Estoire del saint Graal (frammento di Udine)
- Titles
- Estoire del saint Graal.
- Dating
- intorno al 1290.
- Incipit
- li contes. Et il cuidoient bien que Evalach n’eüst nule guarde mise…
- Explicit
- Et li boens hom la bauptiça en nom dou Pere et dou Fil et dou saint ||
- Form of the text
- Prosa.
- Language
- Franco-Italiano.
- Topic
- Romanzo arturiano.
- Type of text
- Prima branche dell’ampio ciclo narrativo indicato dagli studiosi con il nome di Lancelot-Graal o ciclo della Vulgata..
Contenuto
Il frammento francoitaliano dell’Estoire del saint Graal, prima branche dell’ampio ciclo narrativo del Lancelot-Graal, dell’Archivio di stato di Udine (fr. 107) riporta episodi narrati nella prima parte del romanzo, ovvero lo scontro tra gli eserciti dei re pagani Evalac e Tolomeo; l’intercessione magnanima di Serafe, cognato e alleato di Evalac, per salvare la vita a un nemico; l’apprensione di Saracinta per la sorte del marito Evalac, dopo che a questo erano stati predetti momenti di grave difficoltà in battaglia, a causa della sua resistenza ad accettare il credo cristiano; la relazione fatta da Saracinta al figlio di Giuseppe d’Arimatea sulla guarigione miracolosa della madre da una grave malattia cronica e sulla sua conseguente segreta conversione al cristianesimo.
Pur nella limitatezza della sua estensione, il frammento udinese sembra «essere appartenuto a un manoscritto non troppo lontano dai manoscritti del gruppo indicato con α da Ponceau, rappresentato da A e dalla sua copia A1, oltre che da L e P» (Benedetti 1998-1999, p. 107).
Lingua
Il lacerto udinese dell’Estoire del saint Graal presenta tratti caratteristici dei testi francesi copiati in Italia, come la riduzione di –ai– ad –a– in lasserrons “lasceremo” 18, davanti a nasale negli aggettivi sanz “sani” 13 e sane “sana” 51, sant “santo” 35, mantes “tante” 35; il passaggio di e protonica francese ad a in comencament “cominciamento” 23, nella forma del futuro eslevarai 23; e, in posizione finale, nelle desinenze di 3a pers. sing. del pres. indicativo manda 23, demanda 42; e protonica francesepassa a –i-, per conformità dell’italiano, in cristiens “cristiani” 23, 55 e cristiene 28; il rafforzamento consonantico italianeggiante –cc– si riscontra nei derivati di “uccidere” occient 4, occision 6 e di “peccato” peccheresse 40, pecchieres 40. Riproducono l’esito italiano di W– germanico guarde “guardia” 1, esguarda “guarda” 29, guarison “guarigone” 42, guarieras 48.
Tra i fenomeni generali si noti la forma con s– impura iniziale per caduta di e– prostetica in spee “spada” 9 (ma espee 8), la forma con –e ricostruita entencione “intenzione” 23.
Alcune forme linguistiche possono trovarsi parallelamente sia nel francese che nella fase di trascrizione in Italia: la riduzione della preposizione dou in do “del” 32, avoc “con” 43 per avec (forse per riduzione da avoec); la conservazione di o chiusa tonica libera davanti a –r implosiva nelle forme dolor(s) “dolore” 5, 45, honor “onore” 25, color “colore” 37, ma in quest’ultimo caso con cambio di genere rispetto al francese, secondo la tendenza dei nomi astratti in –or nei testi francoitaliani a rimanere, come nell’italiano, di genere maschile.
Nell’ambito della morfologia verbale si riconduce al francoitaliano la mancanza di una i finale nella 1a persona sing. in ge su per sui “sono” 40 e, con il pronome personale in posizione enclitica, crero gie “crederò” 47, cro ge “credo” 52.
È da assegnare al francoitaliano la serie di forme avverbiali e(i)nsinc 1, 13 e ausinc 11 vs ensi, autresinc (32, 51) vs ausi.
Nel tessuto francese e francoitaliano trovano spazio anche forme propriamente italiane quali tal 3, per 13, vostro 43, la forma plena 15, e soprattutto la voce verbale di 3a persona sing. fas in luogo di fait “fa” 44 «linguisticamente congruente ai testi poetici italiani del Duecento di area veronese, quali gli Insegnamenti a Guglielmo dell’Anonimo veronese (vv. 25, 40), il poemetto Della caducità della vita umana (v. 198), il De Babilonia civitate infernali di Giacomino da Verona (v. 277), la versione veronese della Leggenda di santa Margherita».
Il frammento di Udine sembra dunque «essere appartenuto a un manoscritto redatto verso il 1290 da un copista con abitudini linguistiche settentrionali, probabilmente venete occidentali, che seguiva forse nell’opera di copia un codice proveniente dalle regioni orientali del dominio d’oïl» (Benedetti 1998-1999, p. 109).
Manoscritti
Udine, Archivio di stato, fr. 107.
Bibliografia
Benedetti, Roberto
1990 Appunti su libri francesi di materia bretone in Friuli, in Liebe und Aventiure im Artusroman des Mittelalters, a cura di P. Schulze-Belli e M. Dallapiazza, Göppingen, Kümmerle, 1999, pp. 185-192.
1998/1999 Romanica Fragmenta. Frammenti inediti provenzali e francoitaliani a Padova e a Udine, tesi di dottorato, Università degli Studi di Padova, 1998/1999, pp. 101-124: 102-104.
Ponceau, Jean-Paul
1997 L’Estoire del saint Graal, Paris, Champion, 1997, 2 voll.
Scalon, Cesare
1987 Libri scuole e cultura nel Friuli medievale. Membra disiecta dell’Archivio di stato di Udine, Padova, Antenore, 1987, p. 176-177 e tav. XLI.
Crediti
Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 15 settembre 2015.