Daniele Deloc da Cremona
Autore
Nato a Cremona, presumibilmente nella prima metà del XII secolo, Daniele Deloc è l’autore di una traduzione in antico francese di due trattati di falconeria d’origine orientale: il cosiddetto Moamin, trattato di cinegetica e di falconeria d’autore arabo del IX secolo, identificato con Abou Zayd Hounayn ibn Ishaq, ma noto in occidente col nome, per l’appunto, di Moamin o Moamyn, ed il Ghatrif, trattato di falconeria dell’VIII secolo dovuto a Ghatrif o Tarif, gran falconiere della corte persiana.
Quanto alla persona di Daniele, nulla è possibile aggiungere a quanto egli stesso dice nella rubrica iniziale della sua opera, in cui si presenta come «Daniel Deloc» – cognome che, secondo Bisson (2008, 128), potrebbe derivare però da una errata trascrizione della locuzione de loco –, «de Cremone nez» e affezionato «seruenz et home lige au noble roi Henri de Sardaigne» (I, Pref. 1), ossia del giovane re svevo Enrico o Enzo (dalla forma tedesca Heinz o Heintz, abbreviazione di Heinrich), re di Sardegna e figlio dell’imperatore Federico II di Hohenstaufen, su richiesta del quale egli esegue la traduzione in francese dei due trattati.
Tenendo conto di un passaggio della Historia diplomatica Friderici secundi di Huillard-Bréholles, Werth (1888, 173) sostenne la possibilità che Daniele Deloc fosse da identificarsi con un certo Daniele, falconiere di Federico II, mandato a Malta nel 1240 per cercarvi dei falconi.
Zingarelli (1933, 142), invece, non trovando traccia dell’esistenza di Daniele in nessuna fonte documentaria, congetturò che l’autore della traduzione fosse in realtà Angelus de Franchonia, ossia lo scriba che firma la copia del manoscritto di Venezia: un tedesco, dunque, come si evincerebbe dal nome che, visto il grande prestigio in cui era tenuta l’arte della falconeria e della caccia presso la corte degli Svevi, avrebbe pensato bene di accrescere la fama della sua traduzione facendola passare come il prodotto letterario di questo ambiente illustre. Ma lo studio della lingua della traduzione non indica alcuna origine germanica del traduttore, o dello scriba, mentre al contrario numerose testimonianze (quali, ad esempio, allusioni dirette al parlare lombardo, che si trovano in 1, 24, 2 e IV, 1, 4) portano verso l’Italia del Nord, soprattutto verso la Lombardia, come paese d’origine e, del resto, lo stesso Daniele dice espressamente di essere Lombardo (I, Prol., 5).
Opere
Livre de Moamin
Livre de Ghatrif
Bibliografia
Bibliografia
Edizioni
Moamin e Ghatrif. Traités de fauconnerie et des chiens de chasse, édition princeps de la version franco-italienne avec 3 planches hors texte, par Håkan Tjerneld, Stockholm-Paris, Éditions C.E. Fritze-Librairie J. Thiébaud, 1945 («Studia Romanica Holmiensia», 1).
Studi
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1908 Re Enzo a piede libero?, in Miscellanea tassoniana di studi storici e letterari pubblicata nella Festa della Fossalta (XXVIII giugno 1908), a cura di Tommaso Casini e di Venceslao Santi, Bologna-Modena, Formiggini Editore,1908, 49-60.
Frati, Carlo
1908 Re Enzo e un’antica versione francese di due trattati di falconeria, in Miscellanea tassoniana di studi storici e letterari pubblicata nella Festa della Fossalta (XXVIII giugno 1908), a cura di Tommaso Casini e di Venceslao Santi, Bologna-Modena, Formiggini Editore, 1908, 61-81.
Frati, Lodovico
1902 La prigionia di re Enzo, Bologna 1902, 28 ss.
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Crediti
Scheda a cura di Serena Modena
Ultimo aggiornamento: 17 febbraio 2013