Didascalie negli affreschi di Tristano e Isotta nella Casa d’Estate di Castel Roncolo (Bolzano)
- Titles
- Didascalie negli affreschi di Tristano e Isotta nella Casa d’Estate di Castel Roncolo (Bolzano).
- Dating
- Dal 1385.
- Form of the text
- Didascalie.
- Language
- Tedesco.
Contenuto
La grande passione e l’interesse per i romanzi d’amore e d’avventura di matrice arturiana e tristaniana hanno permeato così in profondità l’ambiente culturale e sociale delle corti signorili dell’Italia medievale fra XIV e XV secolo da tradursi, specie nel nord della penisola, nella scelta di decorare ed affrescare con le avventure ed i personaggi di questa letteratura d’evasione soffitti lignei o pareti di intere camere di soggiorno o camere da letto, che negli inventari dell’epoca si trovano indicate non a caso con la denominazione di “camerae Lanzaloti” (stanze di Lancillotto). Si pensi al riguardo agli affreschi incentrati sul Lancelot du Lac, e databili tra il 1391 e il 1402, che sono stati rinvenuti nel 1981 nella Torre Pio V di Frugarolo e sono attualmente custoditi al Museo civico di Alessandria, o al maestoso affresco opera del Pisanello (eseguito tra il 1439 e il 1444-1447) che, portato alla luce nel 1969, si ispira alla medesima fonte letteraria e campeggia incompiuto nella Corte Vecchia del Palazzo ducale di Mantova. Per quanto riguarda invece il Tristano, diverse scene cortigiane e avventure tratte da questo romanzo si trovano nel soffitto ligneo di Palazzo Chiaramonte a Palermo e si datano tra il 1377 e il 1380, negli affreschi degli inizi del XV secolo scoperti nel 1965 al primo piano di Palazzo Ricchieri di Pordenone (ed ospitati ora presso il Museo civico d’Arte della città), nonché negli affreschi della Casa d’Estate di Castel Roncolo (Runkelstein) poco lontano da Bolzano.
Passato in mano a diversi proprietari, Castel Roncolo fu acquistato nel 1385 da due ricchi mercanti bolzanini Niklaus e Frank Vintler, che procedettero ad impreziosirlo con un vasto apparato decorativo a soggetto profano, di cui restano oggi nel Palazzo Occidentale (giochi cortesi, scene di caccia e di tornei) e nella Casa d’Estate (scene raffiguranti la vita e le imprese di tre cavalieri di Artù: Tristano, Garello e Wigalois) per esibire attraverso di esso l’elevato status nobiliare raggiunto dalla loro famiglia, che verso la metà del Trecento aveva saputo operare una prestigiosa scalata sociale mediante abili affari economici e unioni matrimoniali con casati illustri.
Il ‘Ciclo di Garrello’ è l’unica rappresentazione figurata che si conosca della storia del cavaliere arturiano narrata nel romanzo Garel von dem blühenden Tal (‘Garrello della valle fiorita’) di Pleier della seconda metà del XIII secolo, mentre il ‘Ciclo di Tristano’ costituisce il più vasto programma iconografico a soggetto tristaniano pervenutoci oltre a quello del Castello di Saint-Floret in Francia.
Gli affreschi monocromi di Tristano e Isotta nella Casa d’Estate di Castel Roncolo si distribuiscono su tre delle quattro pareti che costituiscono l’omonima sala (pareti sud, ovest e nord) e si presentano danneggiati dal crollo della parete nord dell’edificio verificatosi nel 1868 a seguito dei lavori per la costruzione di una strada sotto lo sperone roccioso su cui si erge il maniero (per alcune delle scene perdute nel crollo si può fortunatamente sopperire con i disegni di Ignaz Seelos del 1855).
Questi affreschi sono realizzati con la tecnica della terraverde (disegni eseguiti in nero su fondo verde scuro e poi lumeggiati con il colore bianco per far risaltare i contrasti di chiaro-scuro come nella tecnica della grisaille) e si presentano come un unicum all’interno dell’intero corpus iconografico tristaniano, perché l’eroe lungi dall’essere il giovane poco più che adolescente che si trova in tutte le versioni della leggenda è rappresentato con baffi e lunga barba come un uomo di età matura.
Gli affreschi del ‘Ciclo di Tristano’ di Castel Roncolo hanno quale fonte letteraria il celebre poema epico Tristan und Isolde di Gottfried von Strassburg e in quasi tutte le scene i personaggi sono caratterizzati dalla presenza di tituli indicanti i rispettivi nomi (ed. Schupp 2000, pp. 331-350):
Tristram
Isolde
Marolt
Mark
Bragans/Bragene
Melot
Bibliografia
Breda Pamela
2012 Il ciclo di Tristano e Isotta a Castel Roncolo, «Linguistica e Filologia», 32 (2012), pp. 193-224.
Demattè, Claudia- Josè Manuel Lucía Megías
2010 Immagini di dame e cavalieri: Affreschi cavallereschi ed arturiani in Trentino Alto Adige (Presentazione di un progetto internazionale), in Il modello cavalleresco tra immagine e testo, a cura di Claudia Demattè, Trento, Tipografia Alcione, 2010, pp. 13-43.
Schupp, Volker
2000 Der Bilderzyklus von Tristan und Isolde im Sommerhaus, in Schloß Runkelstein – die Bilderburg: ein neues kultur-touristisches Modell, “Die sanfte Erschließung”, herausgegeben von Helmut Rizzolli, Bolzano, Athesia, 2000, pp. 331-350.
Tea, Eva
1992 Gli affreschi di Castel Roncolo presso Bolzano, «Archivio per l’Alto Adige», 17 (1922), pp. 67-86.
Tomasoni, Otto
2005 Castel Roncolo: il maniero illustrato, Regensburg, Schnell & Steiner.
Wiehn, Diana
2014 Il ciclo di Garello a Castel Roncolo: un tentativo di ricostruzione, in Artus a Castel Roncolo. L’eterno sogno del Buon Governo, Bolzano, Studi Storico-culturali di Castel Roncolo, 2014, pp. 203-242.
Crediti
Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 3 marzo 2020.