RIALFrI - Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana# ISSN 2282-6920

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Tommaso di Saluzzo, “Tituli” del ciclo dei Prodi e delle Eroine del Castello della Manta

Dating
1416-1426.
Form of the text
Strofe di tre distici di allessandrini.
Language
Francese antico.
Topic
Versi tratti dal passo del “palaiz aux esleuz” dello Chevalier errant di Tommaso di Saluzzo, dove si vedono comparire la schiera dei prodi e quella delle eroine.
Type of text
Opera originale composta da un autore italiano in francese.

Contenuto

La sala baronale del Castello della Manta, nei pressi di Saluzzo, in provincia di Cuneo, conserva uno dei più importanti documenti pittorici tardo-gotici del Piemonte: si tratta dello splendido ciclo di affreschi commissionato da Valerano di Saluzzo della Manta, figlio naturale del marchese Tommaso III, ad un anonimo Maestro della Manta, fra il 1416 e il 1424-1426, in memoria del padre, autore del Chevalier errant, vasto romanzo allegorico e enciclopedico in francese, a cui il ciclo pittorico si ispira. Le figure dei Nove Prodi (Ettore, Alessandro Magno, Giulio Cesare, Giosuè, Davide, Giuda Maccabeo, Re Artù, Carlo Magno, Goffredo di Buglione) e delle Nove Eroine (Delfine, Sinope, Ippolita, Semiramide, Etiope, Lampeto, Tomiri, Teuca, Pentesilea) effigiate con preziosa eleganza nel salone del castello della Manta portano infatti, anche nella finzione artistica, i nomi di personaggi di cui si fa menzione nello Chevalier errant di Tommas  o III.

Come è noto, l’opera di Tommaso è attualmente tramandata da due soli manoscritti: il ms. fr. 12559 della Bibliothèque Nationale de France, e il codice L.V.6 della Biblioteca Nazionale di Torino (gravemente danneggiato dal rovinoso incendio del 1904); codici che l’autore avrebbe fatto esemplare nel corso di un soggiorno a Parigi fra il 1401 e il 1405, e che avrebbe poi portato con sé al suo rientro in patria.

Nelle miniature del ms. di Parigi, l’unico peraltro di cui si può affermare con certezza che sia stato commissionato da Tommaso per essere conservato nella propria residenza saluzzese, la critica ha per lungo tempo riconosciuto il modello iconografico più prossimo all’affresco dei Prodi e delle Eroine. Si tratta delle miniature che decorano recto e verso della c. 125, e illustrano il passo relativo al “palaiz aux esleuz”, dove si vedono comparire la schiera dei prodi e quella delle eroine, ciascun personaggio recante il proprio stemma e contraddistinto da specifici attributi.

Nuove collazioni fra il testo della sala baronale e quelli tràditi dai due manoscritti ad opera di Marco Piccat (1991) e più recentemente di Lea Debernardi (2011) hanno invece dimostrato con certezza che i tituli della Manta non dipendono né dal codice parigino, né dalla copia torinese, dato che conservano un testo migliore rispetto a quello di T e P, con lezioni più corrette e senza alcuni errori di copia che i due manoscritti ereditano dal modello comune.

Nel ciclo della Manta gli specialisti hanno riconosciuto Valerano sotto i tratti di Ettore di Troia che sta dinnanzi alla sua sposa Clementia Provana, rappresentata da Pentesilea. Quanto invece a Tommaso III, lo si ritrova trasfigurato in Alessandro il Grande.

Immagini dei “Tituli”

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Crediti

Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 1 giugno 2015.

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