RIALFrI - Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana# ISSN 2282-6920

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Gli inserti in francese nella “Cronica” di Salimbene de Adam

Titles
Gli inserti in francese nella Cronica di Salimbene de Adam.
Dating
1283-1288.
Form of the text
Prosa e versi.
Language
Francese antico e volgare emiliano.

Contenuto

Conservatasi autografa nel codice Vaticano latino 7260, mutilo delle prime 207 carte e della parte finale, la Cronica di Fra Salimbene de Adam da Parma è l’ultima e la sola delle opere del frate francescano pervenutaci. La parte della Cronica giunta fino a noi – ma non è da escludere che essa cominciasse dall’origine del mondo, secondo il paradigma di molte cronache del Medioevo anteriori e posteriori – copre un arco temporale di circa centoventi anni: dall’anno 1168 (anno della fondazione di Alessandria da parte della lega lombarda) fino al 1287.

Salimbene, che lavorò alla Cronica tra il 1283 e il 1288, si mostra un cronista curioso, mai sazio di sapere, desideroso di raccontare e di raccontarsi. La Cronica è una raccolta sostanzialmente aneddotica dei fatti della sua vita, del suo ambiente e del suo tempo, destinata all’istruzione di una nipote monaca, suor Agnese.

Nella Cronica è evidente la curiosità di Salimbene per le lingue straniere che spesso riporta con un discorso diretto immediatamente tradotto. Si tratta di un mistilingue spesso imperfetto che coinvolge non di rado anche l’antico francese, come si evince dalla battuta in «parmigiano-gallico» (Segre 1993, p. 266) di frate Bartolomeo Guiscolo, Alé! Ke mal onta ve don Dé! Mettì de l’aighe in le vins, non in lis ocli, o dall’espressione “in Gallico suo” con cui re Giovanni di Gerusalemme chiama l’imperatore Federico II, Fi de becer diabele, nonché dalla «cantio partim in Gallico, partim in Latino», Avent tutt mantenent novum nostris temporibus, composta per Giovanni di Brienne, re gerosolimitano e suocero di Federico II, e per Alessandro di Hales, professore presso l’università parigina, che Ciociola 1985 considera giustamente un «documento prezioso quanto inavvertito della precoce espansione cisalpina di farciture intonabili franco-latine» (p. 721, n. 1).

Bibliografia

Ciociola, Claudio

1985    Reliquie di un’antica pastorella anglo-normanna in un “bastardello” toscano del Quattrocento, in «Studi medievali», 1985, p. 721, n. 1.

 

Scalia, Giuseppe

1966    Salimbene de Adam, Cronica. Nuova edizione critica a cura di Giuseppe Scalia, Bari, Laterza, 1966, 2 voll.

1998-1999      Salimbene de Adam, Cronica, Tomus I, a. 1169-1249, edidit Giuseppe Scalia, Turnholti, Brepols, 1998 («Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis», CXXV), tomus II, a 1250-1287, edidit Giuseppe Scalia, Turnholt, Brepols, 1999 («Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis», CXXV A).

 

Segre, Cesare

1993    Livelli stilistici e polifonia linguistica nella «Cronica» di Salimbene da Parma, in Id., Notizie dalla crisi. Dove va la critica letteraria?, Torino, Einaudi, 1993 pp. 181-192.

 

Crediti

Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2015.

Go to top of the page keyboard_arrow_up