Di quest’opera, prodotta a Cipro o comunque nei regni crociati d’Oltremare, non rimangono, per quanto se ne sappia, testimoni di origine oltremarina. L’intera tradizione manoscritta conosciuta – collocabile tra il secolo XIII exeunte e la seconda metà del secolo XIV – parrebbe infatti dividersi, quanto ad origine geografica, tra la Francia dell’Est e del Nordest e l’Italia settentrionale.
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Cronaca della Morea
La cronaca, elaborata nei primi decenni del Trecento nei territori d’oltremare occupati dai francesi dopo la quarta crociata, è la principale fonte storica per il primo secolo di vita del principato di Acaia (1205-1432), correntemente chiamato, all’epoca, Morea.
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Ystoire de li Normant
L’Historia Normannorum riferisce gli avvenimenti che si svolgono nell’Italia del Sud e in Sicilia dopo l’arrivo a Salerno, intorno all’anno Mille, di quaranta pellegrini normanni di ritorno da Gerusalemme.
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Cronaca del Templare di Tiro
La Cronaca del cosiddetto Templare di Tiro costituisce la terza parte di un’opera più complessa ed enciclopedica pervenutaci però solo in minima parte, les Gestes des Chiprois, realizzata a Cipro nel 1343, ma ritrovata nel castello dei conti Mola di Larissé solo nel 1882.
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La confession des péchés mortels
Il manoscritto 42 della biblioteca Ventimiliana di Catania contiene un rimaneggiamento del celebre compendio di dottrina morale cristiana la “Somme le Roi” del domenicano Lorenzo d’Orléans.
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Gli inserti francesi nei “Carmina Burana”.
I “Carmina Burana” contengono anche tre testi bilingui dove al latino si associa, liberamente oppure in sedi fisse, il francese.
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Livre du Chevalier Errant
Romanzo dell’autunno del Medioevo, il Chevalier errant del marchese Tommaso III di Saluzzo fu composto secondo alcuni tra il 1394 e il 1396, secondo altri, e più probabilmente, in un soggiorno a Parigi fra il 1403 e il 1405, anno in cui Tommaso rientrava a Saluzzo con il manoscritto dell’opera.
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Battaglia di Gamenario
Cronaca in versi, e al contempo testo esemplare del linguaggio epico, la Bataille de Gamenario è il racconto di un episodio di storia locale: la battaglia svoltasi nell’aprile del 1345 tra i ghibellini piemontesi.
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Aquilon de Bavière
L’Aquilon de Bavière è l’ultimo testo pervenutoci della tradizione franco-italiana. Come l’Entrée d’Espagne ed altri testi franco-italiani, anche l’Aquilon de Bavière tratta in maggior parte della matière de France, ma è innovativo per la sua forma, essendo scritto in prosa, e diviso in libri e capitoli, secondo la forma tipica delle opere che nell’Italia settentrionale riproducono o richiamano la matière de Bretagne.
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Estoires de Venise
La sola opera conosciuta di Martin da Canal è una cronaca di Venezia, in lingua francese, dalle origini al 1275, che il primo editore, Luigi Filippo Polidori, intitolò arbitrariamente Cronique des Veniciens e che meglio, è stata poi intitolata da Alberto Limentani, a cui si devono fra i più importanti studi sul testo, nonché una nuova edizione critica di esso, Les estoires de Venise.
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Bovo d’Antona udinese
Quest’opera narrativa in versi, che rielabora una vicenda epica che ebbe larga fortuna in Francia, venne composta in area padana verso la fine del XIV sec. e riporta frammenti delle vicende caratterizzanti la vita di Bovo d’Antona.