manuscrite (suite), «Scriptorium», 58.1 (2004), 99-108.
Garosi, Alcide
1958 Siena nella storia della medicina, Firenze, Leo S. Olschki, 1958, 135-141.
1981 Aldobrandino da Siena. Medico in Francia nel sec. XIII, nella storia del costume e dell’igiene medievali, Milano, Signorelli, 1981.
Littré, Émile
1847 Alebrand de Florence, médecin, in Histoire littéraire de la France, Paris, Firmin Didot et Treuttel et Wurtz, t. 21, 1847, 415-418.
Marti, Mario
1960 Aldobrandino da Siena, a cura di M. Marti, Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 2 (1960), 115.
Meyer, Paul
1904 De l’expansion de la langue française en Italie pendant le Moyen Age, in Atti del Congresso internazionale di scienze storiche, IV, Roma, 1904, 79-80.
Rugani, L.
1926 Sulle cognizioni di otologia di A. da Siena nel secolo XIII, «Il Valsalva», II (1926), 138-142.
Thomas, Antoine
1906 L’identité du médecin Aldebrandin de Sienne, «Romania», XXXV (1906), 454-456.
Wickersheimer, Ernest
1936 Dictionnaire biographique des médecins en France au moyen–âge, I, Paris 1936, 17-18.
Crediti
Scheda a cura di Serena Modena
Ultimo aggiornamento: 16 marzo 2013