Bovo d’Antona udinese
- Titles
- Bovo d’Antona
- Dating
- Fine XIV sec.
- Incipit
- Enchia in Antona non oit aresté; | Là chel vit Blondoia in cela parte e(st) alé.
- Explicit
- P(er) amor de quel B. ch'io poso tant amier. | Elo amava ben mi suso la veritè.
- Form of the text
- 446 versi raggruppati in lasse assonanzate di lunghezza variabile.
- Language
- Franco-italiano.
- Topic
- Racconto di alcune vicende di Bovo d’Antona. L’infanzia perseguitata e l’incontro con Drusiana ne costituiscono gli episodi principali.
- Type of text
- Rielaborazione franco-italiana di un modello francese.
Introduzione
Bovo d’Antona è un eroe medioevale di origine inglese. Suo padre, Guion, è signore della leggendaria Hampton. Sua madre Blondoia, figlia del re di Scozia, ordisce il più spietato dei tradimenti: chiede all’imperatore di Alemannia, Duodo di Magonza, di inviare un esercito per sconfiggere il marito e, dopo la morte di Guion, sposa il suo vecchio pretendente. Cominciano così le peripezie di Bovo, che fugge in Erminia, conquista l’amore della principessa Drusiana, è catturato dal Soldano, ma alla fine, con l’aiuto del balio Sinibaldo e di suo figlio Terigi, riesce a vendicare l’assassinio del padre e a recuperare i suoi beni. La storia fa parte del ciclo di Carlo Magno. Bovo è infatti identificato con uno degli eroi che precedettero la nascita dell’imperatore e i suoi due figli, Guidone e Sinibaldo, danno origine rispettivamente ai lignaggi di Mongrana (Gherardo della Fratta, i Narbonesi, Olivieri di Vienna) e Chiaramonte (Rinaldo e i suoi fratelli, Malagigi, Orlando, Astolfo).
Questa vicenda epica ha generato una tradizione ricchissima, che ha circolato in tutta Europa per più di settecento anni. La più antica versione esistente è il Boeve de Haumtone, un testo anglo-normanno di 3850 alessandrini rimati, risalente alla prima metà del Duecento[1]. Allo stesso secolo risalgono tre chansons de geste antico francesi in décasyllabes rimati dal titolo Beuve d’Hanstone (Continentale I, 1200 circa; continentale II, 1225 circa; continentale III, prima del 1220)[2]. Ad esse si aggiunge più tardi una versione francese in prosa, stampata a Parigi nel 1500[3]. Dalla versione anglo-normanna dipendono la versione gallese (Bowno o Hamtwn, XIII sec.), norrena (Bevers saga, in prosa, XIV sec.) e medio-inglese (incipit Sir Beues of Hamtoun, XIV sec.). Dalle versioni francesi discendono invece le due neerlandesi (frammento della prima metà del XIV; Volksbuch, 1504). Esiste poi una versione irlandese (Bibuis o Hamtuir, XV sec. in prosa), che è considerata una libera rielaborazione di perdute versioni inglesi.
Anche l’Italia non resta insensibile al fascino della storia, il cui successo è testimoniato da undici diverse redazioni. Le prime tre sono in franco-italiano: le due parti del Buovo contenute nella Gesta francor del ms. Marciano V13 (prima metà del XIV sec., versi, enfances e chevalerie), il Bovo udinese (fine XIV sec., versi) e il Bovo modenese (XIII sec., versi)[4]. Le altre otto sono il Buovo toscano (XIV sec., prosa, toscano), il Bovo laurenziano (fine XIV sec., versi, toscano-veneto), i Reali di Francia di Andrea da Barberino (il libro IV è dedicato a Buovo d’Antona, fine XIV – inizi XV sec., prosa, toscano), il Buovo riccardiano (metà XV sec., versi: ottave, toscano), Gherardo (metà XV sec., versi: ottave, toscano, così chiamato dal nome dell’autore che si autonomina nell’ultimo verso, rimane solo un II libro, 37 cantari), il Buovo 1480 (stampato nel 1480 a Bologna da Bazaliero de’ Bazalieri, versi: ottave, veneto-emiliano), il Buovo palatino (ultimo quarto XV sec., versi: ottave, toscano), il Buovo 1497 (stampato a Bologna nel 1497 da Caligola de’ Bazalieri, versi: ottave, tosco-emiliano)[5]. Dalla versione italiana dipendono poi quella Yiddish (opera dell’umanista ebreo Elia Levita, Bovo– o Bababuch, ottava rima, Padova, 1507) e la narrazione russa (XVI sec., Bova Korolevič). Dalla versione Yiddish dipende a sua volta quella rumena (opera di M. Aziel insieme ad altri due racconti medievali, O mie şi ună de zile ‘mille e uno giorni’, 1881).
Secondo Albert Stimming e la sua scuola la tradizione italiana sarebbe vicina alla terza versione francese continentale[6], ma i materiali che dovettero circolare nella Penisola furono vari e vennero liberamente rielaborati, per cui è in realtà difficile individuare rapporti di filiazione diretti. La tradizione italiana appare inoltre caratterizzata da elementi ignoti alle redazioni francesi, per cui si è concluso che il Buovo italiano è una «liberissima rielaborazione che non può essere agganciata a nessuna redazione specifica, probabilmente perché ne manipola più d’una»[7].
[1] La versione anglonormanna è tràdita dai manoscritti Paris BNF Nouv. acq. fr. 4532 e Louvain BUC G. 171; se ne veda l’edizione di Stimming 1899.
[2] I principali testimoni di queste chansons de geste sono Paris BNF fr. 25519; Paris BNF fr. 12548 e Carpentras BI 405, ai quali si aggiungono versioni parziali e frammenti; cfr. l’edizione di Stimming 1911: I, xi-lxi; Stimming 1912-1918, 1914.
[3] Se ne veda l’edizione di Ival 1984.
[4] Le versioni franco-italiane sono tràdite rispettivamente dai manoscritti Venezia BNM fr. Z 13 (256); Udine AC N.m. 736.28 e Modena AS Framm. B.11, n. 2; cfr. le edizioni di Rajna 1887: 162-183; Zarker Morgan 2009: 305-344 e 411-505 (Geste francor); Roggenbuck 2011: 697-715.
[5] Le versioni toscane sono tràdite rispettivamente dai manoscritti Firenze Br 1030; Firenze BML Med. Pal. 93; Firenze BR 2820; Firenze BNC Magl. Cl. VII, palch. 10, 1202; Firenze BML Med. Palat. 483; per le edizioni, cfr. Rajna 1872: 114-223 e Delcorno 2008: 47-178, con altra bibliografia. Sul rapporto tra le diverse versioni del Bovo d’Antona, segnalo Mascitelli c.s., che non ho ancora potuto leggere.
[6] Cfr. Boje 1909: 138-140. Il rapporto con la terza redazione continentale in antico francese è evidente per il Bovo modenese.
[7] Delcorno 1989: 285; cfr. inoltre Sunderland 2012; Delcorno 2006: 103-116 e la sintesi di Delcorno 2008: 20-22.
Manoscritto
Udine, Archivio Capitolare, Fondo Nuovi Manoscritti 736.28
Testo
3.1 Il metro del Bovo udinese è caratterizzato dall’anisosillabismo e intorno all’endecasillabo di base, continuatore del décasyllabe francese, gravita un’ampia gamma di oscillazioni. I 446 versi che ci sono giunti passano ripetutamente dalle nove alle dodici sillabe, ma non mancano escursioni isolate più ampie che vanno dalle sette (vv. 85, 178, ecc.) fino alle quindici (v. 140) / sedici sillabe (cfr. il v. 33, che, pur essendo vergato su di un unico rigo, potrebbe forse essere spezzato dall’editore in due versi di dodici e di sei sillabe, mentre 9 + 6 potrebbe diventare il menzionato v. 140)[1].
Il Bovo udinese non è un testo suddiviso in lasse di lunghezza variabile, come lo sono di solito i testi epici: l’assonanza che lega i versi di tutti i frammenti è sempre in –e-, chiusa o, più raramente, aperta (-é, è, –er, –ier, –el, –iel, –es, –és, –ès, –en, –ien, –ient, –ef); fanno eccezione solo le parole rima cristians 110r, mar 120r, enfant 196r : talant 197r; si notino inoltre vardere 55r, scodere 154r (ma scuder 178r), cantere 214r, con uscita –ere < are caratteristica del franco-italiano; nieve 107r e miere 173r[2]. Nel complesso le parole in assonanza dimostrano chiaramente la volontà di aderire al francese[3].
I versi sono divisibili in tre frammenti distinti: il primo corrispondente alle cc. 1-6, il secondo alla carta 7, il terzo alla carta 8.
La trama di questa versione del Bovo d’Antona comincia con Dodon che chiede di uccidere Bovo e la descrizione del tentato omicidio da parte di Blondoia, che, dopo aver rinchiuso in una camera il figlio, gli manda una cameriera con del cibo avvelenato. La cameriera prova però pietà nei confronti del bambino, denuncia la tresca e lo aiuta a fuggire.
Bovo si avvia allora verso il castello di San Simone, di proprietà del balio Sinibaldo, ma nel bosco si perde e, dopo aver vagato per tre giorni, giunge a una spiaggia dove lo trovano alcuni marinai, definiti anche ‘mercanti’; a costoro egli dice di essere figlio di un mugnaio e di una lavandaia. I marinai lo conducono con loro in Armenia e lo vendono al re Arminiun, presso la corte del quale Bovo rimane quattro anni come stalliere.
Quando il sovrano indice una giostra che ha come premio la mano della figlia Drusiana, vi accorrono Marchabrun, re di Polonia, innamorato della principessa, e lo stesso Bovo, armato di una pertica, poiché non ha la possibilità di armarsi come un vero cavaliere. Bovo vince contro il sovrano di Polonia e tutti gli altri pretendenti ed è poi raggiunto da Drusiana, nel frattempo innamoratasi di lui.
Dopo una lacuna, la scena è ambientata nella città di Monbrando, che appartiene ai domini di Marchabrun, dove quest’ultimo ha portato Drusiana per sposarla. Un pescatore racconta a Bovo che Drusiana non si è concessa al re per amor suo. Allora Bovo si traveste da pellegrino per incontrarla senza essere scoperto. I due giovani si ritrovano e Drusiana, ascoltando parlare Bovo di sé stesso, ma credendolo un pellegrino, comincia a raccontargli la sua storia.
3.2 La versione anglonormanna e le tre continentali non mostrano delle rispondenze testuali puntuali con il Bovo udinese. Per quanto riguarda le versioni che riconducono alla Penisola italiana, è soprattutto il Bovo laurenziano toscano-veneto che ci aiuta a ricostruire e interpretare il Bovo udinese. Vi è poi il Buovo 1480, utile per le parti in cui il Bovo laurenziano è lacunoso, considerato il fatto che nel 1480 il verseggiatore al servizio del Bazalieri ridusse probabilmente in ottave proprio la redazione laurenziana[4].
L’Enfances Bovo d’Antona, con cui inizia la Geste francor (V13), è acefala e manca tutta la vicenda iniziale del tradimento e della storia d’amore tra i due protagonisti. Non c’è dunque corrispondenza di episodi con i tre frammenti del Bovo udinese e in ogni caso la Geste francor appartiene a un’altra famiglia della tradizione italiana del Buovo: anche se avessimo potuto leggerne i versi iniziali probabilmente i rapporti tra la versione di Venezia e quella di Udine sarebbero stati laschi[5].
Il frammento del Bovo modenese narra alcuni episodi non presenti nell’udinese, l’incontro di Bovo con la madre Blondoia, la decisione di non ucciderla ma di rinchiuderla in una torre, il viaggio in mare e l’arrivo alla città di Monbrando, con Drusiana che partorisce in un bosco i due gemelli concepiti con Bovo. Anche il Bovo modenese, comunque, non sarebbe stato collazionabile con il Bovo udinese, perché segue da vicino la terza versione continentale francese.
Il Bovo laurenziano, invece, corrisponde esattamente ad alcuni passi del Bovo udinese: l’inizio del primo frammento del Bovo udinese 1-37 colma la lacuna presente nel Bovo laurenziano dopo il v. 307; i successivi versi 38-214 del Bovo udinese corrispondono ai versi 308-479 del Bovo laurenziano (Blondoia, madre di Bovo, rinchiude il giovane figlio in una stanza e tenta di avvelenarlo, ma la pietà di una cameriera lo salva; il ragazzo fugge e incontra dei mercanti che lo vendono come scudiero al re d’Armenia; la principessa Drusiana si innamora di lui; Drusiana e Bovo si incontrano sotto un tavolo per raccogliere un coltello caduto); i vv. 215-282 del Bovo udinese colmano nuovamente la lacuna del Bovo laurenziano dopo il v. 479 determinata dalla perdita di due carte, subito prima del bacio tra Bovo e Drusiana, e l’equivalenza tra le due versioni riprende con i versi 282-347 del Bovo udinese che corrispondono ai versi 480-543 del Bovo laurenziano (Bovo sfida in un torneo l’emiro Marcabruno, pretendente di Drusiana, vincendolo; Drusiana costringe Bovo a regalarle la sua ghirlanda e a ricambiarlo). Il secondo frammento dell’udinese, versi 348-398, narra l’incontro di Bovo prima con un pescatore e poi con un pellegrino, e aiuta a ricostruire il testo del laurenziano, che è in questo punto lacunoso (v. 1154). Il terzo frammento dell’udinese (vv. 399-444), infine, corrisponde ai versi 1208-1252 del Bovo laurenziano, subito prima di una nuova lacuna di entrambi (ricongiungimento di Bovo, travestito da pellegrino, con Drusiana, che non lo riconosce e gli racconta la sua storia). In sintesi:
Frammenti
|
Bovo udinese |
Bovo laurenziano |
I: 6 carte | 1-37
38-214 215-282 282-347 |
lacuna tra il v. 307 e il v. 308
308-479 lacuna tra il v. 470 e il v. 480 480-544 |
II: 1 carta | 348-398 | lacuna tra il v. 1154 e il v. 1155 |
III: 1 carta | 399-444 | 1208-1252 |
Quando è possibile comparare il Bovo udinese e il Bovo laurenziano, il rapporto appare molto stretto[6]. A titolo di esempio si leggano i versi nei quali Bovo e Drusiana si contendono una ghirlanda:
Bovo udinese 313-324
E la çentil dama ala stala sen vien, E Bovo sì sta cun una çirlanda in cef E si è gità a le pouser.
[Son viso est] plu bel de rosa de pré. [Dist Drus]iana: «Quela çirl]anda me doné, [C]he per vostro [amo]r la voio porter.» E Bovo l’intende, sì comença a parlier: «Dama», dit el, «vu dì torto e vilté, Quando una tal çirlanda volì porter. No m’aỳ Dio, non ve la vo’ doner.» Bovo», dist la dama, «quela çirlanda me doné, Che per vostro amor la voio porter.» |
Bovo laurenziano 508-520
Alora la donçela ala stala andà, trovà Bovo chi la ghirlanda in testa à. Sì era çitado su l’erba a possar, che dela çostra era molto fadigà, lo color de so vixo plù belo de flor de prà. Druxiana li disse: «Quela ghirlanda me dà’, che per to amor la voio portar». Bovo la intende, sì prexe a parlar: «Madona», diss’elo, «vu dì torto e viltà, quando una tal ghirlanda vu volé portar. Si m’aỳ Dio, io no ve la voio donar». «Ancora te digo, quela ghirlanda me dà’, che per to amor la voio portar».
|
La varianza che si riscontra è comparabile a quella che si rinviene nei cantari: è aggiunto oppure omesso un aggettivo, un termine è sostituito con un suo sinonimo, cambia l’ordine degli elementi all’interno della frase. E del resto cantier si autodefinisce ripetutamente il Bovo udinese («S’el è sì ver co dise li cantier» 82, «S’el è sì ver com dise li cantier» 180, «S’el è sì ver com dise li canter» 214), cantar il Bovo laurenziano (« [S’]el [è] cossì vero como dixe el cantar» 260, «S’el è cossì vero como dixe lo cantar» 350, «S’el è cossì vero como dixe lo cantar» 445, ecc.), anche se non è detto che vi sia un rinvio preciso al genere italiano in procinto di affermarsi proprio intorno a quegli anni[7], perché i termini in questione possono essere di generica ascendenza epica. L’autodesignazione canter compare anche nell’Entrée d’Espagne («Roland, par chi l’estorie et lo canter comanze» 17) e, soprattutto, nella Geste francor, che, oltre a roman, sermon, istolia, si serve a sua volta degli epici cançon e çanter «in sintagmi che occhieggiano a stilemi di ambito canterino italiano»[8].
Per quanto riguarda il Buovo 1480, i riscontri tra i singoli versi sono meno puntuali, anche per la tendenza all’amplificatio del cantare toscano. La narrazione, alcuni dettagli e vari sintagmi sono però gli stessi: le corrispondenze che si possono stabilire sono Bovo udinese 1-347 / Buovo 1480 III, 12 – V, 17, Bovo udinese 348-398 / Buovo 1480 IX, 28-40, Buovo udinese 399-446 / Buovo 1480 X, 28-40. Si confronti a titolo di esempio il passo in cui Drusiana interroga Bovo sulla sua famiglia:
Bovo udinese 235-247
E Bovo davant est inçenoglé. «Fant», dist la dama, «chi fo ton pier e toa mier?» E Bovo si è redrito in piè. «Dama», dit Bovo, «vu dì torto e peçié
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Buovo 1480 IV, 25 – IV, 28
25 […] Ma come quella ch’avea affectioni disse: «Fratel, non star così pauroso! Che volio da te saper chi fu to padre e di che gente fu la tua madre».
26 Buovo rispose: «Lasciatime stare che certo, damma, mai non vel direi». Ma Drusiana non lo lassa andare dicendo: «Dime tosto chi tu sei!». E comenzòlo forte a losengare e domandòlo volte più di sei. Buovo disse: «Poi ch’el me convien dire, vel dirò, poi che ’l voliti sapere.
27 Mio padre fu molto da poco che masinava e teneva un molino e dimorava in un salvatico luoco; la mia madre filava stopa e lino. Non s’acendeva mai ponto de foco e sempremai havea pien una tina de pezze d’altre gente che lavava, ma lei molto poco guadagnava.
28 Questo era el padre e la madre mia». E Drusiana gli disse: «Tu ne menti, ch’io vedo chiaro che dici busia; che el bel servire che tu t’agomenti non dice e non mostra che così sia; anche me mostra che siti de bona genti». Bovo disse: «Lassatimi andare ch’al mio cavallo l’herba voglio fare».
|
Queste corrispondenze permettono di capire quanti versi sono andati perduti tra un frammento e l’altro del Bovo udinese e di rendersi conto che anche all’interno dei frammenti che abbiamo si riscontrano lacune di porzioni di testo di misura variabile, talvolta indispensabili per capire lo svolgimento della narrazione. Ho reso conto della presenza di queste lacune nelle note alla fine del testo.
La parte centrale del poema, infine, nella quale Bovo riesce a vendicare il padre e a riconquistare la città di Antona, fino al ricongiungimento con Drusiana e i figli, si può ricostruire comparando la Geste Francor con il Bovo laurenziano, ma in questo caso il rapporto tra i due testi è meno serrato.
[1] Ho preferito tuttavia non intervenire, perché nel caso di altri versi lunghi (cfr. i vv. 202, 351 di 15 sillabe, ecc.) non si offre la possibilità di spezzare agevolmente il verso in due.
[2] Rajna 1887 sembra propenso a normalizzare le assonanze: cfr. al v. 120 crestiens 110r, senza però la relativa nota in apparato; al v. 120 mer, con in nota la forma attestata mar (ma al v. 166 per errore mar, quando la forma attestata è mer); Rajna 1887 elimina inoltre l’atona finale delle forme vardere 55r, scodere 154r, cantere 214r.
[3] Cfr. anche Rajna 1887: 155. Nel Bovo laurenziano invece l’assonanza è sempre à, ar, ecc.
[4] Cfr. Delcorno 1989: 291.
[5] Secondo Delcorno 2008: 20-21 all’interno della tradizione italiana si distinguono due famiglie: una è costituita da V13 e dai Reali, i quali utilizzano certamente il Buovo toscano, l’altra annovera il Bovo laurenziano, cui si lega l’udinese, e il Buovo 1480. Questa seconda è una tradizione padano-veneta. La tradizione francese è più presente nella terza tradizione, toscana, rappresentata dal Buovo riccardiano e dal Gherardo, cui aggiungo il franco-italiano Bovo modenese. Accanto ad essa, infine, si pongono nel secondo Quattrocento il Buovo palatino e il Buovo 1497.
[6] In questa articolo sarebbe troppo complesso approfondire la questione del rapporto tra la versione laurenziana e la versione udinese del Bovo d’Antona. Basterà citare Viscardi 1941: 105: «L’elemento francese è, nell’udinese, senza confronto più copioso che nel laurenziano: il testo udinese sta, per questo riguardo, tra il laurenziano e il marciano. E, pertanto, la lezione udinese è meno che la laurenziana discosta dall’originale. Naturalmente, i rapporti tra le due lezioni non devono essere confusi coi rapporti tra i due codici. Talvolta il laurenziano ha lezioni migliori e conserva varianti che mancano nell’udinese; e in qualche raro caso il laurenziano conserva la forma autentica francese, o, comunque, una forma più francese che l’udinese. Perciò si conclude che il laurenziano deriva non dall’udinese, ma da un progenitore dell’udinese: un progenitore, però, non lontano»; di seguito Viscardi 1941: 106-109 pubblica i vv. 38-86 del Bovo udinese con a fronte i vv. 308-354 del Bovo laurenziano.
[7] Il genere del cantare si afferma in Italia a metà del ’300, cfr. Cabani 1988: 10. Sui contatti e i rapporti tra cantari e tradizione franco-italiana, cfr. Roncaglia 1965: 754.
[8] Capusso 2001: 152 e cfr. nella Geste francor (ed. Zarker Morgan 2009) cantier 82, 180, canter 2014.
Lingua
Per un’analisi dettagliata delle lingua del Bovo d’Antona udinese, cfr. l’articolo di Francesca Gambino, Code-mixing nel ‘Bovo d’Antona’ udinese, con una nuova edizione del frammento Udine, Archivio Capitolare, Fondo Nuovi manoscritti 736.28, “Francigena” 2 (2016), pp. 35-130.
Edizione
L’edizione del Bovo udinese è stata rivista direttamente sul manoscritto di Udine. L’edizione del Bovo udinese segue le norme editoriali correnti nella pubblicazione dei testi medievali. La facies grafica del manoscritto e le sue caratteristiche linguistiche sono state conservate (cfr. § 4.1.1 per le forme drica 191, placa 270, lanca 280, Clarenca 423). Gli interventi sulla grafia si limitano all’introduzione dei segni diacritici necessari alla comprensione del testo:
1) dal momento che il grafema <u> serve a rappresentare sia la vocale che la consonante, si distingue tra /u/ e /v/;
2) tituli ed altri segni di abbreviazione sono stati sciolti secondo la prassi consueta;
3) sono stati introdotti la separazione tra le parole, i segni di interpunzione, apostrofi e accenti, le maiuscole e le minuscole secondo l’uso moderno; una maiuscola evidenzia l’inizio di ogni verso, come nel manoscritto;
4) il discorso diretto semplice è stato racchiuso tra virgolette;
5) i versi sono stati numerati;
6) le parentesi quadre segnalano le integrazioni, le parentesi quadre racchiudenti tre puntini indicano le lacune non colmabili; il corsivo evidenzia i punti corretti rispetto alla lezione del manoscritto.
Bibliografia
Bibliografia
- Manoscritti
Carpentras BI 405 | Carpentras | Bibliothèque Inguimbertine | 405 | |
Firenze BML Med. Pal. 93 | Firenze | Biblioteca Medicea Laurenziana | Mediceo Palatino | 93 |
Firenze BML Med. Pal. 483 | 483 | |||
Firenze BNC, Magl. Cl. VII, palch. 10, 1202 | Biblioteca Nazionale Centrale | Magliabechiano | Cl. VII, palch. 10, 1202 | |
Firenze BR 1030 | Biblioteca Riccardiana | 1030 | ||
Firenze BR 2820 | 2820 | |||
Louvain BUC G.171 | Louvain | Bibliothèque de l’Université catholique | G.171 | |
Modena AS Framm. B.11, n. 2 | Modena | Archivio di Stato | Frammenti | B.11, n. 2 |
Paris BNF fr. 12548 | Paris | Bibliothèque Nationale de France | français | 12548 |
Paris BNF fr. 25519 | 25519 | |||
Paris BNF Nouv. acq. fr. 4532 | Nouv. acq. françaises | 4532 | ||
Udine AC N.m. 736.28 | Udine | Archivio Capitolare | Nuovi manoscritti | 736.28 |
Venezia BNM fr. Z 13 (256) (V13) | Venezia | Biblioteca Nazionale Marciana | fr. Z 13 (256) |
- Opere
Quando non è altrimenti specificato, per le opere in italiano antico si rinvia alla bibliografia dell’OVI, per le opere in francese antico si rinvia alla bibliografia del CLF. Data dell’ultima consultazione dei siti: 21 marzo 2016.
Alexandre (A) (RomAlexA)
The Medieval French Roman d’Alexandre. Edited by Edward C. Armstrong. I Text of the Arsenal and Venice Versions. Prepared with an introduction and commentary by Milan S. La Du, Princeton – Paris, Princeton University Press – Presses Universitaires de France, 1937 [si utilizza l’ed. New York, Kraus Reprint Corporation, 1965 («Elliott Monographs in the Romance Languages and Literatures», 36)], pp. 2-342 (pagine a sinistra).
Alexandre (B) (RomAlexB)
The Medieval French Roman d’Alexandre. Edited by Edward C. Armstrong. I Text of the Arsenal and Venice Versions. Prepared with an introduction and commentary by Milan S. La Du, Princeton-Paris, Princeton University Press – Presses Universitaires de France, 1937 [si utilizza l’ed. New York, Kraus Reprint Corporation, 1965 («Elliott Monographs in the Romance Languages and Literatures», 36)], pp. 3-495 (pagine a destra).
Atrovare del vivo e del morto
Domenico De Robertis, Cantari antichi, in «Studi di filologia italiana», 28 (1970), pp. 67-175 [testo pp. 146-175].
Bataille d’Aliscans
La versione franco-italiana della Bataille d’Aliscans: Codex Marcianus fr. VIII [= 252]. Testo con introduzione, note e glossario, a cura di Günther Holtus, Tübingen, Niemeyer, 1985 («Beihefte für Zeitschrift für Romanische Philologie», 205).
Bonaventura da Demena, La complainte de Boece (BonavDem)
Bonaventura da Demena, La complainte de Boece et la consolation de la Phylosophye. Volgarizzamento franco-italiano della Consolatio Philosophiae (Paris, BNF, ms. fr. 821). Edizione critica, introduzione, note e glossario a cura di Gianfelice Peron, Padova, RIALFrI, 2014, http://www.rialfri.eu/rialfri/testi/boece.html.
Bovo laurenziano (BovLaur)
Il “Bovo laurenziano” del manoscritto Firenze, Biblioteca laurenziana, Mediceo Palatino 93, nuova edizione per il Repertorio informatizzato antica letteratura franco-italiana (RIALFrI) a cura di Chiara Benini e di Francesca Gambino, Padova, Università degli Studi di Padova, 2016, http://www.rialfri.eu/rialfriPHP/public/testo/testo/codice/bovoLaurenziano.
Bovo udinese (BovUd)
Si cita il testo pubblicato in Appendice a questo articolo.
Brunetto Latini, Tresor,
Brunetto Latini, Tresor, a cura di Pietro G. Beltrami, Paolo Squillacioti, Plinio Torri e Sergio Vatteroni, Torino, Einaudi, 2007 («I Millenni»).
Buovo 1480
Delcorno 2008.
Chanson de la Croisade Albigeoise
La Chanson de la Croisade Albigeoise, éditée et traduite du provençal par Eugène Martin-Chabot, 3 voll., Paris, Les Belles Lettres, 1957-1961.
Daniele Deloc da Cremona, Le livre de Moamin
Moamin e Ghatrif. Traités de fauconnerie et des chiens de chasse. Édition princeps de la version franco-italienne avec 3 planches hors texte par Håkan Tjerneld, Stockholm – Paris, Fritze – Thiébaud, 1945 («Studia Romanica Holmiensia», 1).
Dante Alighieri, De vulgari eloquentia
Dante Alighieri, Opere minori, vol. III.1, De vulgari eloquentia; Monarchia, a cura di Pier Vincenzo Mengaldo e Bruno Nardi, Milano, Ricciardi, 1996 («Classici Ricciardi-Mondadori»).
Entrée
L’Entrée d’Espagne. Chanson de geste franco-italienne, publiée d’après le manuscrit unique de Venise par Antoine Thomas, 2 voll., Paris, Didot, 1913 («Société des Anciens Textes Français», 61-62) [la numerazione dei versi e alcune varianti testuali seguono tuttavia l’edizione RIALFrI, http://www.rialfri.eu/rialfriPHP/public/testo/testo/codice/entree.
Fisiognomia
La fisiognomia, trattatello in francese antico colla versione italiana del Trecento, pubblicato la prima volta sui codici per cura di Emilio Teza, Bologna, Romagnoli, 1864; rist. Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1968 [da cui si cita].
Geste Francor (Gestfranc)
La Geste Francor. Edition of the Chansons de Geste of MS. Marc. Fr. XIII (=256). With Glossary, Introduction, and Notes by Leslie Zarker Morgan, Tempe, Arizona Center for Medieval and Renaissance Studies, 2009 («Medieval and Renaissance Texts and Studies», 348).
Giovanni Gherardi da Prato
Il paradiso degli Alberti, a cura di Antonio Lanza, Roma, Salerno, 1975 («I novellieri italiani», 10).
MarcPolMil
Il manoscritto della Bibliothèque nationale de France Fr. 1116, vol. I. Testo, a cura di Mario Eusebi, Roma – Padova, Antenore, 2010 («Biblioteca veneta. Poliana. Documenti per l’edizione integrale di Marco Polo», 1).
Matfre Ermengaud, Breviari d’amor
Le Breviari d’amor de Matfre Ermengaud. Edité par Peter T. Ricketts, 5 voll., London, A.I.E.O., vol. II (1-8880), 1989 («Association internationale d’etudes occitanes», 4).
Mort Charlemagne
Maria Luisa Meneghetti, Ancora sulla “Morte” (o “Testamento”) di Carlo Magno, in Testi, cotesti e contesti del franco-italiano. Atti del 1° simposio franco-italiano (Bad Homburg, 13-16 aprile 1987), a cura di Günter Holtus, Henning Krauss e Peter Wunderli, Tübingen, Niemeyer, 1989, pp. 245-284.
Niccolò da Casola, La Guerra d’Attila
Niccolò da Casola, La guerra d’Attila. Poema franco-italiano pubblicato dall’unico manoscritto della R. Biblioteca Estense di Modena, testo, introduzione, note e glossario a cura di Guido Stendardo, prefazione di Giulio Bertoni, 2 voll., Modena, Società Tipografica Modenese, 1941 («Istituto di Filologia Romanza della R. Università di Roma. Studi e Testi»).
Niccolò da Verona, Prise Pampelune,
Niccolò da Verona, Opere. Pharsale, Continuazione dell’Entrée d’Espagne, Passion, a cura di Franca Di Ninni, Venezia, Marsilio, 1992 («Medioevo Veneto»).
Raffaele da Verona, Aquilon de Bavière
Raffaele da Verona, Aquilon de Bavière, introduction, édition et commentaire par Peter Wuderli, 3 voll., Tübingen, Niemeyer, 1982-2007 («Beihefte für Zeitschrift für Romanische Philologie», 188-189 e 337), I-II: 1982, III: 2007.
Roland C (RolC)
The Châteauroux-Venise 7 Version, edited by Joseph J. Duggan, in La Chanson de Roland – The Song of Roland. The French Corpus, Joseph J. Duggan general editor, Karen Akiyama, Ian Short, Robert F. Cook, Joseph J. Duggan, Annalee C. Rejhon, Wolfgang Van Emden†, William W. Kibler editors, 3 voll., Turnhout, Brepols, 2005, t. 2, part III, pp. 115-469.
Roland V4 (RolV4)
Il testo assonanzato franco-italiano della “Chanson de Roland”: cod. Marciano fr. IV (= 225), edizione interpretativa a cura di Carlo Beretta, Pavia, Università degli Studi, Dipartimento di Scienza della Letteratura e dell’Arte medioevale e moderna, 1995 («Testi», 2).
Roland V7 (RolV7)
Chanson de Roland, versione del manoscritto Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, fr. Z 7, cc. 1r-138v (V7), edizione a cura di Carlo Beretta, in c.s., interrogabile per gentile concessione del curatore in RIALFrI, http://www.rialfri.eu/rialfriPHP/public/testo/testo/codice/rolandV7.
III. Studi e strumenti
AIS
Karl Jaberg – Jakob Jud, Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz, voll. 1-8, Zofingen, Bern, 1928-1940; rist. Nendeln, Liechtenstein, Kraus Reprint, 1971-1981, http://www3.pd.istc.cnr.it/navigais nella versione di Graziano G. Tisato, NavigAIS, AIS Digital Atlas and Navigation Software, 2009.
AND
The Anglo-Norman Dictionary, second edition, edited by David A. Trotter, William Rothwell, Stewart Gregory, Geert De Wilde, Heather Pagan, Andrew Rothwell, Michael Beddow, Aberystwyth, Anglo-Norman Online Hub – Department of European Languages, University of Wales Aberystwyth, 2003-2009, http://www.anglonorman.net/gate.
Arcangeli 1990
Massimo Arcangeli, Per una dislocazione tra l’antico veneto e l’antico lombardo (con uno sguardo alle aree contermini) di alcuni fenomeni fono-morfologici, in «L’Italia Dialettale», 53 (1990), pp. 1-42.
Aslanov 2000
Cyril Aslanov, Interpreting the Language-mixing in Terms of Codeswitching: The case of the Franco-Italian Interface in the Middle Ages, in «Journal of Pragmatics», 32 (2000), pp. 1273-1281.
Aslanov 2002
Cyril Aslanov, Quand les langues romanes se confondent… La Romania vue d’ailleurs, in «Langage et société», 99 (2002), pp. 9-52.
Avalle 1965
d’Arco Silvio Avalle, Lingua e letteratura francese dei primi secoli, introduzione a Monumenti prefranciani. Il sermone di Valenciennes e il Sant Lethgier. Appunti raccolti da Roberto Rosani ed integrati da d’Arco Silvio Avalle, Torino, Giappichelli, 1967 («Fonti e caratteri della tradizione letteraria francese delle origini», VI), pp. 9-43; poi in d’Arco Silvio Avalle, La doppia verità. Fenomenologia ecdotica e lingua letteraria del Medioevo romanzo, Tavarnuzze (Firenze), Edizioni del Galluzzo, 2002, pp. 223-248 [da cui si cita].
Babbi 1984
Anna Maria Babbi, Il testo franco-italiano degli Amaestramens di Aristotele a Alessandro (Parigi, B.N., ms. 821 del fondo francese), in «Quaderni di lingue e letterature», 9 (1984), pp. 201-269.
Baglioni 2006
Daniele Baglioni, La scripta italoromanza del regno di Cipro. Edizione e commento di testi di scriventi ciprioti del Quattrocento, Roma, Aracne, 2006 («Aio», 226).
Barbato 2013
Marcello Barbato, Trasmissione testuale e commutazione del codice linguistico. Esempi italoromanzi, in Transcrire et/ou traduire. Variation et changement linguistique dans la tradition manuscrite des textes médiévaux. Actes du congrès international (Klagenfurt, 15-16 novembre 2012), éd. Raymund Wilhelm, Heidelberg, Winter, 2013 («Studia Romanica, 182»), pp. 193-211.
Barbato 2015
Marcello Barbato, Il franco-italiano: storia e teoria, in «Medioevo romanzo», 39/1 (2015), pp. 22-51.
Beaulieux 1927
Charles Beaulieux, Histoire de l’ortographe française, 2 voll., Paris, Champion, 1927.
Benincà 1994
Paola Benincà, La variazione sintattica. Studi di dialettologia romanza, Bologna, Il Mulino, 1994.
Benincà – Poletto 2010
Paola Benincà – Cecilia Poletto, L’ordine delle parole e la struttura della frase, in Grammatica dell’italiano antico, a cura di Giampaolo Salvi e Lorenzo Renzi, 2 voll., Bologna, Il Mulino, 2010, vol. I, pp. 27-75.
Benincà – Vanelli 1998
Esercizi di versione dal friulano in latino in una scuola notarile cividalese (sec. XIV). Testo, traduzione italiana, commento linguistico, a cura di Paola Benincà e Laura Vanelli, Udine, Forum, 1998.
Beretta 1985
Carlo Beretta, Per la localizzazione del testo rolandiano di V4, in «Medioevo romanzo», 10/2 (1985), pp. 225-248.
Beretta 1995
Il testo assonanzato franco-italiano della Chanson de Roland: cod. Marciano fr. IV (= 225), edizione interpretativa e glossario a cura di Carlo Beretta, Pavia, Università di Pavia, 1995 («Testi», 2).
Beretta 2015
Andrea Beretta, Per un riesame della ‘scripta’ del ms. Venezia Biblioteca Nazionale Marciana fr. IV (con nuovi spunti per la localizzazione), in «Francigena», 1 (2015), pp. 215-259, http://www.francigena-unipd.com/index.php/francigena/article/view/5/5.
Beretta – Palumbo 2015
Carlo Beretta – Giovanni Palumbo, Il Franco-italiano in area Padana: questioni, problemi e appunti di metodo, in «Medioevo Romanzo», 39/1 (2015), pp. 52-81.
Berruto 1990
Gaetano Berruto, Italiano regionale, commutazione di codice e enunciati mistilingui, in L’italiano regionale. Atti del XVIII Congresso Internazionale di Studi (Padova-Vicenza, 14-16 settembre 1984), a cura di Michele A. Cortelazzo e Alberto M. Mioni, Roma, Bulzoni, 1990, pp. 105-130.
Berruto 1995
Gaetano Berruto, Fondamenti di sociolinguistica, Roma – Bari, Laterza, 1995.
Bertoletti 2005
Nello Bertoletti, Testi veronesi dell’età scaligera. Edizione, commento linguistico e glossario, Padova, Esedra, 2005 («Vocabolario Storico dei Dialetti Veneti», 6).
Boerio
Giuseppe Boerio, Dizionario del dialetto veneziano, 2. ed. aumentata e corretta aggiuntovi l’indice italiano veneto [sic] gia promesso dall’autore nella prima edizione, Venezia, Cecchini, 1856; ripr. facs. Firenze, Giunti, 1998.
Boje 1909
Christian Boje, Über den altfranzösischen Roman von Beuve de Hamtone, Halle, Niemeyer, 1909 («Beihefte zur Zeitschrift für romanische Philologie», 19).
Buridant 2000
Claude Buridant, Grammaire nouvelle de l’ancien français, [Paris], SEDES, 2000.
Cabani 1988
Maria Cristina Cabani, Le forme del cantare epico-cavalleresco, Lucca, Pacini Fazzi, 1988 («L’unicorno», 2).
Capusso 1980
Maria Grazia Capusso, La lingua del Divisament dou monde di Marco Polo, I. Morfologia verbale, Pisa, Pacini, 1980 («Biblioteca degli Studi Mediolatini e Volgari», nuova serie, V).
Capusso 1988
Maria Grazia Capusso, Recensione a La “Geste Francor” di Venezia: edizione integrale del codice XIII del fondo francese della Marciana, Introduzione, note, glossario, indice dei nomi a cura di Aldo Rosellini, Brescia, Editrice La scuola, 1986 («Pubblicazioni del Centro di Linguistica dell’Università Cattolica. Saggi e Monografie», 6), in «Studi mediolatini e volgari», 34 (1988), pp. 183-207.
Capusso 2001
Maria Grazia Capusso, Mescidanze tematico-registrali e ambiguità ideologica nella Geste francor: Berta e Milon – Rolandin, in La cultura dell’Italia padana e la presenza francese in Italia nei secoli XIII-XV, Atti del 2° Simposio franco-italiano (Pavia, 11-14 settembre 1994), a cura di Luigina Morini, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2001, pp. 151-168.
Capusso 2007
Maria Grazia Capusso, La produzione franco-italiana dei secoli XIII e XIV convergenze letterarie e linguistiche, in Plurilinguismo letterario, a cura di Renato Oniga e Sergio Vatteroni, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2007, pp. 159-204.
Cecchinato 2014
Andrea Cecchinato, Le forme perfettive sigmatiche di I e II p.p. in area veneta: un quadro d’insieme, in «Studi di grammatica italiana», 33 (2014), pp. 99-134.
Cella 2003
Roberta Cella, I gallicismi nei testi dell’italiano antico (dalle Origini alla fine del sec. XIV), Firenze, Accademia della Crusca, 2003.
Cigni 1994
Il romanzo arturiano di Rustichello da Pisa, edizione critica, traduzione e commento a cura di Fabrizio Cigni, premessa di Valeria Bertolucci Pizzorusso, Pisa, Cassa di Risparmio, 1994.
CLF
Corpus de la littérature médiévale en langue d’oïl des origines à la fin du 15 siècle. Prose narrative, poésie, théâtre, équipe éditoriale Dominique Boutet [et al.], Paris, Champion Electronique, 2001.
Coluccia 1995
Rosario Coluccia, Fenomeni di interferenza grafica in testi salentini in caratteri greci, in Studi in onore di Arnaldo d’Addario, 4 voll., Lecce, Conte, vol. II, pp. 471-80; ora in Id., «Scripta mane(n)t». Studi sulla grafia dell’italiano, Galatina, Congedo, pp. 27-34.
COM2
Concordance de l’occitan medievale. COM2: les troubadorus, les textes narratifs en vers, direction scientifique Peter T. Ricketts, direction technique Alan Reed, avec la collaboration de F. R. Akehurst, John Hathaway, Cornelis van der Horst, Turnhout, Brepols, 2005.
Corti 1960
Maria Corti, Emiliano e veneto nel Fiore di virtù, in «Studi di Filologia Italiana», 18 (1960), pp. 29-68.
DCVB
Diccionari catala-valencia-balear. Inventari lexical y etimologich de la llengua que parlen Catalunya espanyola y Catalunya francesa, el Regne de Valencia, les Illes Balearis y la Ciutat d’Alguer de Sardenya, en totes ses formes literaries y dialectals, antigues y modernes, obra iniciada de Antoni M.a Alcover, 10 voll., Palma de Mallorca, Alcover, 1930-1962.
DEAF
Dictionnaire étymologique de l’ancien français, ancien directeur Frankwalt Möhren, actuel directeur Thomas Städtler, http://www.deaf-page.de/fr/index.php.
DECLC
Diccionari etimològic i complementari de la llengua catalana, per Joan Coromines amb la collaboració de Joseph Gulsoy i Max Cahner i l’auxili tècnic de Carles Duarte i Àngel Satué, 9 voll., Barcelona, Curial Edicions Catalanes – Caixa de Pensions “La Caixa”, 1980-1995.
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Carlo Battisti – Giovanni Alessio, Dizionario etimologico italiano, 5 voll., Firenze, Barbèra, 1950-1966.
Delcorno 1989
Daniela Delcorno Branca, Fortuna e trasformazioni del Buovo d’Antona, in Testi, cotesti e contesti del franco-italiano. Atti del 1° simposio franco-italiano (Bad Homburg, 13-16 aprile 1987). In memoriam Alberto Limentani, a cura di Günter Holtus, Henning Krauß e Peter Wunderli, Tübingen, Niemeyer, 1989, pp. 285-306.
Delcorno 2006
Daniela Delcorno Branca, Sulla tradizione italiana del Buovo d’Antona e sui rapporti con la tradizione francese, in «Quaderni di Filologia romanza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna», 18 (2006), pp. 103-116.
Delcorno 2008
Buovo d’Antona. Cantari in ottava rima (1480), a cura di Daniela Delcorno Branca, Roma, Carocci, 2008 («Biblioteca medievale», 118).
DELI
DELI. Dizionario etimologico della lingua italiana con CD-ROM e motore di ricerca a tutto testo, di Manlio Cortelazzo e Paolo Zolli, 2a ed. in volume unico a cura di Manlio Cortelazzo e Michele A. Cortelazzo, Bologna, Zanichelli, 1999.
DMF
Dictionnaire du Moyen Français (1330-1500), version 2012, direction scientifique Robert Martin, ATILF CNRS – Université de Lorraine, online al sito http://www.atilf.fr/dmf.
Dotto 2008
Diego Dotto, Scriptae venezianeggianti a Ragusa nel XIV secolo. Edizione e commento di testi volgari dell’Archivio di Stato di Dubrovnik, presentazione di Furio Brugnolo, Roma, Viella, 2008 («Interadria», 7).
Du Cange
Glossarium Mediæ et Infimæ Latinitatis conditum a Carolo Du Fresne Domino Du Cange auctum a Monachis Ordinis S. Benedicti cum supplementis integris D. P. Carpenterii Adelunghi, Aliorum, Suisque digessit G. A. L. Henschel sequuntur Glossarium Gallicum, Tabulæ, Indices auctorum et rerum, Dissertationes, Editio nova aucta pluribus verbis aliorum scriptorum a Léopold Favre, 10 voll. + indice, Niort, Favre, 1883-1887; rist. anast. Bologna, Forni, 1981-1982.
FEW online
Franzosisches etymologisches Worterbuch. Eine Darstellung des galloromanischen Sprachschatzes, von Walther von Wartburg, 26 voll., Bonn, Klopp, 1928-1931, [poi] Leipzig, Teubner, 1932-1940; [attualmente] Basel, Zbinden, 1944-; Index, 2 voll., Paris, Champion, 2003, https://apps.atilf.fr/lecteurFEW/index.php/site/index.
Formentin 2002
Vittorio Formentin, L’area italiana, in Lo spazio letterario del Medioevo, 2. Il Medioevo volgare, direttori Pietro Boitani, Mario Mancini, Alberto Vàrvaro, vol. II. La circolazione del testo, Roma, Salerno, 2002, pp. 97-147.
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Giuseppe Francescato, La -i atona finale in friulano, in «Revue de linguistique romane», 115-116 (1965), pp. 238-248; poi in Id., Studi linguistici sul friulano, Firenze, Olschki, 1970, pp. 130-138 [da cui si cita].
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Etymologisches Worterbuch der franzosischen Sprache, von Ernst Gamillscheg Heidelberg, Winter, 1997 («Sammlung romanischer elementar-und Handbücher», 3. Reihe, Wörterbücher, 5).
GD
Frédéric Godefroy, Dictionnaire de l’ancienne langue française et tous ses dialectes du IXe au XVe siècle, 8 voll., Paris, Vieweg, 1881-1895.
GDC
Frédéric Godefroy, Complément du dictionnaire de l’ancienne langue française et tous ses dialectes du IXe au XVe siècle, 2 voll., Paris, Bouillon, 1895-1902.
GDLI
Grande dizionario della lingua italiana, iniziato da Salvatore Battaglia, continuato e concluso da Giorgio Bàrberi Squarotti, 21 voll., Torino, Utet, 1961-2002.
Gusmani 1986
Roberto Gusmani, Saggi sull’interferenza linguistica, seconda edizione accresciuta, Firenze, Le Lettere, 1986 («Le Lettere Università») [prima edizione Firenze, Le Lettere, 1981].
Holtus 1979
Günter Holtus, Lexikalische Untersuchungen zur Interferenz. Die franko-italienische Entree d’Espagne, Tübingen, Niemeyer, 1979 («Beihefte zur Zeitschrift für romanische Philologie», 170).
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Günter Holtus, Sulla posizione del franco-italiano nella dialettologia italiana, in Scritti linguistici in onore di Giovan Battisti Pellegrini, a cura di Paola Benincà [et al.], Pisa, Pacini, 1983, pp. 63-71.
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Günter Holtus, Lessico franco-italiano = lessico francese e/o lessico italiano?, in «Medioevo romanzo», 10 (1985), pp. 249-56.
Holtus 1988
Günter Holtus, Che cos’è il franco-italiano?, in Guida ai dialetti veneti, a cura di Manlio Cortelazzo, Padova, Cleup, 1988, pp. 7-60.
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Günther Holtus, Plan- und Kunstsprachen auf romanischer Basis IV. Franko-Italienisch / Le francoitalien, in Lexikon der Romanistischen Linguistik (LRL), hrsg. von Günther Holtus, Micheal Metzeltin, Christian Schmitt, 12 voll., Tübingen, Niemeyer, 1998, vol. VII, pp. 705-756.
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Günther Holtus – Peter Wunderli, Franco-italien et épopée franco-italienne, in Grundriss der romanischen Literaturen des Mittelalters, in Zusammenarbeit mit Jean Frappier [et al.], herausgegeben von Hans Robert Jauss und Erich Köhler, 9 voll., Heidelberg, Winter, 2005, vol. III, Les épopées romanes, t. 1/2, fasc. 10.
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Marie-Madeleine Ival, Beufves de Hantonne. Version en prose (éd. Vérard), Aix-en-Provence, CUERMA, 1984 («Sénéfiance», 14).
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LEI: Lessico etimologico italiano, edito per incarico della Commissione per la filologia romanza da Max Pfister; [poi] edito per incarico della Commissione per la filologia romanza da Max Pfister e Wolfgang Schweickard, 12 voll., Wiesbaden, Reichert, 1979-.
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Martino da Canale, Les estoires de Venise, cronaca veneziana in lingua francese dalle origini al 1275, a cura di Alberto Limentani, Firenze, Olschki, 1972 («Civiltà veneziana. Fonti e testi», III/3).
LR
Lexique roman ou dictionnaire de la langue des troubadours comparée avec les autres langues de l’Europe latine […] par François-Juste-Marie Raynouard, 6 voll., Paris, Silvestre, 1838-1845.
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Helmut Lüdtke, Sur la morphosyntaxe mélangée de trois parlers insulaires de la Méditerranée (maltais, arabe de Chypre, pantellerien), in Actes du deuxième congrès international d’étude des cultures de la méditerranée occidentale, 2 voll., Alger, Société Nationale d’édition et de diffusion, 1978, vol. II, pp. 214-219.
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Cesare Mascitelli, À la recherche d’un modèle perdu: le cas de la ‘mise en cycle’ de Beuve de Hantone, in XXème Congrès International de la Socièté Rencesvals pour l’étude des épopées romanes. Roma 20-24 juillet 2015, in c.s.
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Johan Melander, L’origine de l’italien “me ne”, “me lo”, “te lo”, etc., in «Studia Neophilologica», 2 (1929), pp. 169-203.
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Johan Melander, La date du passage de “le me” à “me le” en français, in Mélanges de linguistique et de littérature offerts à M. Emanuel Walberg par ses élèves et ses amis scandinaves, Uppsala, A.-B. Lundequistska Bokhandeln, 1938, pp. 101-114.
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Luca Morlino, «Alie ystorie ac dotrine». Il “Livre d’Enanchet” nel quadro della letteratura franco-italiana, Tesi di dottorato, supervisore Giosuè Lachin, Università degli Studi di Padova, 2009, http://paduaresearch.cab.unipd.it/2151.
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Adolfo Mussafia, Beitrag zur Kunde der Norditalienischen Mundarten im XV. Jahrunderte, in «Denkschriften der Kaiserlichen Akademie der Wissenschaften, philosophisch-historische Klasse», 22 (1873), pp. 103-228; si cita dall’estratto con numerazione autonoma ristampato anastaticamente «mit den hier zum erstenmal gedruckten vollständigen Indices von Dr. Fritz Gysling, Vorwort von Prof. Dr. Carlo Tagliavini», Bologna, Forni, 1964.
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Carol Myers Scotton, Duelling Languages: Grammatical Structure in Codeswitching, Oxford, Oxford University Press, 1993.
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Corpus OVI dell’Italiano antico, diretto da Pär Larson e Elena Artale, a cura dell’Istituto Opera del Vocabolario Italiano e del Consiglio Nazionale delle Ricerche, http://gattoweb.ovi.cnr.it/.
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Giuseppe Patota, Ricerche sull’imperativo con pronome atono, in «Studi linguistici italiani», 10 (1984), pp. 173-246.
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Giovan Battista Pellegrini, Studi di dialettologia e filologia veneta, Pisa, Pacini, 1977 («Biblioteca degli Studi mediolatini e volgari», nuova serie, I).
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Giulio Andrea Pirona, Ercole Carletti, Giovanni Battista Corgnali, Il nuovo Pirona. Vocabolario friulano, Seconda edizione con aggiunte e correzioni riordinate da Giovanni Frau, Udine, Società filologica friulana 1992 [ripr. facs. parziale dell’ed. Udine, 1935, con integrazioni].
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Andrea da Barberino, I reali di Francia. Ricerche intorno ai reali di Francia, seguite dal libro delle storie di Fioravante e dal cantare di Bovo d’Antona, a cura di Pio Rajna, 2 voll., Bologna, Romagnoli, 1872, vol. I («Collezione di opere inedite o rare dei primi tre secoli della lingua pubblicata per cura della R. Commissione pe’ testi di lingua nelle provincie dell’Emilia», 31).
Rajna 1887
Pio Rajna, Frammenti di redazioni italiane del Buovo d’Antona. Nuovi frammenti franco-italiani, in «Zeitschrift für romanische Philologie», 11 (1887), pp. 153-184.
Renzi 1970
Lorenzo Renzi, Per la lingua dell’Entrée d’Espagne, in «Cultura neolatina», 390 (1970), pp. 59-87; poi in Id., Le piccole strutture. Linguistica, poetica, letteratura, a cura di Alvise Andreose, Alvaro Barbieri, Dan Octavian Cepraga, con la collaborazione di Marina Doni, Bologna, Il Mulino, 2008 («Collezione di testi e di studi. Linguistica»), pp. 265-298 [da cui si cita].
Renzi 1976
Lorenzo Renzi, II francese come lingua letteraria e il franco-lombardo. L’epica carolingia nel Veneto, in Storia della cultura veneta, a cura di Girolamo Arnaldi e Manlio Pastore Stocchi, 6 voll., Vicenza, Neri Pozza, 1976-1987, vol. I. Dalle origini al Trecento, 1976, pp. 563-589.
REW
Romanisches etymologisches Wörterbuch, von Wilhelm Meyer-Lübke, Heidelberg, Winter, 1911-1920 [19353] («Sammlung romanischer elementar- und Handbücher. 3. Reihe, Wörterbücher», 3).
RIALFrI
Repertorio Informatizzato dell’Antica Letteratura Franco-Italiana, diretto da Francesca Gambino, http://www.rialfri.eu.
Roggenbuck 2011
Simone Roggenbuck, Das franko-italienische Fragment des Bovo d’Antona im Archivio di Stato di Modena (Frammenti B.11, n. 2), in Italica-Raetica-Gallica. Studia linguarum litterarum artiumque in honorem Ricarda Liver, herausgegeben von Peter Wunderli, Iwar Werlen un Matthias Grünert, Tübingen – Basel, Francke, 2011, pp. 697-715.
Rohlfs 1966-1969
Gerhard Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, 3 voll., Torino, Einaudi, I. Fonetica, 1966; II. Morfologia, 1968; III. Sintassi e formazione delle parole, 1969 («Piccola Biblioteca Einaudi», 148-150) [trad. it. interamente riveduta e aggiornata dall’autore dell’edizione tedesca Historische Grammatik der Italienischen Sprache und ihrer Mundarten, Bern, Francke, 1949-1954].
Roncaglia 1965
Aurelio Roncaglia, La letteratura franco-veneta, in Storia della letteratura italiana, diretta da Emilio Cecchi e Natalino Sapegno, 9 voll., Milano, Garzanti, 1965-1969, vol. II. Il Trecento, pp. 725-759.
Rosellini 1984
Aldo Rosellini, Iterazione sinonimica nel codice XIII del fondo francese della Marciana, in Diacronica sincronica e cultura, Saggi linguistici in onore di Lugi Heilmann, Brescia, La scuola, 1984 («Pubblicazioni del Centro di linguistica dell’Università Cattolica. Saggi e monografie», 4), pp. 421-437.
Ruggieri 1962
Ruggero M. Ruggieri, Origine, struttura, caratteri del francoveneto, in Saggi di linguistica italiana e italo romanza, Firenze, Olschki, 1962, pp. 159-168.
Sanga 1990
Koinè in Italia dalle origini al Cinquecento. Atti del Convegno di Milano e Pavia, 25-26 settembre 1987, a cura di Glauco Sanga, Bergamo, Lubrina, 1990.
Sattin 1986
Antonella Sattin, Ricerche sul veneziano del secolo XV (con edizione di testi), in «L’Italia dialettale», 49 (1986), pp. 1-172.
Segre 1995
Cesare Segre, La letteratura franco-veneta, in Storia della letteratura italiana, diretta da Enrico Malato, 14 voll., Roma, Salerno, 1995-2004, vol. I. Dalle Origini a Dante, pp. 631-647.
Spiess 1978
Federico Spiess, Le traduzioni interne nel Codice Marciano XIII, in Atti del XIV Congresso Internazionale di Linguistica e Filologia romanza, Napoli, 15-20 aprile 1974, a cura di Alberto Varvaro, 5 voll., Napoli – Amsterdam, Macchiaroli – Benjamins, 1978, vol. V, pp. 13-25.
Stella 1994
Angelo Stella, Emilia-Romagna, in Storia della lingua italiana, direzione: Alberto Asor Rosa, a cura di Luca Serianni e Pietro Trifone, 3 voll., Torino, Einaudi, 1993-1994, vol. III. Le altre lingue, 1994, pp. 260-294.
Stimming 1899
Der anglonormannische Boeve de Haumtone, zum ersten Male hrsg. von Albert Stimming, Halle, Niemeyer, 1899 («Biblioteca normannica», 7).
Stimming 1911, 1912-1918, 1914
Der festländische Bueve de Hantone, Fassung I nach allen Handschriften mit Einleitung, Anmerkungen und Glossar zum ersten Male herausgegeben von Albert Stimming, Dresden, Gesellschaft für romanische Literatur, Halle, Niemeyer, 1911, Fassung II: 1912 e 1918, Fassung III: 1914 («Gesellschaft für romanische Literatur», 25, 30 e 41, 34).
Stussi 1965
Alfredo Stussi, Testi veneziani del Duecento e dei primi del Trecento, Pisa, Nistri-Lischi, 1965.
Sunderland 2012
Luke Sunderland, Bueve d’Hantone/Bovo d’Antona. Exile, Translation and the History of the Chanson de geste, in Rethinking Medieval Translation. Ethics, Politics, Theory, edited by Emma Campbell and Robert Mills, Cambridge, Brewer, 2012, pp. 226-283.
SW
Provenzalisches Supplement-Worterbuch. Berichtigungen und Erganzungen zu Raynouards Lexique roman, von Emil Levy, 8 voll., Leipzig, Reisland, 1894-1924.
TL
Altfranzösisches Wörterbuch, Adolf Toblers nachgelassene Materialien bearbeitet und hrsg. von Erhard Lommatzsch, weitergeführt von Hans Helmut Christmann, vollendet von Richard Baum und Willy Hirdt unter Mitwirkung von Brigitte Frey, 12 voll., Berlin – Wiesbaden – Stuttgart, Steiner, 1925-2002.
TLF
Trésor de la langue française. Dictionnaire de la langue du XIXe et du XXe siècle (1789-1960), publié sous la direction de Paul Imbs (1-7), [poi] sous la direction de Bernard Quemada (8-16), 16 voll., Paris, Editions du Centre national de la recherche scientifique, [poi] Gallimard, 1971-1994; consultabile in rete nella versione Trésor de la langue française informatisé, http://atilf.atilf.fr/.
TLIO
Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, diretto da Pietro G. Beltrami, dall’ottobre 2014 da Lino Leonardi, a cura dell’Istituto Opera del Vocabolario Italiano e del Consiglio Nazionale delle Ricerche, in aggiornamento continuo (data di prima pubblicazione: 15.X.1997), online al sito http://tlio.ovi.cnr.it/ [cons. 15. XII.2015].
Tomasin 2004
Lorenzo Tomasin, Testi padovani del Trecento. Edizione e commento linguistico, Padova, Esedra, 2004.
Vanelli 2005
Laura Vanelli, L’indovinello veronese non è friulano, in «Rivista italiana di dialettologia», 17 (1993), pp. 13-24, poi in Paola Benincà – Laura Vanelli, Linguistica friulana, Padova, Unipress, 2005 («Quaderni di dialettologia», 10), pp. 113-123 [da cui si cita].
Varvaro 1996
AlbertoVarvaro, La formazione delle lingue letterarie, in Lexikon der romanistischen Linguistik (LRL), herausgegeben von/édité par Günter Holtus, Michael Metzeltin, Christian Schmitt, 12 voll., Tübingen, Niemeyer, 1996, vol. II.1, Latein und Romanisch, Historisch-vergleichende Grammatik der romanischen Sprachen, pp. 528-537.
Videsott 2009
Paul Videsott, Padania scrittologica. Analisi scrittologiche e scrittometriche di testi in italiano settentrionale antico dalle origini al 1525, Tübingen, Niemeyer, 2009 («Beihefte zur Zeithscrift für romanische Philologie», 343).
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Benedek Elemer Vidos, Prestito, espansione e migrazione dei termini tecnici nelle lingue romanze e non romanze. Problemi, metodi e risultati, Firenze, Olschki, 1965 («Biblioteca dell’Archivum romanicum», Ser. II: Linguistica, 31).
Viscardi 1941
Antonio Viscardi, Letteratura franco-italiana, Modena, Società tipografica modenese, 1941 («Testi e manuali a cura di Giulio Bertoni», 21).
Weinreich 1953
Uriel Weinreich, Lingue in contatto, nuova edizione a cura di Vincenzo Orioles, con una premessa di Vincenzo Orioles e un’introduzione di Giorgio Raimondo Cardona, Torino, UTET, 2008 [prima edizione in inglese New York, Linguistic Circle of New York, 1953].
Wunderli 1999
Peter Wunderli, “Interferenze” in franco-italiano. L’esempio dell’Aquilon de Bavière, in «Vox Romanica», 58 (1999), pp. 124-148.
Wunderli 2005
Peter Wunderli, Die franko-italienische Literatur. Literarische memoria und sozio-kultureller Kontext, 470. Situng am 26. Januar 2005 in Düsseldorf, Paderborn – München – Wien – Zürich, Schöningh, 2005 («Nordrhein-Westfälische Akademie der Wissenschaften», Vorträge G 399).
Zinelli 2015
Fabio Zinelli, I codici francesi di Genova e Pisa: elementi per la definizione di una “scripta”, in «Medioevo Romanzo», 39/1 (2015), pp. 82-127.
Links
Crediti
Scheda a cura di Francesca Gambino. Contributi di Giulia Di Francisca
Data di prima pubblicazione della scheda: 1 agosto 2013. Ultimo aggiornamento: 6 ottobre 2016