Motto “Grant Mersi” nel soffitto dipinto dello Steri di Palermo.

- Titles
- Motto Grant Mersi nel soffitto dipinto dello Steri.
- Dating
- 1377-1380.
- Language
- Francese medio.
Contenuto
Il soffitto ligneo dipinto della sala magna dello Steri di Palermo, fatto realizzare dal potente conte di Modica e ammiraglio del Regno Manfredi III Chiaramonte tra il 1377 e il 1380, comprende all’interno e al fianco del suo lussureggiante apparato decorativo un nutrito campionario di iscrizioni in caratteri gotici, per lo più in latino: iscrizioni monumentali con le date d’inizio e fine dei lavori, motti araldici sulle mensole laterali, didascalie correnti per alcune sequenze narrative, nomi di virtù profeti e personaggi biblici, citazioni evangeliche, ecc. Solo i nomi di tre pittori sono in siciliano (ad es. Mastru Simuni pinturi di Curiglu), e si incontrano pure iscrizioni pseudo-cufiche e pseudo-ebraiche, con funzione forse apotropaica oltre che decorativa (si veda da ultimo Straehle 2017).
In questo contesto, l’unica iscrizione in lingua d’oïl presente sul soffitto costituisce una significativa eccezione. Si tratta di un cartiglio rosso cremisi con il motto Grant Mersi, che sprona alla pietà in amore e che compare infatti alla fine di una scena allegorica (trave XXII B) dove una dama a cavallo tiene al laccio una farfalla (simbolo di passione erotica) mentre un’altra dama percuote un falcone bianco (amante) seguito da due cani (fedeltà).
La cultura cortese-cavalleresca di matrice francese è del resto immanente nella concezione iconografica del soffitto: dall’ambientazione carolingia della storia di Elena di Narbona (trave III) al modello francese dell’Historia destructionis Troiae, fonte del ciclo pittorico troiano (travi IV-V e VIII-IX), dalle scene esemplari tristaniane e di Aristotele cavalcato dalla cortigiana (trave IV A) alla sequenza alessandrina (trave XI), dove alcuni particolari iconografici deriverebbero dalle miniature del Roman d’Alexandre. L’esibizione di cultura letteraria francese va pure messa in relazione con l’ideologia politica dei Chiaramonte, che militavano nella fazione filo-angioina dei Latini intrattenendo stretti rapporti con la corte napoletana, e vantavano un’origine normanna (Clermont).
Bibliografia
Gàbrici, Ettore – Levi, Ezio
1932 Lo Steri di Palermo e le sue pitture, Milano-Roma, Treves-Treccani-Tumminelli (Regia Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Palermo. Supplemento agli atti, 1); rist. Palermo, L’Epos, 2003.
Bologna, Ferdinando
1975 Il soffitto della Sala Magna dello Steri di Palermo e la cultura feudale siciliana nell’autunno del Medioevo, Palermo, Flaccovio, 1975 (4a ed. 2002).
Bendinelli Predelli, Maria
1986 La storia di Alessandro Magno nel palazzo Chiaromonte a Palermo, «Prospettiva», 46, pp. 13-21.
Buttà, Licia
2015 La struttura, l’ordito e le sue fonti in relazione all’area mediterranea, in Lo Steri dei Chiaromonte a Palermo, a cura di Antonietta Iolanda Lima, Bagheria-Palermo, Plumelia, tomo I, pp. 117-133.
Straehle, Kristen E. G.
2017 “Tabi murolli muidem rep”. Pseudo-Kûfic, Retrograde Latin, and the Crusades Remembered on the Palazzo Chiaromonte-Steri Ceiling, «Journal of Transcultural Medieval Studies», 4, pp. 217-268.
Carapezza, Francesco
2019 “Leggere le pitture come fossero un libro”. L’interprétation du plafond de Manfredi Chiaramonte entre philologie et histoire, «Memini. Travaux et documents», 25, 2019, in corso di pubblicazione (https://journals.openedition.org/memini/).
Crediti
Scheda a cura di Francesco Carapezza.
Ultimo aggiornamento: 28 gennaio 2018.