RIALFrI - Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana# ISSN 2282-6920

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Conseil du Roi Charles

Titles
Conseil du Roi Charles
Dating
Tra il 4 aprile 1292 e il 5 luglio 1294.
Incipit
Ci dit que au tens que Acre fu perdue et tute | la terre de Surie, Pape Nicole quart, qui au | lor estoit nostre ver vois et chemin, coment il | porroit graver la paenisme et coment la Terre | Sainte se porroit garder et maintenir […]
Explicit
Et tous jors | disoit le dis Roys qui qui porroit amender | a son conseill que il li plairoit mout et | l’amendent li tendroit a bon toutes fois |ce qu’il avoit conseilié li sembloit bon.
Form of the text
Prosa.
Language
Francese d’Oltremare.
Topic
Trattato scritto allo scopo precipuo di delineare strategie concrete utili alle forze cristiane per riprendere i territori del Regno di Gerusalemme persi a seguito della conquista di San Giovanni d’Acri da parte delle forze turche nel maggio del 1291.
Type of text
Uno dei primi esempi di un nuovo genere letterario, il “trattato di riconquista della Terrasanta”, incluso nella raccolta di documenti ospitalieri francofoni del ms. BNF fr. 6049 (ff. 183v-190r), allestita a Cipro all’inizio del XIV secolo da Guglielmo di Santo Stefano, il commendatore dei giovanniti e cavaliere di origini molto probabilmente italiane appartenente al priorato di Lombardia.

Contenuto

Dopo la caduta di San Giovanni d’Acri nel maggio del 1291, papa Niccolò IV rivolse ai re, ai principi ed ai prelati della cristianità l’appello ad avanzare proposte per una missione di riconquista della Terra Santa e per avviare la fusione dell’Ordine religioso-militare dei Cavalieri Ospitalieri (o Ospedalieri) di San Giovanni di Gerusalemme – fondato nella Città Santa intorno al 1070 come ospizio e ospedale al servizio dei pellegrini occidentali dai monaci benedettini di Santa Maria Latina di Gerusalemme e la cui gestione fu inizialmente affidata ad un frate di origini amalfitane, Gerardo –, con quello rivale dei Templari, che, dopo aver partecipato strenuamente alla difesa della città, avevano dovuto riparare nel Regno di Cipro. Tra le proposte ricevute in risposta alla sua richiesta, il pontefice mostrò di interessarsi maggiormente a quella scritta dal re di Sicilia e di Napoli Carlo II d’Angiò, detto lo Zoppo, nel cui Conseil du Roi Charles si poteva scorgere una vera e propria organizzazione internazionale della crociata, con il proprio esercito e le proprie finanze (cfr. Brătianu 1942, pp. 294-295). Una delle proposte più innovative formulate dal re di Sicilia per il progetto di riconquista della Terra Santa consisteva nel piegare il Sultano d’Egitto e le sue potenti truppe attraverso una sorta di guerra commerciale, dando vita ad un blocco economico attraverso una flotta di cinquanta galee e cinquanta navi da trasporto che, stanziata al largo delle coste egiziane, avrebbe messo in ginocchio il porto d’Alessandria, impedendo ogni comunicazione e scambio con il Mediterraneo. Una volta indebolito dal punto di vista economico e commerciale l’Egitto mediante questo blocco navale, si sarebbe potuto tentare quello che il sovrano definisce come «le grand passage» (Ibidem, p. 299). Per radunare questa forza marittima un ruolo chiave veniva assegnato al re di Cipro, il cui regno doveva costituire la base navale della crociata e che doveva fornire dieci delle galee del blocco. Altri dieci vascelli ciascuno avrebbero fornito i Templari e gli Ospitalieri, mentre il resto delle navi e i soldati sarebbero stati prelevati dal Santo Sepolcro. Un altro punto cruciale del progetto di recupero della Terra Santa scritto dal re di Sicilia riguardava infatti la fusione di questi due ordini al fine di organizzare e di assicurare il reclutamento di un esercito permanente al servizio della crociata e di garantire il mantenimento degli effettivi al completo.

 

Il Conseil du Roi Charles rappresenta uno dei primi testi di un nuovo genere letterario, il “trattato di riconquista” della Terra Santa.

 

È tuttavia possibile, come ha di recente messo in luce Laura Morreale (2017: 141), che Carlo II d’Angiò non sia stato l’autore esclusivo del trattato. Il Conseil potrebbe essere stato composto in Provenza fra il 4 aprile 1292 e il 5 luglio 1294, non molto tempo dopo che Carlo II venne rilasciato dalla lunga prigionia in Aragona protrattasi dal 1284 al 1288, ed essere il prodotto di una unione d’intenti con l’ambiente dell’Ordine Ospitaliero a Cipro, al quale il sovrano era particolarmente legato attraverso rapporti di collaborazione con uno dei suoi più alti rappresentanti, ovvero Guilhem de Villaret.

Originario della Provenza, Guilhem de Villaret ricoprì la carica di drappiere nel convento dei giovanniti dal 1263 al 1269, anno in cui tornò in Europa, a Saint Gilles, nella sua regione natia, come luogotenente del principale gran priorato dell’Ordine fuori dall’Outremer. Dal 1274, e per quasi un trentennio, Guilhem fu gran priore del convento di Saint Gilles, e nel frattempo divenne uno dei massimi consiglieri di Carlo II (che manteneva il titolo di conte di Provenza), tanto da affidargli nel 1292 l’incarico di raccogliere una cospicua somma di denaro per finanziare una fase della Guerra del Vespro. Guilhem de Villaret avrebbe continuato a godere della stima del sovrano anche quando lasciò la regione francese nel 1299 per l’elezione a Gran Maestro dell’ordine degli Ospitalieri e si trasferì a Cipro alla fine del 1300. Come spiega Silvio Melani (2003: 56-59), Guilhem de Villaret fu elevato alla dignità magistrale nel 1296, ma anche dopo questa nomina continuò a dimostrarsi più legato al suo ruolo di priore di Saint Gilles che non al nuovo prestigioso incarico di gran maestro dell’ordine, persistendo a risiedere presso il priorato e procrastinando con varie scuse il suo trasferimento a Cipro. All’inizio dell’estate del 1299, però, il convento, esasperato dalle trame del papa e del re di Francia Filippo il Bello per far sciogliere l’ordine o condurlo ad una fusione con quello dei Templari, gli inviò alcuni ambasciatori che attraverso pressioni e minacce riuscirono ad ottenere il suo trasferimento sull’isola alla fine del 1300. A documentare passo per passo questa delicata operazione diplomatica, che permise di scongiurare la pericolosa idea di Guilhem de Villaret del papa e del re di Francia di tenere un capitolo generale ad Avignone, è il dossier che fu redatto da Guglielmo di Santo Stefano e si conserva nel manoscritto fr. 6049 della Bibliothèque Nationale di Parigi.

Il Conseil du Roi Charles, con il suo piano strategico concreto per il recupero della Terra Santa e il coinvolgimento degli ordini militari e religiosi in difficoltà, oltre che rispondere alle sollecitazioni di papa Niccolò IV, incarnava dunque ciò di cui l’Ordine degli Ospitalieri stesso aveva bisogno alla fine del XIII secolo, quando, costretto ad un trasferimento immediato sull’isola di Cipro insieme ai membri di altre forze armate, in particolare i Templari, versava in una condizione di forte precarietà; «è noto che il re e la nobiltà cipriota nutrivano ostilità nei confronti di Ospitalieri e Templari, e dopo la caduta di Acri nel 1291 fecero di tutto per evitare che la loro già ingombrante presenza nell’isola (dove possedevano ingenti beni fondiari) potesse trasformare Cipro in quello che erano stati i domini cristiani in Siria negli ultimi trenta-quaranta anni, cioè Stati in cui l’elemento degli ordini militari dominava nettamente nel campo della grande proprietà terriera, e quindi del potere politico» (Melani 2003: 62).

Pertanto anche l’inserimento del Conseil nella raccolta di documenti ospitalieri francofoni del ms. BNF 6049 (ff. 183v-190r), allestita a Cipro all’inizio del XIV secolo dal commendatore dei giovanniti, Guglielmo di Santo Stefano, un cavaliere di origini molto probabilmente italiane appartenente al priorato di Lombardia, allo scopo di preservare memoria dell’illustre passato dell’Ordine, delle sue tradizioni e della sua storia, anziché casuale, dal momento che guarda al futuro dell’Ordine e non più al suo passato, appare come una scelta precisa dell’Ordine per legittimare i prossimi passi che esso avrebbe dovuto muovere per agevolare il ritorno nella propria terra.

Manoscritto

Bibliothèque nationale de France, fond français 6049, ff. 183v-190r

https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b107206728/f188.image.r=fran%C3%A7ais%206049

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Crediti

Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 14 giugno 2019.

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