Bonaventura da Siena
Autore
Come egli stesso informa nel prologo alle sue traduzioni in francese ed in latino del Libro della Scala, Bonaventura da Siena fu notaio, copista e traduttore alla corte del re di Castiglia, Alfonso X il Savio, a Siviglia.
Bonaventura da Siena fu verosimilmente uno degli esuli toscani in Spagna, nel periodo nel quale, da parte guelfa (Firenze) come da parte ghibellina (Pisa e Siena), si guardava con speranza al re Alfonso, eletto imperatore nel 1257, attendendo un suo intervento nelle cose d’Italia. Troviamo infatti alla corte di Alfonso anche altri Italiani (tutti, peraltro, notai come Bonaventura) impegnati a tradurre testi spagnoli in latino per ordine del re: ad Egidius de Thebaldis Parmensis (di Parma) e a Petrus de Regio (di Reggio Emilia) si deve, per esempio, una traduzione latina del Libro Conplido, mentre Johannes de Cremona e Johannes de Messina collaborarono alla revisione del Libro de la açafeha nel 1277.
Il nome di Bonaventura da Siena è noto finora in un solo documento, risalente al 10 maggio 1266, che è stato divulgato da Muñoz Sendino (1949, 22-23) a partire da una pubblicazione di Georges Daumet (1913). In tale documento l’infante Don Fernando, figlio di Alfonso X, nomina Enrico il Toscano, portero mayor della corte (altro emigrato, quindi, compatriotta di Bonaventura) e Juan Martinez, vescovo eletto di Cadice, quali suoi procuratori per concludere il contratto di matrimonio con Bianca di Francia, figlia del re Luigi IX. L’atto in questione si chiude con la clausola seguente: «Datum Sibiliae… mensis maii… 1266. Bonaventura de Senis par alium scribi fecit».
Va menzionato poi anche un altro atto del 18 gennaio 1284, portato alla luce da Jacques Monfrin (1951, 289-290), e relativo all’accoglimento tra i familiari del re Pietro d’Aragona di un certo Filippo Bonaventura da Siena, già intimo del cardinale Latino Malebranca (o Malabranca), il quale fu, insieme a Brunetto Latini, il negoziatore della “pace del Cardinal Latino” del 1280 tra guelfi e ghibellini a Firenze (cfr. Cerulli 1969). Tale Filippo Bonaventura da Siena non sarebbe però, secondo lo stesso Monfrin e secondo Peter Wunderli 1965, il traduttore che noi cerchiamo, quanto più probabilmente un figlio di questi.
Opere
Le Livre de l’eschiele Mahomet
Bibliografia
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1957 Dante e l’Islam, in AA.VV., Oriente ed Occidente nel Medio Evo. Atti del Convegno di scienze morali, storiche e filologiche (Roma, 27 maggio – 1 giugno 1956), Roma, Accademia Nazionale dei Lincei. Fondazione “Alessandro Volta”, 1957 (Atti dei Convegni, 12), 275-294.
1969 Bonaventura da Siena, in Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 11 (1969).
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Crediti
Scheda a cura di Serena Modena
Ultimo aggiornamento: 21 maggio 2013