Filippo di Novara
Autore
Filippo da Novara, 1180/1185ca.? – post 1262.
Su alcuni anni della vita di Filippo da Novara siano ben informati, ovvero su quelli dal 1229 al 1242. Questo grazie alla sua prima opera (che qui indicheremo come Premier livre, dato che Filippo sembrerebbe non averle attribuito altro titolo, [Melani, 2018]). Il Premier livre è dedicato alla lotta combattuta nell’Oltremare franco tra l’imperatore Federico II e i signori oltremarini dello stesso Filippo, la potentissima casata degli Ibelin [vedi l’ultima edizione dell’opera, in Melani 1994].
Per altri periodi, invece, le notizie sono poche e frammentarie. Sappiamo, grazie ad un’altra sua opera (il trattato di giurisprudenza Livre de forme de plait [edizione in Edbury 2009]), che egli fu a Damietta, città egiziana sul delta del Nilo contro cui si rivolse la quinta Crociata e intorno alla quale si combatté tra la fine di maggio del 1218 e l’agosto del 1221. A quel tempo Filippo già parlava e leggeva con facilità il francese, perché fu scelto per intrattenere con letture di romanzi cavallereschi (sicuramente in lingua d’oïl) le notti insonni del grande signore oltremarino Rodolfo di Tiberiade. Non possiamo però dire quando esattamente si unì ai crociati. All’epoca, egli risulta già al seguito di un nobile franco-cipriota, Pierre Chappe, e perlopiù a Cipro trascorse il resto della sua vita.
Forse ancora vivo intorno al 1263-1264 (anni ai quali risale una testimonianza che ci informa della sua partecipazione, nel 1262, ad una assemblea di baroni ciprioti), dopo di allora cessano le notizie su di lui. Anche il suo anno di nascita è sconosciuto. Nel 1890 Gaston Paris, restituendo il Nostro alla sua vera patria, Novara (fino ad allora era stato creduto navarrese), ipotizzò che fosse nato intorno al 1195. In realtà, la sua ipotesi si basa solo sulla considerazione che all’epoca dei fatti di Damietta egli fosse ancora molto giovane, data la sua posizione subalterna. Tuttavia, la sua posizione subalterna poteva essere dovuta semplicemente al fatto che era appena giunto in Oriente. Un’altra congettura, recentissima [Melani, 2018], ne prospetta invece la nascita tra il 1180 e il 1185.
In un ceto come quello della nobiltà franca d’Oltremare del secolo XIII, che ormai tendeva sempre più a chiudersi, Filippo da Novara (di nascita nobile, o almeno cavalleresca, secondo quanto egli ci lascia intendere nel Premier livre) riuscì ad inserirsi con successo, divenendo l’uomo di fiducia della famiglia Ibelin. I suoi discendenti diretti poterono imparentarsi con alcuni dei lignaggi più nobili di Cipro, anche se forse non dei più potenti. Due di questi suoi discendenti parteciparono (peraltro con avversa fortuna) all’ultima fase della guerra tra i partigiani del legittimo re Enrico II di Cipro e quelli di suo fratello, il principe Amalrico Lusignano di Tiro, schierandosi, insieme con molti membri della famiglia Ibelin, dalla parte di quest’ultimo. Altri de Navarre (probabilmente ancora una deformazione di de Novare, come quella che occorre in vari scritti e documenti riguardanti il Nostro e i suoi) sono invece ricordati ancora nel XV secolo [Melani, 2018].
Filippo da Novara combatté per gli Ibelin in campo aperto, durante la loro lunga e vittoriosa guerra contro le truppe dell’imperatore Federico II e dei suoi seguaci oltremarini. Ma combatté per loro, con ancor maggiore fortuna e abilità, anche con le armi della diplomazia e del diritto. Di quest’ultimo fu considerato uno degli uomini più esperti (forse il più esperto) del suo tempo. Gran parte delle sue preziose nozioni di diritto oltremarino gli erano state trasmesse da Rodolfo di Tiberiade, come compenso per le sue già ricordate letture notturne. Rodolfo di Tiberiade probabilmente pensava che quelle potessero essergli utili, sapendo che Filippo non intendeva o non poteva tornare a Novara, anche se non ci è dato, oggi, di dire perché.
In vecchiaia, forse a breve distanza l’una dall’altra, scrisse tre opere, tutte conservate, almeno in parte. L’ultima, giunta a noi nella sua interezza, va sotto il titolo di Des .iiij. tenz d’aage d’ome, ed è un trattato in prosa intercalato da alcuni (pochi) testi in versi. Esso contiene consigli morali e di comportamento per le quattro età dell’uomo (infanzia, giovinezza, mezza età e vecchiaia). Quest’opera sembra fondarsi quasi interamente sulle esperienze e sulle convinzioni morali e religiose dell’autore: pochissime, marginali e circostanziali sono le citazioni da opere di altri autori. L’autore dice di averlo composto quando aveva più di settant’anni (intorno al 1265, secondo l’ipotesi tradizionale, pochissimo prima del 1254, o in quell’anno, secondo Melani, 2018).
Delle due opere precedenti, lo stesso Filippo ci dice, nell’ultimo paragrafo di Des .iiij. tenz d’aage d’ome, che vale la pena citare per intero in traduzione:
«Il primo [il Premier livre] lo scrisse per una parte su se stesso, perché in quella si racconta da dove veniva, e come e perché venne al di qua del mare, e come si comportò e mantenne a lungo per grazia di Nostro Signore. Poi vi seguono molte rime e canzoni che egli compose, alcune su quelle grandi follie del mondo chiamate amori; e ve ne sono molte riferite a una gran guerra che egli vide ai suoi tempi tra l’imperatore Federico II e il signore di Beirut, il signore Giovanni d’Ibelin il Vecchio. Vi è anche un bellissimo racconto di quella stessa guerra dal principio fino alla fine, nel quale sono esposti in ordine i discorsi, i fatti, i grandi consigli e le battaglie, perché Filippo partecipò a tutti. Dopo vi sono canzoni e rime che, durante la vecchiaia, compose in gran numero su Nostro Signore e su Nostra Signora e sui santi e sulle sante. Quel libro lo scrisse affinché lui stesso, le sue composizioni poetiche, i fatti che accaddero nel paese ai suoi tempi e il grande valore dei buoni signori rimanessero e si conservassero più a lungo nella memoria di coloro che sono discesi da lui, di tutti gli altri suoi amici e di tutti quelli che vorranno ascoltarli. Il secondo libro [il Livre de forme de plait] lo scrisse, in forma di placito, sugli usi e i costumi delle assise d’Oltremare e di Gerusalemme e di Cipro. Lo scrisse su preghiera e richiesta di uno dei suoi signori, cui egli voleva bene, ma dopo se ne pentì molto, per timore che qualche malintenzionato operasse per fare il male con quanto egli aveva insegnato per operare bene e onestamente, e per questo si scusò al principio e alla fine del libro. Quest’ultimo libro invece [Des .iiij. tenz d’aage d’ome], che è il terzo, lo scrisse sull’argomento che è detto ed esposto nel libro stesso, perché voleva insegnare ad agire bene ai suoi e agli estranei desiderosi di ascoltare e tenere a mente i suoi insegnamenti. Ma non per questo essi dovrebbero astenersi dall’apprendere da coloro che più sanno e valgono e sono migliori di chi scrive; soprattutto dai ministri e dai predicatori della Santa Chiesa. E che nessuno badi alla persona dell’autore e alla sua condizione, né al fatto che le sue azioni siano state buone: anche se non ha fatto il bene, ma lo ha solo mostrato, ciascun lettore deve ricordare il bene e metterlo in opera, perché comunemente si dice: chi farà il bene troverà il bene».
Possiamo certamente deprecare la perdita di quella parte del miscellaneo Premier livre nella quale egli raccontava della sua origine e dei motivi che lo spinsero ad andare e a rimanere in Oltremare.
Anche le sue poesie sono quasi tutte perdute: ne rimangono solo alcune relative alla guerra contro Federico II, citate a mo’ di documenti all’interno del racconto di quella guerra stessa. Sopravvive anche un’epistola poetica di carattere morale citata all’interno dei .iiij. tenz d’aage d’ome..
Silvio Melani
Opere
Guerra di Federico II in Oriente
Filippo di Novara, Frammento dei “Quatre âges de l’homme” (Archivio di Stato di Milano)
Livre de forme de plait
Filippo di Novara, Frammento dei “Quatre âges de l’homme” (Archivio storico diocesano di Novara)
Quatre âges de l’homme
Bibliografia
Edizioni dei cosiddetti Mémoires, o Guerra di Federico II in Oriente, di Filippo da Novara
Kohler, Charles
1913 Philippe de Novare, Mémoires, 1218-1243, édités par C. Kohler, Paris, Champion, 1913 («Les Classiques Français du Moyen Âge», 10).
Melani, Silvio
1994 Filippo da Novara, Guerra di Federico II in Oriente (1223-1242), introduzione, testo critico, traduzione e note a cura di S. Melani, Napoli, Liguori, 1994.
Edizioni complete delle Gestes des Chiprois
Raynaud, Gaston
Les Gestes des Chiprois, in Recueil de chroniques françaises écrites en Orient aux XIII, et XIV, siècles, a cura di G. Raynaud, Genève, Fick, 1887 («Publications de la Société de l’Orient latin. Série historique», 5), par. 97-229.
Paris, G. – Mas Latrie, Réné de
Les gestes des Chiprois, éd. par G. Paris – R. de Mas Latrie, in Recueil des Historiens des Croisades, Documents arméniens, II, Paris 1906, 653-872.
Studi
Aslanoff, Cyril
1997 Récit historique et discours poétique dans l’Estoire de la guerre des Ibelins contre les Impériaux de Philippe de Novare, «Le Moyen Âge», 103, 1997, 67-81.
Bart Rossebastiano, Alda
1979a Sul disperso ms. di Cérines delle Gestes des Chiprois ora «Varia 433» della Biblioteca Reale di Torino, «Studi Francesi», 23, 1979, 76-9.
1979b “La Chanson d’aube” di Filippo di Novara, «Annali dell’Istituto Universitario Orientale di Napoli, sez. romanza», 21, 1979, 417-424.
Bertoni, Giulio
1910 Il Duecento, Milano 1910, 75, 359.
Beugnot, Arthur August
1840-41 Notice sur la vie et sur les écrits de Philippe de Navarre, «Bibliothèque de l’École des chartes», II, 1840-41, 1-31.
Bromiley, Geoffrey N.
1977 Philip of Novara’s account of the war between Frederick II of Hohenstaufen and the Ibelin, «Journal of Medieval History», III, 1977, 325-337.
1998 Philippe de Novare: another epic historian?, «Neophilologus», 82:4, 1998, 527-541.
Charpentier, Hélène
1898 Histoire, droit et morale du lignage dans l’œuvre de Philippe de Novare, in Les relations de parenté dans le monde médiéval, «Sénefiance», XXVI, 1989, 325-334.
Foulet, Alfred L.
1930 Les Mémoires de Philippe de Novare sont–ils un plaidoyer?, «Romania», LVI, 1930, 419-427.
Fréville, Marcel de
1888 Les quatre âges d’homme. Traité moral de Philippe de Navarre, publié pour la première fois d’après les manuscrits de Paris, de Londres et de Metz par M. de Fréville, Paris, SATF, 1888.
Jacoby, David
1984 La littérature française dans les Etats latins de la Méditerranée orientale à l’époque des croisades: diffusion et création, in Essor et fortune de la Chanson de geste dans l’Europe et l’Orient latin, II, Modena, 1984, 617-646.
1986 Knightly Values and Class Consciousness in the Crusader States of the Eastern Mediterranean, «Mediterranean Historical Review», 1, 1986, 98-186.
Kehler, Robert W.
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Mas Latrie, Réné de
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1891 Chronique d’Amadi et de Strambaldi, publiée par R. de Mas-Latrie, 1re partie : Chronique d’Amadi, Paris, Imprimerie nationale, 1891 («Collection de documents historiques sur l’histoire de la France. Mélanges historiques»).
Melani, Silvio
1988 A proposito dei Mémoires attribuiti a Filippo da Novara, «Studi Mediolatini e Volgari», 34, 1988, 97-127.
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2018 Una nuova nota genealogica sulla famiglia di Filippo da Novara, «Studi Mediolatini e Volgari», 2018.
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1892 Beiträge zur Historiographie in den Kreuzfahrerstaaten, vornehmlich für die Zeit Kaiser Friedrichs II., I, Das Geschichtswerk des Philippe de Novaire, «Mitteilungen des Instituts für österreischen Geschichtforschung», XIII, 1892, 255-310 [rettifiche riportate nel numero seguente della rivista, XV, 1894, 593-595].
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Zink, Michel
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Crediti
Scheda a cura di Silvio Melani. Contributi di: Serena Modena e Francesca Gambino.
Ultimo aggiornamento: 26 gennaio 2018.