RIALFrI - Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana# ISSN 2282-6920

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Entrée d’Espagne

Titles
L’Entrée d’Espagne.
Dating
Primo trentennio del XIV sec.
Incipit
En honor et en bien et en gran remembrançe | Et offerant mercé, honor et celebrançe […].
Explicit
[…] De la pieté del roi des Romanois | En plurerent environ tuit François.
Form of the text
Lasse monorime di lunghezza variabile di décasyllabes o di alessandrini, con leggera prevalenza del décasyllabe; più raramente nella stessa lassa convivono décasyllabes e alessandrini; i vv. 453-456 (lettera di Marsilio a Carlomagno) sono octosyllabes rimati a coppie.
Language
Il manoscritto è stato copiato in Italia padana, e la sua lingua presenta, sia a livello fonetico che morfologico, fenomeni di interferenza tra francese e italiano settentrionale.
Topic
Racconto delle spedizione di Carlomagno in terra di Spagna per liberare dai Saraceni il cammino di Santiago e delle imprese in Oriente di Rolando, che abbandona l'esercito cristiano durante l'assedio di Pamplona perché offeso dal re.
Type of text
Creazione originale di un anonimo padovano che tace deliberatamente il suo nome (cfr. v. 10974:

Testo

Capolavoro assoluto della letteratura franco-italiana e l’opera poetica «forse più rilevante di tutta la letteratura dell’Italia superiore fino al Rinascimento» (Folena 1964, 382), l’Entrée d’Espagne è tràdita da un prezioso manoscritto, il Francese Z 21 (257) della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, in cui si è riconosciuto uno dei tre esemplari dell’opera presenti nella biblioteca mantovana di Francesco I Gonzaga secondo l’inventario stilato nell’aprile del 1407, subito dopo la morte del duca.

 Scritta da un padovano che tace deliberatamente il proprio nome – «je qe sui mis a dir del neveu Carleman / mon nom vos non dirai, mai sui Patavian» (vv. 10973-74) – l’Entrée d’Espagne si presenta come la messa in rima della fortunata Historia o Cronaca Caroli Magni et Rotholandi  dello pseudo-Turpino, testo da cui in realtà l’anonimo padovano si distacca notevolmente, servendosene come un canovaccio solo episodico per la prima parte del suo testo, e narra le imprese compiute da Carlomagno e dai suoi paladini nei sette anni trascorsi in Spagna cui accenna in apertura la Chanson de Roland.

Strutturata, dunque, come una sorta di prologo alla più celebre delle chansons de geste, l’Entrée d’Espagne si divide in due parti, di sviluppo pressoché uguale, e marcate da due protasi: nella prima parte si racconta la decisione di Carlomagno di invadere la Spagna per liberare il cammino di Santiago dal giogo pagano, il grande duello di tre giorni fra Rolando e il gigante pagano Feragu, il difficile assedio di Pamplona, la conquista della città di Noble (città non individuata) ad opera di Rolando e all’insaputa di Carlomagno; nella seconda l’abbandono da parte di Rolando del campo francese, a seguito dell’offesa fattagli dal re che, irritato dall’atto di insubordinazione del paladino, lo colpisce al volto. Rolando, imbarcatosi tutto solo su una nave, intraprende allora un lungo viaggio in Oriente, fino a raggiunge il regno di Persia dove immediatamente mostra tutto il suo valore e conquista la fiducia del Soldano. Conquistata Gerusalemme e convertiti i persiani alla fede cristiana, Rolando torna in Spagna dove è accolto con immensa gioia e commozione dai compagni, e si riappacifica con Carlomagno. All’interno di ciascuna parte assume rilievo saliente un episodio principale: il duello fra Rolando e Feragu, che occupa da solo oltre 2500 versi della prima parte; e nella seconda, spostato verso la fine, campeggia l’episodio dell’eremita Sansone, che accoglie Rolando e gli profetizza il martirio a Roncisvalle sette anni più tardi.

A causa della caduta di alcuni quaderni, che dovette verificarsi già prima della redazione del catalogo gonzaghesco, il ms. dell’Entrée d’Espagne presenta, oltre ad alcune lacune minori, una perdita di testo molto ampia, la cui estensione è stata calcolata a circa cinquemila versi, un quarto cioè del totale dell’opera. La vasta porzione di testo perduta ci sottrae vari episodi riguardanti le avventure di Rolando in Oriente, ossia l’invenzione narrativa più originale del poeta padovano, sui quali è possibile farsi un’idea attraverso la comparazione con le opere che, direttamente o indirettamente, hanno ripreso a loro modo la narrazione dell’Entrée (Spagna in versi e in prosa, Fatti di Spagna, Aquilon de Bavière).

Successivamente sono venuti alla luce, a Châtillon in Valle d’Aosta e a Reggio Emilia, alcuni esigui frammenti appartenenti a due diversi manoscritti dell’Entrée d’Espagne, quasi certamente distinti dagli altri due esemplari ricordati nell’inventario gonzaghesco, che sono stati pubblicati rispettivamente da Aebischer 1928 e da Specht 1976-1977 e 1977-1978. Sia i frammenti valdostani che quelli reggiani presentano versi collocabili nella grande lacuna del testimone marciano.

Il manoscritto marciano data alla seconda metà del XIV secolo ed è relativamente vicino alla creazione del testo, che si colloca presumibilmente verso il 1330-40. Un termine post quem sicuro fu indicato dal Torraca (1923, 169-172) nel 1298, anno cui si colloca la composizione del Milione poliano, che il Padovano utilizza, ad esempio, ai vv. 13860-64. (L’accertamento puntuale dei contatti tra l’Entrée e il Milione, si deve poi a Limentani 1983a). Un ulteriore termine post quem, più recente a confronto della data di composizione del Milione segnalata dal Torraca, si lega all’ipotesi di una fruizione della Commedia dantesca da parte dell’autore dell’Entrée d’Espagne, avanzata prima – seppur con riserve – dallo stesso Torraca (1923, 233-234), poi confermata dallo Zingarelli (1935, 462-464), dal Carrara (1932, 48), dal Dionisotti 1959, e approfondita infine dal Limentani (1974, 9-10 e 1976, 289). Quanto al terminus ad quem del poema è, in linea di massima, il 1343, data della Pharsale di Niccolò da Verona (cfr. Limentani 1980, 371-372).

Il ms. marciano dell’Entrée contiene alla fine, di mano nettamente diversa da ciascuna di quelle dei vari amanuensi trascrittori del poema, 131 versi, che costituiscono cinque lasse, e un emistichio che segna l’inizio di una sesta strofa (al v. 125 si trova la firma dell’autore, Nicolais: «Ci tourne Nicolais a rimer la complue»), che concludono l’ultimo episodio e avviano una continuazione dell’opera, nota comunemente come Continuation de l’Entrée d’Espagne, e che è stata identificata con l’inizio della Prise de Pampelune di Niccolò da Verona. Antoine Thomas aveva ascritto, infatti, tutti i 131 versi a quest’ultimo autore; secondo René Specht (1982, 49-55), invece, l’esame dei frammenti di Chatillon e di Reggio Emilia, mostrerebbe che gli argomenti linguistici coi quali Thomas aveva provveduto all’attribuzione non reggono più, per cui sarebbe più probabile che solo i sette versi e mezzo della fine del ms. fr. Z 21 (i vv. 125-132, a partire da «Ci tourne Nicolais») si debbano a Niccolò da Verona.

Per Specht (1984), inoltre, l’Entrée non è da considerarsi incompleta e non richiede alcun supplemento né sotto forma della Continuation né della Prise (o delle due insieme), ma al contrario «se termine au point où elle doit se terminer, au moment où le conflit central a trouvé sa solution, quand les deux antagonistes s’embrassent alors qu’autour d’eux plurerent tuit François (v. 15803)». A suo avviso, infatti, il Padovano, artista coscienzioso, non poteva andare al di là del punto in cui si è arrestato, essendo pressoché impossibile far evolvere ulteriormente il personaggio di Rolando – il protagonista assoluto della chanson –, senza il rischio di ripetersi e di fare marcia indietro rispetto alla perfezione quasi sovrumana da lui raggiunta al termine delle avventure e delle esperienze vissute nel corso del viaggio in Oriente; perfezione che gli permette di arrivare persino a conoscere l’ora e le circostanze della sua morte.

L’Entrée d’Espagne riveste nello sviluppo della letteratura italiana una funzione di cerniera tra Medioevo e Rinascimento e, come ha scritto il Thomas, senza di essa «nous n’aurions peut-être ni la Spagna, ni le Morgante, ni l’Orlando innamorato, ni l’Orlando Furioso, ni, en un mot, toute cette poésie chevaleresque italienne dont la floraison luxuriante met tant de joie, tant de grâce, tant d’aimable folie dans la fête littéraire et artistique qu’on nomme la Renaissance» (1913, XLII-XLIII).

Autore

L’autore dell’Entrée d’Espagne ha voluto deliberatamente mantenere l’anonimato informandoci solo sulle sue origini padovane: Sui Patavian, / de la citez que fist Antenor le Troian (vv. 10974-75).

 Sulla base dei tentativi esperiti dal Thomas 1913 e dal Torraca 1923 di ricostruire la fisionomia culturale del poeta, il Carrara conclude che l’autore dell’Entrée d’Espagne fu «uno di quegli “uomini di corte” tra il pedagogo e il segretario dei Signori, de’ quali conosciamo più d’un esempio; e rappresenta quella classe di mezza cultura, né laici né umanisti, che al pari di quella dei “notai” formò la “massa di manovra” nella conquista della nuova civiltà italiana» (Carrara 1932, 48). Al quadro tracciato dal Carrara, Limentani ha aggiunto infine la possibilità che quella dell’anonimo Patavian potesse essere anche la figura di un religioso («prototipo di ciò che saranno un Folengo, un Colonna?» 1992, 9). Ma queste ipotesi rimangono a tutt’oggi senza conforti documentari.

Quanto invece all’ipotesi, sostenuta nel 1858 da Léon Gautier, e accolta da grandi romanisti come Gaston Paris, Karl Bartsch, Paul Meyer, secondo cui l’autore dell’Entrée d’Espagne doveva essere un certo Nicola da Padova, essa è stata convincentemente smentita da Antoine Thomas, nel 1882, in quanto fusione azzardata dei nomi di due distinti autori, il “Nicolais”, che si firma al f. 304r della Prise de Pamplune (“Continuazione dell’Entrée d’Espagne”) – e che, in realtà, altri non è se non Niccolò da Verona, autore anche della Pharsale (1343) e della Passion franco-italiana dei Gonzaga – e il “Patavian” (il Padovano), che ha voluto conservare l’anonimato nell’Entrée.

L’attribuzione dell’Entrée a un non meglio identificato Minochio, attestata dal «capitulum librorum in lingua franchigena» dell’inventario gonzaghesco del 1407 (al n. 56, Liber Introitus Yspanie secundum Minochium), non ha avuto fortuna, passando come un dato infido della tradizione (cfr. Viscardi 1941, 83; Bertoni 1930, 87). L’ipotesi del Thomas (1913, I, p. XXXVI) che Minochio sia cognome, e non dell’autore dell’Entrée ma del suo continuatore Niccolò da Verona, è stata spazzata via dal Torraca (1923, 165-168) che ha sottolineato l’impossibilità a quella data e in quel contesto di un tale cognome. Anche il Bertoni nella sua recensione in «Giornale storico della lingua italiana», LXVI, 1915, p. 434, respinse l’ipotesi del Thomas e propose che l’anonimo padovano venisse «chiamato, in via di congettura, Minochio da Padova». Minochio, tuttavia, non può identificarsi né con l’autore dell’Entrée né con un continuatore del poema, la sola ipotesi probabile è che si tratti di un rifacitore, come lascerebbe intendere la specificazione «secundum Minochium» aggiunta al titolo Liber introitus Yspanie. Il testo rielaborato per opera di Minochio doveva essere, infatti, molto diverso da quello a noi giunto nel ms. marciano fr. XXI, perché sottoposto a un processo di italianizzazione che investiva anche le parole in fin di verso difese dalla rima. Il rifacitore Minochio era probabilmente una persona nota alla cerchia dei Gonzaga: forse proprio un loro stipendiato e un contemporaneo piuttosto di Raffaele da Verona, autore dell’Aquilon de Bavière, che non di Niccolò da Verona (cfr. Dionisotti 1959, 209-212).

Senza seguito è rimasta, infine, la proposta di André de Mandach (1989b) di riconoscere nell’anonimo autore dell’Entrée d’Espagne il giurista e notaio padovano Giovanni di Nono, al quale si devono tre trattati di storia locale in latino: il De Generatione aliquorum Civium Urbis Paduae, tam nobilium quam ignobilium; il De Hedificatione Urbis Patavie; la Visio Egidii regis Patavie.

Fonti

Dotato di un acuto spirito di osservazione e di un sottile umorismo, l’autore dell’Entrée d’Espagne è un poeta colto e umanista, il cui talento creativo è nutrito da un bagaglio culturale del tutto inusuale alla tradizione delle chansons de geste. Nell’insieme della cultura dell’Entrée, l’esibizione di una componente classica opera, a tratti, in maniera palese: il Patavian, che pur deve avere attinto molte delle sue conoscenze sull’Antichità dall’Histoire ancienne jusqu’à César (Constans 1914) e dai Fet des Romains, mostra conoscenze dirette di Virgilio e di Tito Livio (Limentani 1985). È un ottimo conoscitore del repertorio delle chansons de geste, in primis certamente della Chanson de Roland, che deve aver conosciuto verosimilmente in una redazione prossima a quella di V4 o V7, cioè in una o nell’altra delle varie versioni che circolavano nel primo Trecento nell’Italia padana, ma anche, come segnalò già il Thomas (1913, XXXVI e seg.), della Chanson d’Aspremont, del Mainet/Karleto, del Renaut de Montauban, del Girart de Vienne, del Macaire (La Reine Sibile), e dell’Huon de Bordeaux, nonché dei romanzi francesi, sia quelli di argomento classico (in particolare il Roman d’Alexandre, un vero livre de chevet per l’autore franco-italiano, poi il Roman de Troie, e forse l’Eneas, nell’allusione, che potrebbe non essere virgiliana o ovidiana, a Enea che lascia a malincuore Cartagine: vv. 11.815-17; cfr. Finoli 1961, 176), che cortesi, graaliani, per via delle allusioni a Galaad, al Graal, alle «flabes d’Artù» (in particolare la Queste dou Graal nell’episodio dell’incontro fra Rolando e il romito, che precede immediatamente il ritorno dell’eroe tra i Franchi; cfr. Constans 1914, Busken Huet 1918, Finoli 1961, Limentani 1974-75).

A tutte queste opere, sono stati aggiunti in seguito Florie et Blancheflor, la canzone provenzale di Daurel et Beton, Beuve de Hanstone (che, assieme all’Alexandre, sembra essere stato il testo che il Padovano ebbe più presente; cfr. Limentani 1983a, 182-183), la Vita di San Macario, le leggende di san Paolo primo eremita e di san Giovanni eremita, (Torraca 1923, 218; Limentani 1976, 18); la leggenda di Giovanni Boccadoro o Jean Paulus e i Disticha o Dicta Catonis (Infurna 2006); il Divisament dou monde (Il Milione) di Marco Polo (Torraca 1923, 169-172; Limentani 1983a). Studiando, inoltre, l’arte della comparazione nel poema, Limentani 1979 ha suggerito che l’anonimo Padovano potesse aver conosciuto la Divina Commedia, aspetto che permetterebbe di precisare la datazione della canzone.

Ma la cultura dell’anonimo padovano si dispone in uno spettro ancora più largo, perché l’attribuzione di convinzioni o sapere astrologico-astronomico a vari personaggi sia pagani che cristiani (Rolando, in primo luogo, che è esperto nell’arte fisionomica) potrebbe essere la spia di un indottrinamento e di un interesse da parte del Padovano per quella cultura astrologico-astronomica, padovana o mantovana, rappresentata dalla trattatistica di Pietro d’Abano (Limentani 1979).

Si rilevano infine nell’Entrée delle allusioni alla storia del XIII e del XIV secolo in generale e alle minacce turche che pesano su Bisanzio e sull’Europa orientale in particolare (Limentani 1980a).

 

L’ammirazione per la cultura dell’anonimo Padovano non deve tuttavia distogliere l’attenzione dall’Entrée come poema autonomo, costruito su una rete densa di corrispondenze interne. Nancy Bradley-Cromey 1977-1978 ha dimostrato come il conflitto fra Carlomagno e Rolando sia sapientemente tenuto insieme dal Padovano lungo l’estensione dei primi diecimila versi del poema e come la soluzione di questo conflitto differisca da quelle che si conoscono nelle canzoni di gesta anteriori. L’organizzazione narrativa dell’Entrée di fatto rispecchia in più di un elemento quella del Roland, specie nella parte iniziale: corte di Carlo e disputa dei baroni in parallelo con la corte di Marsilio, intervento audace e iroso di Rolando, ecc., ma il poeta è in grado «di imprimere al carattere del protagonista una sensibile evoluzione, grazie alla ricchezza e modernità degli interessi culturali che “informano” la sua creatività letteraria» (Limentani 1976, 14).

Di grande interesse sono le modifiche apportate a scene, motivi e personaggi tradizionali. Ciò riguarda in particolare, appunto, il personaggio di Rolando, protagonista assoluto del testo, che il Patavian rimodella sui tratti di Alessandro Magno, campione di liberalità e generosità (largesce), che contribuisce a renderne più mossa la personalità e sfumato il carattere (Infurna 1999 e 2001). Il Rolando che l’anonimo propone come modello ai signori dell’Italia padana, in quanto emulo della figura del grande condottiero macedone, viene dotato di una prudenza, di una sagacia politico-amministrativa e di una sapienza, che completano il personaggio, per tradizione prode ma non saggio. Rolando è «le ber plains de dotrine» (v. 3402) che disputa dottamente di teologia, cita sentenze latine, conosce le lingue orientali. Ma la cultura di Rolando contempla anche un versante schiettamente mondano, fatto di perfetta cortesia e di raffinati costumi con i quali addirittura introduce nella corte persiana il modo occidentale di stare a tavola.

Per quanto riguarda la ricchezza della tecnica letteraria dell’Entrée, sono stati messi in rilievo, fra l’altro, i dialoghi e i discorsi, l’invenzione metaforica, le similitudini e le molteplici comparazioni, spesso anche di struttura complessa (per collationem), che, proponendo un’immagine domestica, feriale, «apportano una nota giocosa nella partitura epica» (Infurna 2011, 28).

Fortuna

Del successo del poema resta una documentazione solida in ambito signorile.

Dall’inventario dei beni mobili di Francesco I Gonzaga, stilato nel 1407, si sa che il duca possedeva ben tre esemplari dell’Entrée, dei quali uno solo ci è pervenuto. Questa abbondanza non permette tuttavia di provare che l’Entrée sia stata composta a Mantova per i Gonzaga.

Che l’Entrée abbia goduto presto di una certa fortuna in ambito signorile lo dimostrano anche la Continuazione del poema, composta da Niccolò da Verona, il quale era in rapporti con Niccolò I d’Este, marchese di Ferrara e, poco più tardi, l’Attila di Nicola da Casola, profugo a Ferrara dopo il colpo di mano dei Visconti, nonché l’Aquilon de Bavière di Raffaele da Verona, legato a Giangaleazzo Visconti, che isola l’Entrée fra gli altri originali franco-italiani.

Lingua

Al v. 2799 l’anonimo dichiara di voler rimare le storie delle battaglie della Cronaca turpiniana in versi François, senza che vi sia mot Bergognon; ambizione “puristica” velleitaria, considerati i molti deragliamenti dalle norme dell’antico francese. Alla straordinaria competenza lessicale non corrisponde quella grammaticale. Se ai poco attenti copisti si possono attribuire numerosi errori, la metrica consente tuttavia di accertare la disinvoltura con cui l’anonimo tratta fonetica, morfologia e sintassi del francese antico. Solo qualche esempio fra i moltissimi: nella stessa lassa possono rimare forme in –e– e in –ie– (blesmer 2600 : aprochier 2601); la scarsa attenzione per le regole della declinazione bicasuale è evidente nel caso degli imparisillabi (seignors 228 per sire, meilor 2844 per mieudre); nel caso dei pronomi possessivi tonici e atoni non è sempre rispettata la distinzione di genere (le son partire 676, son “ses” braiz 1063, son “leur” segnor 1318, ecc.); a livello sintattico: incertezza sul genere di taluni sostantivi, come mer (dela la mer salé 12082), soir (une soir 4501); confusione fra III pers. sing. e plur. (Li campions lor bataille enforça 4071, Les dos barons s’anjenoille 4299, dui merceant entra 11510); frequenti casi di sillessi (Cascuns se vont ofrir 329, nostre gient sont coie 1287, ecc.); il pronome indefinito nul non è seguito dalla negazione, Nuls se desflote 775. Fra i numerosissimi italianismi, si segnalano le forme pousons e puison (Ia pers. plur. del pres. ind. di pooir) per influenza dell’it. possiamo; in rima servon 15640 al posto di servent.

Manoscritti

I manoscritti fino ad ora noti dell’Entrée d’Espagne sono tre:

Bibliografia

Edizioni

Mussafia, Adolf

1864                Altfranzösische Gedichte aus venezianischen Handschriften, I. La Prise de Pampelune, Wien, Gerold’s Sohn, 1864.

 

Thomas, Antoine

1913                L’Entrée d’Espagne. Chanson de geste franco-italienne publiée d’après le manuscrit unique de Venise par Antoine Thomas, Paris, Firmin-Didot («Société des anciens textes français»), 1913, 2 vol.; ristampa anastatica con una premessa di Marco Infurna, Firenze, Olschki, 2007, 2 vol.

 

Aebischer, Paul

1928                Ce qui reste d’un manuscrit perdu de l’«Entrée d’Espagne», «Archivum Romanicum», 12 (1928), pp. 233-264.

 

Di Ninni, Franca (ed.)

1992                Niccolò da Verona, Opere. Pharsale, Continuazione dell’Entrée d’Espagne, Passion, Venezia, Marsilio, 1992.

Recens. di A. J. Holden, «Romania», 113 (1992-1995), 554-557.

 

Infurna, Marco

2011                Anonimo Padovano, L’Entrée d’Espagne. Rolando da Pamplona all’Oriente, a cura di Marco Infurna, Roma, Carocci, 2011 («Biblioteca medievale», 133).

 

Specht, René

1976-77          Cavalleria francese alla corte di Persia: l’episodio dell’«Entrée d’Espagne» ritrovato nel frammento reggiano,  «Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti», 135 (1976-77), pp. 489-506.

1977-78          Il frammento reggiano dell’«Entrée d’Espagne»: raffronto filologico col codice marciano francese XXI (= 257), «Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti», 136 (1977-78), pp. 407-24.

 

Studi

 

Adler, Alfred

1962                Didactic concerns in the Entrée d’Espagne, «L’esprit créateur», 2, 1962, 107-109.

 

Aebischer, Paul

1928                            Ce qui reste d’un manuscrit perdu de l’Entrée d’Espagne, «Archivum Romanicum», 12, 1928, 233-264.

 

Ahlers, Christian – Bianco, Andrea

2005                            Entrée d’Espagne, in Francoitalien et épopée franco-italienne, éd. par Gunter Holtus et Peter Wunderli, Heidelberg, Winter, 2005 (Grundriss der romanischen Literaturen des Mittelalters, vol. III. Les épopées romanes, t. 1/2, fasc. 10), 178-181.

 

Alvar, Carlos

2006                            Las inquietudes lingüísticas en l’Entrée d’Espagne, in Studi di filologia romanza offerti a Valeria Bertolucci Pizzorusso, a cura di Pietro G. Beltrami, Maria Grazia Capusso, Fabrizio Cigni e Sergio Vatteroni, Ospedaletto, Pacini Editore, 2006, t. 1, 1-21.

 

Bédier, Joseph

1907                            La Prise de Pampelune et la route de Saint-Jacques de Compostelle, «Romanische Forschungen», 23 (1907), 805-817.

 

Beretta, Carlo

1990                            Les prières épiques de l’Entrée d’Espagne, in Actes du XIe Congrès international de la Société Rencesvals (Barcelone, 22-27 août 1988), «Memorias de la Real Academia de buenas letras de Barcelona», 21-22, 1990, 65-74.

 

Bertoni, Giulio

1915                            L’Entrée d’Espagne, éditée par Antoine Thomas, «Giornale Storico della Letteratura Italiana», LXVI, 1915, 426-434.

1930                Il Duecento, in AA.VV., Storia letteraria d’Italia, Milano, Vallardi, 1930.

 

Bologna, Corrado

1987                            La letteratura nell’Italia settentrionale del Trecento, in Letteratura italiana. Storia e geografia. Vol. 1: L’Età medievale, a cura di A. Asor Rosa, Torino, Einaudi, 1987, 512-600.

 

Boni, Mario

1982    Reminiscenze della Chanson d’Aspremont nell’Entrée d’Espagne e nella Prise de Pampelune, «Atti della Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna. Rendiconti», 71, 1982, 25-50.

 

Boscolo, Claudia

2005 “La disputa teologica dell’Entrée d’Espagne”, in Les chansons de geste. Actes du XVIe Congrès
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Granada, Universidad de Granada, 2005, 123-134.

2017 L’Entrée d’Espagne. Context and Authorship at the Origins of the Italian Chivalric Epic, Oxford, Medium
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2017 “Politica lombarda trecentesca nell’Entrée d’Espagne”, in «Par deviers Rome m’en revenrai errant».
XXème Congrès International de la Société Rencesvals pour l’étude des épopées romanes, a cura di M. Careri, C.
Menichetti e M. T. Rachetta, Roma, Viella, 2017, 19-25.

2023 (con Leslie Zarker Morgan) The First Franco-Italian Vernacular Textual Witnesses of the Charlemagne Epic
Tradition in the Italian Peninsula: Hybrid Forms, in Charlemagne in Italy, a cura di J. E. Everson, Suffolk, Boydell
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Bradley-Cromey, Nancy

1977-1978      Roland as “baron révolté”: the problem of authority and autonomy in L’Entrée d’Espagne, «Olifant», 5, 4, 1977-1978, 285-297.

1987                            Forest and voyage: signs of Sententia in the Entrée d’Espagne, Romance Epic: Essays on a Medieval Literary Genre, edited by Hans-Erich Keller, Kalamazoo, Medieval Institute Publications («Studies in Medieval Culture», 24), 1987, 91-101.

1993                            Authority and Autonomy in L’Entrée d’Espagne, New York – London, Garland («Garland Studies in Medieval Literature», 9), 1993.

 

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1995                            Roland devant le monde sarrasin dans l’Entrée d’Espagne, Aspects de l’épopée romane. Mentalités, idéologies, intertextualités, éd. Hans van Dijk et Willem Noomen, Groningen, Forsten, 1995, 209-216.

1996-1997      More epic than romance: the Entrée d’Espagne, «Olifant», 21, 1-2, 1996-1997, 13-29.

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1974-1975                  Il discorso diretto nelle opere di Niccolò da Verona, «Atti dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti», 133 (1974-1975), 263-294.

1980                L’episodio di Guron de Bretagne nella “Prise de Pampelune”, «Cultura neolatina», 40 (1980), 183-192.

1991                Dall’epica ai cantari: Malzarigi. Storia di un personaggio, in Studi Medievali e Romanzi in memoria di Alberto Limentani, Roma, Jouvence, 1991, 81-92.

 

Dionisotti, Carlo

1959                            Entrée d’Espagne, Spagna, Rotta di Roncesvalles, in Studi in onore di Angelo Monteverdi, a cura di Giuseppina Gerardi Marcuzzo et al., Modena, STEM, 1959, t. 1, 207-241.

 

Ferrero, Giuseppe Guido

1960                Dall’Entrée d’Espagne alla Spagna in Rima, Torino, S. Gheroni, 1960.

1961                Astolfo (Storia di un personaggio), «Convivium», 24, 513-530.

1965                Poemi cavallereschi del Trecento, Torino, UTET, 1965, 125-183.

 

Finoli, Anna Maria

1961                            Note sulla personalità e la cultura dell’autore dell’Entrée d’Espagne, Atti del 2° Congresso internazionale della Société Rencesvals, «Cultura neolatina», 21, 1961, 175-181.

 

Folena, Gianfranco

1964                            La cultura volgare e l’«umanesimo cavalleresco» nel Veneto, in Umanesimo europeo e umanesimo veneziano, a cura di V. Branca, Firenze, Sansoni, 1964, 141-158; ora in Id., Culture e lingue nel Veneto medievale, Programma, Padova, 1990, 377-394 (da cui si cita).

 

Galent-Fasseur, Valérie

1999                            Quand “je” devient un autre: un processus de conversion dans L’Entrée d’Espagne, in“Plaist vos oïr bone cançon vallant?” Mélanges de langue et de littérature médiévales offerts à François Suard, éd. Dominique Boutet, Marie-Madeleine Castellani, Françoise Ferrand et Aimé Petit, Lille, Éditions du Conseil scientifique de l’Université Charles-de-Gaulle-Lille III, 1999, t. 1, 273-283.

2001                            L’intériorisation de la croisade dans L’Entrée d’Espagne, in L’épopée romane au Moyen Âge et aux temps modernes. Actes du XIVe Congrès international Rencesvals, éd. Salvatore Luongo, Napoli, Fridericiana Editrice Universitaria, 2001, t. 2, 873-887.

 

Galmés de Fuentes, Álvaro

1997                El camino de Santiago y la épica francesa, «Boletín de la Real Academia de la Historia», 194 (1997), 223-237.

 

Gautier, Léon

1858                            L’Entrée en Espagne, chanson de geste inédite renfermée dans un manuscrit de la Bibliothèque de S. Marc à Venise, «Bibliothèque de l’École des chartes», 4e s., 4, 1858, 217-270.

 1880                            Les épopées françaises, Parigi, 1880, III, 424-431; 445-447.

 

Gresti, Paolo

2012                        Anonimo Padovano, Duello tra Rolando e Feragu nell’Entrée d’Espagne, tradotto in prosa da Paolo Gresti, Mantova, Gianluigi Arcari Editori, 2012.

 

Holtus, Günter

1979                            Lexikalische Untersuchungen zur Interferenz: die franko-italienische Entrée d’Espagne, Tübingen, Niemeyer (Beihefte zur Zeitschrift für romanische Philologie, 170), 1979.

1983                            Zur Darstellung und Motivation der christlich-heidnischen Beziehungen in der franko-italienschen Entrée d’Espagne, in Italia viva: Studien zur Sprache und Literatur Italiens: Festschrift für Hans Ludwig Scheel, Tübingen, Narr, 1983, 201-212.

1984                            Quelques aspects de la technique narrative dans L’Entrée d’Espagne, in Essor et fortune de la Chanson de geste dans l’Europe et l’Orient latin. Actes du IXe Congrès International de la Société Rencesvals pour l’Étude des Épopées Romanes (Padoue-Venise. 29 août – 4 septembre 1982), 2 voll., Modena, Mucchi Editore, 1984, 2, 703-716.

1990                            Formen und Funktionen des Gebets in der franko-italienischen Entrée d’Espagne, in Die romanischen Sprachen und die Kirchen: Romanistisches Kolloquium III, Tübingen, Narr («Tübinger Beiträge zur Linguistik», 343), 1990, 91-108.

1993                Una nuova edizione di tre testi franco-italiani, «Zeitschrift für romanische Philologie», 109, 1993, 590-597.

 

Huet, Gédéon Busken

1919                L’Entrée d’Espagne. Quelques remarques, «Neophilologus», III, 1918, 241-247.

 

Krauss, Henning

1971                Ritter und Bürger. Feudalheer und Volksheer. Zum Problem der feigen Lombarden in der altfranzösischen und franko-italienischen Epik, “Zeitschrift für romanische Philologie”, 87 (1971), 209-222.

1980                Epica feudale e pubblico borghese. Per la storia poetica di Carlomagno in Italia, Padova, Liviana, 1980.

 

Infurna, Marco

1999                            Aemulatio cavalleresca: Rolando, l’Entrée d’Espagne e il Roman d’Alexandre, «La Parola del Testo», 3, 1999, 133-146.

2001                            Roman d’Alexandre e Entrée d’Espagne, in La cultura dell’Italia Padana e la presenza francese nei secoli XIII-XV (Pavia, 11-14 settembre 1994), Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2001, 185-199.

2006                            Rolando dall’eremita: su un verso dell’Entrée d’Espagne, «Medioevo Romanzo», XXX, 1 (2006), 167-175.

2009a                          L’episodio di Feragu nell’Entrée d’Espagne, «Medioevo Romanzo», XXXIII, 1 (2009), 73-92.

2009b                          Note sull’edizione Thomas dell’Entrée d’Espagne, in Storicità del testo. Storicità dell’edizione, Atti di Storicità del testo. Storicità dell’edizione, Trento, 18-19 dicembre 2008, a cura di F. Ferrari, M. Bampi, Trento, Università degli Studi di Trento. Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Filologici, 2009, 299-311.

2011                            Per il testo dell’Entrée d’Espagne, in Metafora medievale: il “libro degli amici” di Mario Mancini, Roma, Carocci, 2011, 121-137.

 

Jones, Cyril Meredith

1936                           Historia Karoli Magni et Rotholandi, ou Chronique du Pseudo-Turpin. Textes revus et publiés d’après 49 manuscrits par C. Meredith Jones, Paris, 1936.

 

Jubb, Margaret A.

1995                            Enemies in the Holy War, but brothers in chivalry: the crusaders’ view of the Saracen opponents, in Aspects de l’épopée romane. Mentalités, idéologies, intertextualités, éd. par Hans van Dijk et Willem Noomen, Groningen, Egbert Forsten, 1995, 251-259.

 

Lelong, Chloé

2011                L’œuvre de Nicolas de Vérone. Intertextualité et création dans la littérature épique franco-italienne du XIVe siècle, Paris, Champion, 2011 (Nouvelle bibliothèque du Moyen Âge, 105).

 

Limentani, Alberto

1974                            L’art de la comparaison dans l’Entrée d’Espagne, in Actes du VIe Congrès International de la Société Rencesvals, Aix-en-Provence, 29-08/4-09 1973, Aix-en-Provence, 1974, 351-371 ; poi (tradotto in italiano, L’arte della comparazione nell’Entrée d’Espagne, da Renata A. Bartoli) in Id., L’«Entrée d’Espagne» e i signori d’Italia, a cura di Marco Infurna e Francesco Zambon, Padova, Antenore, 1992, 273-289.

1974-1975      Epica e racconto. Osservazioni su alcune strutture e sull’incompiutezza dell’Entrée d’Espagne, «Atti dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti», 133, 1974-1975, 393-428.

 1976               L’epica in ‘Lengue de France’: L’«Entrée d’Espagne» e Niccolò da Verona, in Storia della Cultura Veneta, Il Trecento, Vol. 2, a cura di Gianfranco Folena, Vicenza, Neri Pozza, 338-368; poi in Id., L’«Entrée d’Espagne» e i signori d’Italia, a cura di Marco Infurna e Francesco Zambon, Padova, Antenore, 1992, 3-46.

1979                            Astronomia, astrologia ed arti magiche nell’Entrée d’Espagne, in Medioevo e Rinascimento Veneto con altri studi in onore di Lino Lazzarini. I: Dal Duecento al Quattrocento, Padova, Antenore, 1979, t. 1, 129-146; poi in Id., L’«Entrée d’Espagne» e i signori d’Italia, a cura di Marco Infurna e Francesco Zambon, Padova, Antenore, 1992, 293-311.

1980a                          Venezia e il pericolo turco nell’Entrée d’Espagne, «Cultura neolatina», 40, 1980, 165-181; poi in Id., L’«Entrée d’Espagne» e i signori d’Italia, a cura di Marco Infurna e Francesco Zambon, Padova, Antenore, 1992, 358-378.

1980b                          Raimon d’Avinho con provenzali e catalani nelle rime dell’Entrée d’Espagne, in Miscel.lània Aramon i Serra. Estudis de llengua i literatura catalanes oferts a R. Aramon i Serra en el seu setantè aniversari, Barcelona, 1980, II, 277-289; poi in Id., L’«Entrée d’Espagne» e i signori d’Italia, a cura di Marco Infurna e Francesco Zambon, Padova, Antenore, 1992, 312-330.

1981                            Anticipation épique et chanson dans la chanson. Notes sur le Cantar de Mio Cid et sur l’Entrée d’Espagne, in VIII Congreso de la Société Rencesvals, Pamplona, Institución Principe de Viana, 1981, 281-290; ristampa (trad. di Renata Bartoli): Anticipazione epica e canzone nella canzone. Note sul Cantar de Mio Cid e sull’Entrée d’Espagne», in Id., L’«Entrée d’Espagne» e i signori d’Italia, a cura di Marco Infurna e Francesco Zambon, Padova, Antenore, 1992, 84-108.

1983a                          L’Entrée d’Espagne e Milione, in Scritti linguistici in onore di Giovan Battista Pellegrini,  a cura di P. Benincà, Pisa, Pacini, 1983, I, 393-417; poi in Id., L’«Entrée d’Espagne» e i signori d’Italia, a cura di Marco Infurna e Francesco Zambon, Padova, Antenore, 1992, 175-202.

1983b                          Il comico nell’Entrée d’Espagne e il suo divenere: una preghiera “en la lois africaine”, in Interpretation: Das Paradigma der europäischen Renaissance Literatur. Festschrift für Alfred Noyer-Weidner zum 60. Geburtstag, herausgegeben von Klaus W. Hempfer und Gerhard Regn, Wiesbaden, Steiner, 1983, 61-82; poi in Id., L’«Entrée d’Espagne» e i signori d’Italia, a cura di Marco Infurna e Francesco Zambon, Padova, Antenore, 1992, 109-144.

1985                            Presenza di Virgilio e tracce d’epica latina nei poemi franco-italiani?, in Lectures médiévales de Virgile. Actes du Colloque organisé par l’École française de Rome (Roma, 25-28 ottobre 1982), Roma, École française, 1985, 285-311; poi in Id., L’«Entrée d’Espagne» e i signori d’Italia, a cura di Marco Infurna e Francesco Zambon, Padova, Antenore, 1992, 145-174.

 

Lomazzi, Anna

1974                            Letteratura franco-veneta, in Dizionario critico della letteratura italiana, a cura di V. Branca, Torino, UTET, vol. 2, 125-132.

 

Mandach, André de

1989a                          L’Entrée d’Espagne: six auteurs en quête de personnage, «Studi medievali», 30, 1989, 163-208.

1989b                          Sur les traces de la cheville ouvrière de l’Entrée d’Espagne: Giovanni di Nono, in Testi, cotesti e contesti del franco-italiano. Atti del 1° simposio franco-italiano (Bad Homburg, 13-16 aprile 1987). In memoriam Alberto Limentani, a cura di Günter Holtus, Henning Krauß e Peter Wunderli, Tübingen, Niemeyer, 1989, 48-64.

1990                            Chanson de geste et héraldique. Les blasons des grandes familles padouanes dans l’Entrée d’Espagne, «Cultura neolatina», 49, 1990, 179-202.

 

Marcon, Susy

2003                            L’Entrée d’Espagne, manoscritto marciano Fr. Z. 21 (=257). La storia e l’aspetto materiale, in Introduzione a La Entrada en España. Poema épico del siglo XIV en franco-italiano, Valencia, Ediciones Grial, 2003, 291-318.

 

Massart, Robert

1964                Contribution à l’étude du vocabulaire de Nicolas de Vérone, in Mélanges de linguistique romane et philologie médiévale offerts à Monsieur Maurice Delbouille, 2 voll., Gembloux, Duculot, 1964, I, 421-450.

 

Meléndez Cabo, Marina

2010                            Influencia del Pseudo Turpín en el cantar franco-véneto L’Entrée d’Espagne, in In marsupiis peregrinorum. Circulación de textos e imágenes alrededor del Camino de Santiago en la Edad Media. Actas del Congreso internacional, Santiago de Compostela, 24-28 marzo 2008, a cura di Esther Corral Díaz, Tavarnuzze (Firenze), SISMEL – Edizioni del Galluzzo (Archivio Romanzo, 18; Pubblicazioni della Scuola di dottorato europea in filologia romanza, 4), 2010, 415-426.

 

Miñano, Evelio

2007                            Frontière religieuse et frontière chevaleresque dans L’Entrée d’Espagne, «Quaderns de filologia, Estudis literaris», 12, 2007, 33-49.

 

Monteverdi, Angelo

1960                            Un fragment manuscrit de l’Entrée d’Espagne, Actes du premier Congrès international de la Société Rencesvals (Poitiers, juillet 1959), «Cahiers de civilisation médiévale» 3, 1960, 75; un identico riassunto della comunicazione dà anche il «Bulletin bibliographique de la Société Rencesvals», 2, 1960, 79-80.

1964                           Regolarità e irregolarità sillabica del verso epico, in Mélanges de linguistique romane et de philologie médiévale offerts à M. Maurice Delbouille, Genbloux, J. Duculot, 1964, II, 531-544.

 

Morgan, Leslie Zarker

1995                            The “narrator” in Franco-Italian epic: Franco-Italian tradition, in Aspects de l’épopée romane: mentalités, idéologies, intertextualités, éd. Hans van Dijk et Willem Noomen, Groningen, Forsten, 1995, 481-490.

2002                            A preliminary examination of humor in northern Italian tradition: the Franco-Italian epic, «Humor», 15, 2002, 129-153.

2002                            What’s so funny about Roland? (O)Roland(o)’s life and works in the northern Italian tradition, Actes du XVe Congrès international Rencesvals, Poitiers, 21-27 août 2000, éd. Gabriel Bianciotto et al., Poitiers, Centre d’études supérieures de civilisation médiévale, Université de Poitiers, «Civilisation médiévale», 13, 2002, 377-392.

2003                            Fiola: introduction à une base de données pour le franco-italien, in Ancien et moyen français sur le Web: enjeux méthodologiques et analyse du discours, éd. Pierre Kunstmann, France Martineau et Danielle Forget, Ottawa, David («Voix savantes», 20), 2003, 285-303.

 

Novello, Lorenza

2009                          L’Entrée d’Espagne della Biblioteca Marciana di Venezia nel contesto della illustrazione cavalleresca padana del Medioevo. Tesi di dottorato. Università degli Studi di Padova. Coordinatore: Alessandro Ballarin. Relatore Prof.ssa Giordana Canova, 2009.

 

2014                           “L’illustrazione dell’Entrée d’Espagne della Biblioteca Marciana di Venezia: La prima fase.” In Il Codice miniato in Europa: Libri per la chiesa, per la città, per la corte, ed. Giordana Mariani Canova e Alessandra Perriccioli Saggese. Biblioteca di arte 6. Padua: Il Poligrafo, 2014, pp. 289-302.

 

2016                             “La seconda fase illustrativa dell’Entrée d’Espagne della Marciana di Venezia.” Rivista di storia della miniatura 20 (2016), pp. 115-28.

 

Paris, Gaston

1881                Notice sur l’Entrée d’Espagne, «Romania», 10, 1881, 455-456.

 1882                            Recensione di Nouvelles recherches sur l’Entrée d’Espagne, éd. Antoine Thomas, «Romania», 11, 1882, 147-149.

 

Pellegrini, Silvio

1980                            Recensione di G. Holtus, Lexicalische Untersuchungen zur Interferenz: die franko-italiensche Entrée d’Espagne, «Studi mediolatini e volgari», 27, 1980, 260-263.

 

Rajna, Pio

1870 e 1871    La rotta di Roncisvalle nella letteratura cavalleresca italiana, «Propugnatore», III, p. II, 1870, 384-409, IV, p. I, 1871, 52-78 e 333-390, p. II, 1871, 53-133.

 

Renzi, Lorenzo

1970                Per la lingua dell’Entrée d’Espagne, «Cultura neolatina», 30, 1970, 59-87.

 

Riccoboni, Daniele

1896-1901      Studi sul dialetto veneto, II. Intorno alla lingua di Nicola da Verona, trovero del secolo XIV, “Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti”, 55 (1896-1897), 1239-1246.

 

Roncaglia, Aurelio

1961                Les quatre eschieles de Rollant, «Cultura neolatina», 21, 1961, 191-205.

 

Rosellini, Aldo

1979                            Codici Marciani di epopea carolingia (Ricerche bibliografiche). Dispensa prima, Udine, Coop. libraria universitaria friulana, 1979.

 

Rossero, Martina

2020                         Tant veit por mil estor le senator roman”: edizione interpretativa del frammento manoscritto dell’“Entrée d’Espagne” di Châtillon, in Académie Saint-Anselme d’Aoste, “Bulletin”, XIX, 2020, pp. 163-206.

 

Ruggieri, Ruggero Maria

1961                            Dall’Entrée d’Espagne e dei Fatti de Spagna alla «materia di Spagna» dell’inventario gonzaghesco, in Atti del 2o Congresso internazionale della ‘Société Rencesvals’, in «Cultura Neolatina», 21, 182-190.

1964                            Il titolo e la protasi dell’Entrée d’Espagne e dei Fatti de Spagna in rapporto alla materia della Chanson de Roland, in Mélanges de linguistique romane et de philologie médiévale offerts à M. Maurice Delbouille, professeur à l’Université de Liège, Gembloux, Duculot, 1964, t. 2, 615-633; ristampa in Id., Lirica, epica, romanzo cortese nel mondo neolatino. Studi e ricerche, Matera, F.lli Montemurro, 1973.

1969                Les Lombards dans les chansons de geste, in Actes et mémoires du IV Congrès International de la Société de Rencesvals (Heidelberg, 28 août – 2 septembre 1967), éd. Erich Köhler, Heidelberg, Winter, 1969, 37-45.

 

Sberlati, Francesco

1987                            Dall’Entrée d’Espagne all’Orlando Innamorato: Una genealogia non solo linguistica, in Il Boiardo e il mondo estense nel Quattrocento, a cura di Giuseppe Anceschi e Tina Matarrese, Padova, Antenore («Medioevo e umanesimo», 98), 1987, 175-194.

 

Settia, Aldo A.

1984                “Dojon” and “metre tour”: un episodio della Prise de Pampelune e la morfologia del castello alto italiano in età comunale, in Essor et fortune de la Chanson de geste dans l’Europe et l’Orient latin. Actes du IX Congrès International de la Société Rencesvals por l’Étude des Épopées Romanes (Padoue-Venise, 29 août – 4 septembre 1982), 2 voll., Modena, Mucchi, 1984, II, 737-747.

 

Specht, René

1976-1977      Cavalleria francese alla corte di Persia: L’episodio dell’Entrée d’Espagne ritrovato nel frammento reggiano, «Atti dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti», 135, 1976-1977, 489-506.

1977-1978      Il frammento reggiano dell’Entrée d’Espagne: raffronto filologico col codice marciano francese XXI (= 257), «Atti dell’Istituto veneto di scienze, lettere ed arti», 136, 1977-1978, 407-424.

1981                Nicolas de Vérone, la Prise de Pampelune et le Chemin de Saint Jacques, in VIII Congreso de la Société Rencesvals (Pamplona – Santiago de Compostela, 15-25 de agosto de 1978), Pamplona, Institución Príncipe de Viana, 1981, 469-474.

1982                            Recherches sur Nicolas de Vérone: contribution à l’étude de la littérature franco-italienne du quatorzième siècle, Bern et Frankfurt am Main, Lang, 1982 (Europäische Hochschulschriften, Reihe XIII: Französische Sprache und Literatur, 78).

Recens. di N. Bradley-Cromey, “Olifant”, 9.1-2 (1981-1982), 70-74. — A. M. Babbi, “Quaderni di lingue e letterature”, 8 (1983), 269. — A. Limentani, “Romania”, 104 (1983), 261-265. — L. Formisano, “Medioevo Romanzo”, 9 (1984), 299-305. — J. Horrent, “Le Moyen Âge”, 90.3-4 (1984), 559-563. — G. Holtus, “ Zeitschrift für romanische Philologie”, 102 (1986), 207-210. — J. Levy, “Romance Philology”, 46.1 (1992),  89-92.

1984a                          La tradition manuscrite de l’Entrée d’Espagne. Observations sur le fragment de Châtillon, in AA.VV., Essor et fortune de la Chanson de geste dans l’Europe et l’Orient latin. Actes du IXe Congrès International de la Société Rencesvals pour l’Études des Épopées Romanes (Padoue-Venise, 29 août-4 septembre 1982), Modena, Mucchi, 1984, 2, 749-758.

1984b                          L’état actuel des recherches sur l’Entrée d’Espagne, in AA.VV., Essor et fortune de la Chanson de geste dans l’Europe et l’Orient latin. Actes du IXe Congrès International de la Société Rencesvals pour l’Études des Épopées Romanes (Padoue-Venise, 29 août-4 septembre 1982), Modena, Mucchi, 1984, 2, 791-794.

 

Stengel, Edmund Max

1881                L’Entrée d’Espagne, «Zeitschrift für romanische Philologie», 5, 1881, 379-381.

 

Sturm-Maddox, Sara

1996-1997      “Non par orgoil, mais por senefiance”: Roland redefined in the Entrée d’Espagne, «Olifant», 21:1-2, 1996-1997, 31-45.

1999                            Roland épigone d’Alexandre dans L’Entrée d’Espagne, “Plaist vos oïr bone cançon vallant?” Mélanges de langue et de littérature médiévales offerts à François Suard, éd. par Dominique Boutet, Marie-Madeleine Castellani, Françoise Ferrand et Aimé Petit, Lille, Éditions du Conseil scientifique de l’Université Charles-de-Gaulle-Lille III, 1999, 2, 872-878.

2003                            “E fer en cortoisie retorner li villan”: Roland in Persia in the Entrée d’Espagne, in The Court Reconvenes. Courtly Literature Across the Disciplines. Selected Papers from the Ninth Triennial Congress of the International Courtly Literature Society. University of British Columbia 25-31 July 1998, edited by Barbara K. Altmann et Carleton W. Carroll, Cambridge, Brewer, 2003, 297-308.

2006                            Roland et la fille du sultan, in “Qui tant savoit d’engin et d’art.” Mélanges de philologie médiévale offerts à Gabriel Bianciotto, éd. par Claudio Galderisi et Jean Maurice, Poitiers, Université de Poitiers, Centre d’études supérieures de civilisation médiévale («Civilisation médiévale», 16), 2006, 71-81.

 

Thomas, Antoine

1882                            Nouvelles recherches sur l’Entrée d’Espagne, chanson de geste franco-italienne, «Bibliothèque des écoles françaises d’Athènes et de Rome», 25, 1882, 3-65.

1913                L’Entrée d’Espagne, Paris, S.A.T.F., 1913.

 

Toesca, Pietro

1912                            Le miniature dell’Entrée d’Espagne della Biblioteca Marciana (Codice fr. XXI), in Scritti varii di erudizione e di critica in onore di Rodolfo Renier, Torino, Fratelli Bocca, 1912, 747-753.

 

Torracca, Francesco

1923                            L’Entrée d’Espagne, «Atti della Reale Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti di Napoli», n. s., V 1918, 1-85 (recensione dell’edizione dell’Entrée del Thomas); Rist. in Id., Studi di storia letteraria, Firenze, Sansoni, 1923, 164-241.

 

Vallecalle, Jean-Claude

1994                            Roland est sage: remarques sur la personnalité du héros dans l’Entrée d’Espagne, «PRIS-MA», 10, 1994, 71-80.

1995                            L’écart et la norme: remarques sur le comique dans les chansons de geste franco-italiennes, in Burlesque et dérision dans les épopées de l’Occident médiéval. Actes du colloque international des Rencontres européennes de Strasbourg et de la Société internationale Rencesvals (Section française) (Strasbourg, 16-18 septembre 1993), éd. Bernard Guidot, Besançon, Annales littéraires de l’Université (Annales littéraires de l’Université de Besançon, 558; Littéraires, 3), 1995, 225-238.

1998                            Fortitudo e Stultitia: remarques sur le personnage d’Estout dans les chansons de geste, in Miscellanea mediaevalia, éd. Jean-Claude Faucon et al., Paris, Champion (Nouvelle bibliothèque du Moyen Âge, 46), 1998, 2, 1423-1434.

 2000a                          Le héros et l’ermite: sur un passage de l’Entrée d’Espagne, in Ce nous dist li escris… Che est la verité. Études de littérature médiévale offertes à André Moisan, éd. Miren Lacassagne, Aix-en-Provence, Université de Provence, 2000, 277-287.

 2000b                          Sainteté ou héroïsme chrétien? Remarques sur deux épisodes de l’Entrée d’Espagne, PRIS-«MA», 16, 2000, 303-316.

 2006                            Messages et ambassades dans l’épopée française médiévale: l’illusion du dialogue, Paris, Champion (Nouvelle bibliothèque du Moyen Âge, 82), 2006.

2007                            Roland sénateur de Rome dans L’Entrée d’Espagne, in Romans d’Antiquité et littérature du Nord. Mélanges offerts à Aimé Petit, éd. Sarah Baudelle-Michels, Marie-Madeleine Castellani, Philippe Logié et Emmanuelle Poulain-Gautret, Paris, Champion (Colloques, congrès et conférences sur le Moyen Âge, 7), 2007, 769-779.

 

Vidossi, Giuseppe – Arese, Felice

1956                Nicolò da Verona. Da “La Prisa di Pampelona”, in Le Origini. Testi latini, italiani, provenzali e franco-italiani, a cura di Antonio Viscardi, Bruno e Tilde Nardi, Giuseppe Vidossi, Felice Arese, Milano / Napoli, Riccardo Ricciardi, 1956, 1186-99.

 

Viscardi, Antonio

1941                Letteratura franco-italiana, Modena, Società Tipografica Modenese, 1941.

 

Wahle, Hermann

1890                            Die Syntax in den franco-italienischen Dichtungen des Nicolas von Verona, in Jahrbuch des Pädagogiums zum Kloster Unser Lieben Frauen in Magdeburg und Einladung zur öffentlichen Prüfung, Magdeburg, Baensch, 1890, 1-33.

 

Yocca, G. S.

1895                            Saggio su l’Entrée d’Espagne ed altre chansons de geste medioevali franco-italiane, Roma, Ciotola, 1895.

 

Zingarelli, Nicola

1935                            Letteratura franco-italiana nei secoli XIII e XIV, in Id., Scritti di varia letteratura, Milano, Ulrico Hoepli, 1935, 450-468 (pubblicato originariamente in «Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scienze», IV, Pavia, 1933, 139-156).

Crediti

Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 14 marzo 2023.

Contributi di Paolo Gresti, Francesca Gambino e Leslie Zarker Morgan.

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