Eudes Richart de Normandie, Volgarizzamento in francese del “De balneis Puteolanis” di Pietro da Eboli
- Titles
- Volgarizzamento del De balneis Puteolanis di Pietro da Eboli
- Dating
- 1392.
- Incipit
- Entre les richeces des choses est Dieu a loer en ycelles qui sont aus ars humains forcloses et aident; telz vertus sont belles.
- Explicit
- Et fu ceste translacïon en l’an de l’incarnacïon mil trois cens et nonante deux, el douls meys de may gracïeux, en Chastel Nuef, present li Roys et ses bons serviteurs françois en grant nombre, de qui les noms quant a present ne vous dirons.
- Form of the text
- Poemetto in octosyllabes a rima alternata nelle prime due strofe e a rima baciata nelle rimanenti.
- Language
- Francese antico.
- Topic
- Descrizione delle virtù terapeutiche delle acque termali dei bagni di Pozzuoli.
- Type of text
- Traduzione in francese di un carme latino.
Contenuto
Il De balneis Terrae Laboris, meglio noto come De balneis Puteolanis, scritto da Pietro da Eboli, letterato e poeta al servizio prima della corte normanna e poi di quella sveva di Enrico VI (1191-1197), descrive ed esalta le virtù terapeutiche delle acque termali dei bagni di Pozzuoli e della zona tra Napoli e Baia. Il poemetto è composto da trentacinque epigrammi di sei distici elegiaci ciascuno, cui si aggiungono un epigramma proemiale ed uno conclusivo che funge da dedica all’imperatore sulla cui identità manca alcuna certezza, potendo trattarsi sia di Enrico VI che, più verosimilmente, del figlio Federico II, la cui passione per la caccia si accompagnava ad un particolare interesse per l’acqua e per le scienze mediche, e che peraltro nel 1227, colto da malattia ad Otranto, mentre stava per salpare col suo esercito per la Terrasanta, avrebbe cercato la guarigione proprio nelle acque termali dei bagni dell’area flegrea. Per questa attribuzione si rinvia in particolare a Maddalo (2003, pp. 25-27), che colloca la stesura del poemetto fra il 1211 e il 1221.
Il componimento ottenne un largo successo nel Medioevo come documentano i ventidue codici, tutti di area campana, pervenutici (il più antico dei quali è il manoscritto 1474 della Biblioteca Angelica di Roma) e i due volgarizzamenti in napoletano e in francese del XIV secolo.
La traduzione in francese del De balneis Puteolanis fu eseguita a Napoli nel 1392 dal medico normanno Eudes Richard su richiesta di Luigi II d’Angiò-Valois (cfr. i vv. 25-28 e 672-691), che intendeva mettere il testo a disposizione dei membri francesi del suo entourage che non conoscevano il latino.
A conservare la traduzione in francese, insieme al testo latino, è il manoscritto unico Paris, Bibliothèque Nationale de France, fr. 1313.
Sebbene realizzato a Napoli, il volgarizzamento in questione non presenta tracce del cosiddetto “francese di Napoli” per «l’assenza di legami dell’autore, normanno, con la realtà culturale locale» (Delcorno 1999, p. 184). Esso rappresenta comunque una delle ultime manifestazioni del prestigio della lingua e della cultura francese nella capitale del Regno angioino, ormai sempre più aperta all’impiego letterario e documentario del volgare napoletano, e può rientrare pertanto in questo repertorio come ulteriore testimonianza della diffusione e dell’influenza del francese nella Penisola italiana tra XII e XV secolo.
Manoscritto
Bibliografia
Casale, Olga
1970-1971 Per l’edizione dei volgarizzamenti e dei rifacimenti del “De balneis Terrae laboris” di Pietro da Eboli. Un primo esame dei codici, in «Annali della Facoltà di Magistero di Lecce», 1 (1970-1971), pp. 137-147.
Delcorno, Giovanna
1999 Il volgarizzamento antico-francese del “De balneis Puteolanis” di Eudes Richart de Normandie, in Lingua, rima, codici per una nuova edizione della poesia della Scuola siciliana. Atti della Giornata di studio (Bologna, 24 giugno 1997). Con altri contributi di Filologia romanza, a cura di Andrea Fassò e Luciano Formisano, Bologna, in «Quaderni di Filologia Romanza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna», 12-13 (1999), pp. 183-287.
Formisano, Luciano – Lee, Charmaine
1993 Il ‘francese di Napoli’ in opere di autori italiani dell’età angioina, in Lingue e culture dell’Italia meridionale (1200-1600), a cura di Paolo Trovato; con una bibliografia delle edizioni di testi meridionali antichi, 1860-1914 a cura di Lida Maria Gonelli, Roma, Bonacci, 1993, pp. 133-162: 134-135.
Hanly, Michael
1996 An Edition of Richart Eudes’s French Translation of Pietro da Eboli’s “De balneis Puteolanis”, in «Traditio», 51 (1996), pp. 225-255.
Huillard-Bréholles, Jean Louis Alphonse
1852 Notice sur le véritable auteur du poëme “De balneis Puteolanis” et sur une traduction française inédite du même poëme, in «Mémoires de la Société des antiquaires de France», 21 (1852), pp. 334-353.
Maddalo, Silvia
2003 Il “De balneis Puteolanis” di Pietro da Eboli. Realtà e simbolo nella tradizione figurata, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2003.
Minervini, Laura
2015 Il francese a Napoli (1266-1421). Elementi per una storia linguistica, in Boccaccio e Napoli. Nuovi materiali per la storia culturale di Napoli nel Trecento. Atti del convegno Boccaccio angioino. Per il VII centenario della nascita di Giovanni Boccaccio, Napoli-Salerno, 23-25 ottobre 2013, a cura di Giancarlo Alfano et al., Firenze, Franco Cesati Editore, 2015, pp. 151-174: 169-170.
Sabatini, Francesco
1975 Napoli angioina. Cultura e società, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1975, pp. 44-46, 119-124.
Crediti
Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2019.