RIALFrI - Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana# ISSN 2282-6920

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Didascalie del pavimento musivo della Cattedrale di Otranto

Titles
Didascalie del pavimento musivo della Cattedrale di Otranto
Dating
1163-1165.
Language
Latino.
Type of text
Scritte identificative di protagonisti delle leggende classiche e bretoni.

Contenuto

Il pavimento a mosaico della cattedrale di Otranto, commissionato dall’arcivescovo della città Gionata al presbitero Pantaleone al tempo del re normanno Guglielmo I il «Malo» e datato tra il 1163 e il 1165, rappresenta, disposte sull’Albero della vita, scene bibliche e profane che racchiudono tutto il sapere medievale, dal Physiologus alle leggende popolari e fantastiche del ciclo classico e bretone, come la scena del volo di Alessandro Magno su due grifoni alati, proveniente dal fortunato romanzo greco dello Pseudo-Callistene, che ebbe per tutto il Medioevo un enorme numero di traduzioni e rifacimenti specie in francese, e quella che ritrae re Artù nell’atto di cavalcare un ariete, inquadrate nelle didascalie esplicative di tali protagonisti (Alexander rex, rex Arturus).

La didascalia arturica del mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto è insieme alle iscrizioni presenti nel portale nord del Duomo di Modena, noto come la Porta della Pescheria e datato tra il 1100 e il 1120, la più antica testimonianza della notorietà della saga arturiana in Italia e in Europa che si verificò già prima della stesura dell’Historia Regum Britanniae di Geoffrey of Monmouth, realizzata tra il 1136 ed il 1138 (e della sua traduzione in anglo-normanno da parte di Wace tra il 1150 e il 1155), grazie alla tradizione orale dei cantori itineranti francesi e bretoni che si spostavano al seguito di truppe militari o svolgevano attività di giullari presso le corti principesche del tempo.

I temi iconografici del pavimento musivo della Cattedrale di Otranto e in particolare le sue figure eroiche di Alessandro e di re Artù divennero un modello anche per altre cattedrali dell’area pugliese e salentina, si pensi alle storie figurate di questi leggendari sovrani che si ritrovano anche nelle cattedrali di Brindisi e di Taranto e nella Basilica di San Nicola a Bari sull’archivolto della cosiddetta Porta dei Leoni o Porta degli Otto Cavalieri.

Bibliografia

Berzeviczy, Klára

2017      Rappresentazione medievale del ciclo delle leggende arturiane nell’Italia odierna. Il ruolo delle dinastie, in «Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena. Memorie Scientifiche, Giuridiche, Letterarie (a.a. 2017)», ser. IX, vol. I (2017), fasc. 1, pp. 243-259.

 

Frigieri, Erika

2004      Il Duomo di Modena tra filosofia e storia, Negarine di S. Pietro in Cariano (VR), Il Segno dei Gabrielli Editori, 2004, p. 152.

 

Frugoni, Chiara

1968      Per una lettura del mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto, in «Bollettino dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano», 1968 (80), pp. 213-256.

1970      Il mosaico di Otranto: modelli culturali e scelte iconografiche, in «Bollettino dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano», 1970 (82), pp. 243-270.

 

Kahn, Deborah

1997      La Chanson de Roland dans le décor des églises du XIIe siècle, in «Cahiers de Civilisation Médiévale», 1997 (40-160), pp. 337-372.

 

Willemsen, Carl Arnold

1980      L’enigma di Otranto: il mosaico pavimentale del presbitero Pantaleone nella Cattedrale, Galatina-Lecce, Congedo, 1980.

Crediti

Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2019.

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