Leggendario di Lione
- Titles
- Leggendario di Lione
- Dating
- Fine del XIII sec.
- Incipit
- Cestui livre parole de lla vie des sainz apostres et de leur paission et d’autres sanz et de leur vie et de maintes leur belles miraclez que Dieu Jhesu Crist fist por eus.
- Explicit
- Et trestuit cil qui lla estoient, li enperieres Theodoses et li evesques et li prevost et tous li pueplez glorifierent et gratierent Nostre Seingnor Jhesu Crist Damedieu, a cui henor et a ccui glorie soit par tos les siecles des sieclez. Amen. Li prizon qui moy excrist | Puisse aler avec Jhesu Crist, | Et tuit cil qui moy legiront | Et que cestui livre exgarderont | Puissent en paradiz aler, | Sainz enconbrement trover. | Dittez «Amen», que Diex l'outroit. | Enzi com je ai dit, enzi soit! Amen.
- Form of the text
- Prosa.
- Language
- Franco-italiano.
- Topic
- Raccolta di diciassette testi agiografici.
- Type of text
- Copia franco-italiana di un modello francese (piccardo).
Contenuto
Il leggendario francese tràdito dal ms. 866 (ex 770) della Bibliothèque Municipale di Lyon s’inscrive nella tradizione dei cosiddetti «leggendari di apostoli», essendo le prime tredici passiones che lo compongono (su un totale di diciassette) tutte consacrate agli apostoli: Disputa di Simon Mago contro S. Pietro e S. Paolo (f. 1a-7b); S. Pietro Apostolo (f. 7b-11c); S. Paolo Apostolo (f. 11c-16c); S. Giovanni Evangelista (f. 16d-22b); S. Matteo Apostolo (f. 22b-29b); SS. Simone e Giuda Apostoli (f. 29b-36b); S. Tommaso d’India (f. 36b-40c); S. Filippo Apostolo (f. 40c-41d); S. Giacomo il Minore (f. 41d-43c); S. Giacomo di Galizia (f. 43c-52b); S. Bartolomeo Apostolo (f. 52b-57c); S. Marco Evangelista (f. 57c-60a); S. Andrea Apostolo (f. 60a-78b); S. Longino (f. 78b-80d); S. Dionigi Apostolo (f. 80d-87d); SS. Cosma e Damiano (f. 87d-93c); I sette Dormienti di Efeso (f. 93c-96d).
Come già evidenziato da Paul Meyer nella sua estesa ricerca sulle raccolte agiografiche francesi (1906), questo nucleo agiografico, che fa capo al cosiddetto “Leggendario A”, risulta comune, oltre che al codice lionese, anche ad altri due manoscritti coevi (fine del sec. XIII) di provenienza sempre italiana: il ms. 1008 della Bibliothèque Municipale di Tours, e il ms. α T.4.14 della Biblioteca Estense Universitaria di Modena. Tale nucleo, condiviso da tutti e tre i codici, è inoltre conservato nella sua forma più vicina all’originale dal ms. Paris, B.N., n.a.f. 23686, dove si articola in 14 agiografie.
Rispetto al manoscritto di Lyon, i due codici ad esso correlati di Tours e di Modena tramandano in posizione iniziale alcuni capitoli mariani (Natività, Annunciazione, Purificazione – che manca però in M – Assunzione) che sono il risultato di un volgarizzamento, variamente rimaneggiato, della Legenda aurea di Iacopo da Varazze, in lingua francese nel manoscritto di Modena e in italiano (toscano-occidentale) nel codice di Tours. L’ultima parte del ms. di Tours tramanda inoltre una versione italiana della Navigatio Sancti Brendani.
Sulla base dell’illustrazione, della scrittura e della mise en page, sembra possibile ascrivere l’esecuzione di questa famiglia di manoscritti franco-italiani all’attività degli scriptoria domenicani liguri (e pisani) fra Due e Trecento (cfr. Gousset 1988 e Cigni-Maggioni 2010).
Manoscritti
Bibliothèque municipale de Lyon, 866
Lingua
Sul piano del vocalismo, la sostituzione di –a in luogo di –ai: appassent (= apaisent), debonarité, gatoient (= gaitoient), meisase (= mesaise), reparer (= repairer), resclarer, sa (= sai), anche davanti a consonante nasale: ançois, ans (= ains), anzi (= ainsi), atandre (= ataindre), sant (= saint), vancus (= vaincus), benché sia un tratto già presente nella scripta piccarda, sembra tuttavia per la sua capillarità più vicina alla frequenza del fenomeno che si riscontra in numerosi testi franco-italiani.
Possibili italianismi sembrano essere le forme: pardre, sarpant, chivallarie, gardarai e gabariez (= gaberies), in cui una –a si sostituisce ad una e davanti a –r. Allo stesso modo le forme trabuchier e trapaissoient (= trespassoient) potrebbero dipendere da un cambiamento di prefisso sul modello italiano.
Per quanto riguarda l’agglutinazione di parole, il fenomeno dell’aferesi, pur costante in piccardo, resta qui però circoscritto ad alcune parole. Nel nostro testo invece quest’uso grafico è talmente generalizzato da potersi ricondurre a un’influenza dell’italiano. Si vedano ad esempio: lascripture (= la (e)scripture), lispace (= li (e)space); tasspee (= ta (e)sspee); tunisses (= tu (e)n isses), lisgarda (= li (e)sgarda), llin (= lli (e)n), quin (= qui (e)n), quil (= qui (i)l); assediacre (= a (a)ssediacre), aux, aus (= a (a)ux, a (a)us), aslleiscier (= a (e)slleiscier), aspees (= a(s) (e)spees); lassemblé (= la (a)ssemblé), nin (= ni (e)n); sinn (= si (e)nn), sist (= si (e)st); qui nos apellez (= qui nos a apellez), manzi (= m’a (e)nzi).
Quanto all’aferesi in posizione iniziale di parola, essa interessa soprattutto le parole inizianti per a: (a)compliz, (a)conta, (a)coucha, (a)menuissemant, (a)ore, (a)eure, (a)orent, (a)prist, (a)reisona, (a)tarjançe, (a)venir, (a)venu; o per e: (he)nap, (e)stant, Phese (= Ephese), (e)spees, (e)vangile, (e)vangneliste, (e)vesque. Si tratta di forme aferetiche molto frequenti in franco-italiano, che possono in alcuni casi considerarsi veri e propri italianismi.
Sul piano della morfologia nominale un tratto caratteristico dei testi in franco-italiano riscontrabile frequentemente anche nel leggendario lionese riguarda laconfusione nella declinazione, in particolare per l’assenza o per la presenza incongrua della desinenza –s.
Le parole provenienti dai sostantivi latini in –ia presentano la finale sillabica in –ie: dizcordie, glorie, gratie(s), memorie, misericordie, luxurie, substantie, victorie; quelli derivanti dai sostantivi latini in –itatem hanno la desinenza –ité. Si tratta di italianismi come: chastité, clarité, saintité.
L’articolo determinativo dà luogo a numerosi scambi di forme: generalmente li per le, più di rado le per li; la per le e viceversa le per la; les può essere ridotto a lé, la forma enclitica des a dé. Si trova talvolta la forma ill per li (italianismo).
Allo stesso modo avviene per i pronomi personali: il per ele(s); le per la; la o le per li; li per le, la les, eles; leur per les e viceversa les per leur. Li e lé (= les) talvolta si elidono davanti a vocale.
Anche i dimostrativi danno luogo a qualche scambio di forme: cist per cest, celui per celi. La forma ces è talvolta ridotta a cé. Si incontra talvolta la forma este (italianismo).
Scambio molto frequente dei pronomi relativi que/qui. La congiunzione que prende spesso la forma di qui.
La preposizione de prende spesso la forma des. Si trovano nel testo le preposizioni dell’it. di, da, in. La preposizione par assume spesso il significato di pour (italianismo).
Con riferimento alla morfologia verbale, fra i tratti comuni ai testi franco-italiani presenti anche nel nostro leggendario si registrano:
La desinenza della 3a pers. plur. dell’imperfetto indicativo in –ent invece che –oient.
La desinenza della 1a pers. plur. dell’imperfetto indicativo in –iomes, –iom, –ion.
All’imperativo, le forme della 2a pers. del plur. sono talvolta usate per la 2a pers. del sing., secondo una caratteristica propria dei dialetti dell’Italia settentrionale. Di conseguenza, le forme sachies /sachiez sono talvolta ambigue, dal momento che potrebbero essere interpretate come forme della 2a pers. sing. della fricativa palatale o come forme della 2a pers. plur.
Estensione della radice dei verbi irregolari, nel caso dei verbi moiner (= mener) e moitre (= metre), forse per un’influenza analogica.
Cambio della radice nelle forme verbali engenoiller (= agenoiller), enprendre (= aprendre), enssemblé (= assemblé), e in senso opposto in abraichier (= enbrachier) e adoutriner (= endoutriner); evidenti italianismi.
Sul piano della sintassi, il leggendario di Lyon si rivela del tutto affine alla maggior parte dei testi franco-italiani per quanto riguarda la frequente discordanza fra soggetto e verbo: un soggetto singolare può essere seguito da un verbo al plurale, e viceversa. E nella stessa frase, due o più verbi che dipendono da uno stesso soggetto possono essere al singolare e al plurale. È frequente la confusione fra la 3a pers. sing. e la 3a pers. plur., come fra la 2a pers. sing. e la 1a pers. plur. La 2a pers. sing. e la 2a pers. plur. si scambiano spesso anche all’interno di una stessa frase.
Quanto al lessico, infine, fra le parole direttamente prese a prestito dall’italiano, si segnalano: desciendre, essagier, graizie, liga (= lia), lingue, nuove, parvenire, pelligrinage, pietuz, reguarda, saigrement, sain (= saint), segure, singlier, singnorie, torme (= torbe), tormente, vie (= voie).
Bibliografia
Avril, François – Gousset, Marie-Thérèse – Rabel, Claudia
1984 Manuscrits enluminés d’origine italienne, Paris, Bibliothèque Nationale, Département des manuscrits, Centre de recherche sur les manuscrits enluminés, II (XIII siècle), Paris, 1984, pp. 23-53 (Ligurie).
Cigni, Fabrizio
2006 Copisti prigionieri (Genova, fine sec. XIII), in Studi di Filologia romanza offerti a Valeria Bertolucci Pizzorusso, a cura di P. G. Beltrami – M. G. Capusso – F. Cigni – S. Vatteroni, Pisa, 2006, I, pp. 425-440.
2010 Manuscrits en français, italien, et latin entre la Toscane et la Ligurie à la fin du XIIIe siècle: implications codicologiques, linguistiques et évolution des genres narratifs, in Medieval Multilingualism in England, France, and Italy: the Francophone World and its Neighbours. Proceedings of the 2006 Conference at the University of Wisconsin-Madison, éd. Christopher Kleinhenz et Keith Busby, Turnhout, Brepols («Medieval Texts and Cultures of Northern Europe», 20), 2010, pp. 187-217.
Cigni, Fabrizio – Maggioni, Giovanni Paolo
2010 La Legenda aurea tra modelli e tradizioni. Una storia testuale e alcune questioni filologiche, in «Filologia Mediolatina», 17, 2010, 269-295.
Meyer, Paul
1888 Notice du ms. 770 de la Bibliothèque municipale de Lyon renfermant un recueil de vies de saints en prose française, «Bulletin de la S.A.T.F.», 14 (1888), pp. 72-95.
1897 Notice du ms. 1008 de la Bibliothèque de Tours, «Bulletin de la S.A.T.F.», 23 (1897), pp. 39-74.
1901 Notice d’un légendier français conservé à la Bibliothèque impériale de St. Pétersbourg, in «Notice et extraits de la Bibliothèque Nationale», t. 36, Paris, 1901, pp. 677-716.
1902 Notice d’un ms. de la Bibliothèque d’Este à Modène (Légendes des Saints en français), «Bulletin de la S.A.T.F.», 28 (1902), pp. 68-96.
1906 Légendes hagiographiques en français, in «Histoire littéraire de la France», XXXIII (Suite du quatorzième siècle), Paris, 1906, pp. 328-458.
Pannier, Léopold
1897 Le manuscrit 1008 de la Bibliothèque de Tours, «Bibliothèque de l’Ecole de Chartes», 39 (1897), p. 585.
Perrot, Jean-Pierre
1992 Le Passionaire français au Moyen Âge, Genève, Droz, 1992 («Publications Romanes et Françaises», 200).
2006 Livre della vie des sainz apostres et de leur paission et d’autres sainz et de leur vie et de maintes leur belles miraclez que Dieu Jhesu Crist fist por eus: légendier en scripta franco-italienne (Ms. Lyon, Bibliothèque municipale, 866): avec reproduction en couleur des enluminures, présenté et édité par Jean-Pierre Perrot, Chambery, Université de Savoie, 2006.
Petti Balbi, Giovanna
1978 Il libro nella società genovese del sec. XIII, «La Bibliofilia», 80, 1978, pp. 1-45.
Philippart, Guy
1977 Les Légendiers latins et autres manuscrits hagiographiques, Turnhout, Brepols, 1977 («Typologie des sources du Moyen Âge occidental», 24-25).
Pilati, L.
1966-1967 Il ms. 866 della Biblioteca di Lione e la prosa agiografica antico-francese, Tesi di Laurea, Università di Padova, a.a. 1966-1967.
Gousset, Marie-Thérèse
1988 Étude de la décoration filigranée et reconstitution des ateliers : le cas de Gênes à la fin du XIIIe siècle, «Arte Medievale», 2, 1988, 121-152.
Crediti
Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2014.