Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, med. palat. 93
Contiene il Bovo d’Antona laurenziano.
Descrizione materiale
Segnatura: Medic. Palat. 93.
Origine: Italiana, area padano-veneta.
Data: Prima metà XV sec.
Supporto: Cartaceo, anche per le 15 cc. aggiunte successivamente.
Numero di carte: 2cc. di guardia anteriori, 94 cc., e 2cc. di guardia posteriori.
Formato: (h x b) 274 x 217 mm= 20 [220] 54 x 20 [15 (118)] 65, (c.8v.)
Il formato della carta dalla posizione della filigrana, dove è presente, sembra essere un in-folio.
Fascicolazione: 16, (2-7)2, 84, 92, 108, 112, 128, (13-17)2, (18-19)10, 2012, 2110.
A causa del pessimo stato di conservazione del manoscritto la fascicolazione risulta irregolare e ricca di giunte.
Foratura: Non si notano segni di foratura.
Rigatura: A secco. È possibile che sia stata utilizzata una tabula ad rigandum, poiché nel verso di alcune carte (es. a c. otto) il “solco” delle righe è molto in rilievo.
Mise en page: Below top line in ogni carta. Lo schema è variabile ma si potrebbe delineare una regola: rr.10/ll.9 nelle carte con miniatura, affiancate a carte senza miniatura con rr.19/ll.18. (così si presenta c. 37).
In c. 28 c’è una variazione alla regola di ± 3 unità, invece nelle restanti 15 cc. la variazione è maggiore e non è riconducibile alla “regola” sopracitata (c.1r., c.1v., c.7v., c.8r., c.28v., c.29r., c.30v., c.31r., c.31v., c.32r., c.33v.,c.34r., c.35v., c.36r., c.53v., c.54r., c.54v., c.55r., c.58v, c.59r, c.60v, c.61r, c.61v, c.62r, c.70v, c.71r, c.84v, c.85r, c.90v, c.91r).
Scrittura: A carta 1r. e v. la scrittura è umanistica, mentre da carta 2 a carta 94 la scrittura è una littera textualis rotunda di area italiana.
Mani: Nel corpo del testo si hanno 2 mani principali: una mano B, posteriore, per la prima carta; e una mano A, anteriore, per le altre 93 carte.
Inoltre le miniature sono accompagnate da didascalie: la maggior parte di esse è accostabile alla mano B, mentre da c.52r. compaiono anche una mano C e una mano D.
Foliazione: Sono presenti tre numerazioni: la più antica in numeri romani (angolo in alto a destra della carta), visibile fino a c.86r (poi erasa, tagliata o coperta da restauri invasivi), una posteriore in cifre arabe (margine superiore destro della carta), e infine una moderna.
Decorazione: 27 miniature a colori (più uno spazio riservato a c.5v).
Legatura: Piatti in cartone rigido rivestiti in carta marmorizzata sul dorso.
Altre informazioni: Presenza di correzioni:
c.31v: v.790 li voio dar (sottoscritta alla “d” c’è una “r”),
v.798 cendado (una “t” sottoscritta alla prima “d”);
c.33r: v. 840 alcixeLucafero,
v.850 respoxe (una “r” poi corretta in “x”),
v.851 fortefuinavra’;
c.34r: v.877 ben siè vu trovà (sotto siè si legge sio);
c.39r: v.1030 e Malgaria me disse
v.1037 voia lassar (sottoscritta alla “o” una “d”)
c.41r: v.1109 ten la spada ( “sp” aggiunte successivamente)
c.46v: v.1175 sotox la spadab la sclavinaa
c.55r: v.1359 respoxo (“s” aggiunta successivamente),
v.1376 un diavolod’infernocaça’ (“d’inferno” aggiunto in interlinea)
c.63v: v. 1589 deldux (“l” aggiunta successivamente)
c.67v. v.1706 mançara se li porcaçà
c.71v: v.1821 menà (sottoscritta alla “e” una “o”)
c.72v: v.1871 vitti (sottoscritta alla seconda “t” una “a”)
c.76r: v.1969 Teris (sottoscritta alla “t” una “c”)
c.76v: v.1976 eli noseastalà
c.77v: v. 2007 dito ( la “t” è soprascritta ad una “d”)
c.78v: v. 2043 guarda
c.80r: Qui la correzione riguarda la didascalia della miniatura: Sinibaldo Terigi
c.86r: v.2253 plunegrade mora.
Lo stato di conservazione è pessimo. Si notano restauri “grossolani” che hanno danneggiato o coperto la scrittura del corpo del testo o parti delle miniature (es. c.7r).
Usate carte già scritte per riparare quelle danneggiate (es. c.11r.).
Antiche segnature: Una segnatura, la più antica, in numeri romani nel margine superiore a destra è stata tagliata da c. 86r. Una seconda, collocata sempre nel margine superiore a destra, ed infine una terza moderna nel margine superiore al centro.
Esemplare la carta 32 r. in cui compaiono chiaramente tutte e tre: XXXJ/ 26/ 31.
Notizie storiche: Nella prima carta di guardia la nota indica come possessore Michele di Bindaccio de’Cerchi. Il controllo dei registri indicati come serie 1425 – 1850 descritti dal SiAsfi potrebbe portare ad una conferma, dato che in essi è raccolta una lista della “libreria” iniziata da Michele di Bindaccio de’Cerchi.
Sul dorso del manoscritto compare un’etichetta: “Anonymi poema de gestis Bovi de Antona Ital.”
Contenuto
Bibliografia
Crediti
Scheda a cura di Chiara Benini.
Ultimo aggiornamento: 13 giugno 2013.