RIALFrI - Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana# ISSN 2282-6920

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

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*PEITERE s. f.

*PEITERE s. f.

[Boerio pitèr; Faggin pitêr; GDLI pitaro e pitèra1; Paccagnella pitaro/pittaro]

0.1 peitere.

0.2 Esito romanzo di una forma di origine greca (τὸ πιϑάριον ‘piccolo vaso per il vino’), diffusasi nella tarda antichità e penetrata in Italia probabilmente in età bizantina, cfr. Andreose 2017, p. 31.

0.3 Marca diatopica: il vocabolo poliano sembra modellato, oltre che sul veneziano pitèr, anche sul francese d’oltremare pitare: «nella forma peitere, con cui il viaggiatore designa il grande contenitore per il vino del Gran Can, si sovrappongano e si combinino due apporti lessicali differenti, seppur non facili da distinguere a causa del loro etimo comune: quello del veneziano pitèr ‘vaso di coccio’ o più probabilmente della variante pitèra ‘grande giara per l’acqua’, attestata modernamente nel dialetto di Chioggia; e quello del francese levantino pitare, derivato dal termine greco medievale con cui – sicuramente a Cipro, ma probabilmente anche in altre aree dell’Oriente latino – si designava una grande giara destinata alla conservazione del vino.». cfr. Andreose 2017, p. 35.

0.4 N Interessante il fatto che «Gli altri rami principali della tradizione hanno per lo più interpretato la forma peitere nell’accezione di ‘vaso’ […]. Il compendio latino L (sec. XIV), la traduzione toscana TA (sec. XIV in.) e la versione veneziana V (sec. XV) recano rispettivamente le lezioni vas (L), vaso (TA) e vassel(l)o (V). In modo analogo, la riscrittura ‘in buon francese’ Fr (o FG), redatta verso il 1310-1311, sostituisce la forma franco-italiana con poterie, che in antico e medio francese, oltre al significato di ‘arte/mestiere di vasaio’ (T-L, 7, 1655), poteva assumere anche il valore di “travail de potier, objet fabriqué par le potier, vaisselle de terre”. Su questa scia si colloca la traduzione italiana contenuta nel secondo volume delle Navigazioni e viaggi di Giovanni Battista Ramusio, uscito postumo nel 1559. In tale versione – indicata tradizionalmente con la sigla «R» – al sintagma “une grant peitere d’or fin” di F corrisponde l’espressione “un grande et precioso vaso a modo d’un pittaro”», cfr. Andreose 2017, pp. 30-31.

0.5 1 ‘Grande contenitore per il vino’.

0.6 Francesca Gambino 29.11.2019. Ultimo aggiornamento: Francesca Gambino 29.11.2019.

1 ‘Grande contenitore per il vino’.

– « Et eu mileu de ceste sale, ou le Grant Sire tient sa table, est une grant peitere d’or fin qe bien tient de vin come grant botet; et environ ceste peitere, ce est en chascun chant, e<n> a une plus peitete; et de cele grant vient le vin au bevrajes que sunt en celle mandre.», Marco Polo, Il Milione, LXXXV, 11.

 

 

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