Paris, Bibliothèque de l’Arsenal, 3645 (anc. 306)
Contiene la Leggenda di santa Caterina in francese antico, ff. 26r-67r.
Descrizione materiale
Segnatura: 3645.
Data: fine del XIII – inizi del XIV secolo.
Origine: francese.
Supporto: pergamena.
Numero di carte: 67 + il f. A (Martin 1887, III, p. 451), secondo la numerazione apposta sul recto nell’angolo del margine di testa; 70, secondo la numerazione sul recto nell’angolo del margine di piede (e con l’assenza del f. 45, non evidenziata dalla numerazione superiore).
Formato: codice in 8º.
Fascicolazione: la leggenda inizia nel secondo foglio, sul recto, di un quaderno (forse il quarto: la nostra riproduzione non comprende i primi fascicoli) e termina nel quarto foglio dell’ultimo fascicolo, un binione (senza la c. 70). Quindi, la leggenda occupa 5 quaderni (ma non il primo foglio del primo dei cinque fascicoli) e 1 binione; il codice sarebbe formato da 8 quaderni e 1 binione.
Foratura: nella nostra riproduzione è difficile distinguere i fori.
Rigatura: presumibilmente a colore.
Legatura: mezza legatura in pelle di vitello chiazzata (Martin 1887, III, p. 451); sul dorso è impressa la scritta «Inni et oraz. in ling. franc. antica. Cod. M.» (Breuer 1919, p. 203). Sul f. Av (di guardia? Cfr. Walberg 1928, p. XIII) si legge: «Iste liber est Jacobi Laurenti, qui moratur in conventu Sancti Viti. Amen dico.» (cit. solo da Martin 1887, III, p. 451).
Mise en page: lo specchio di rigatura è visibile; inoltre, è presente la colonnina delle lettere capitali. Il testo è scritto sul recto e sul verso di ogni foglio, ed è disposto su una colonna di 30 righe (eccetto ai ff. 29v, 32v, 40r, 42v, 48r, 49r, 50v, 55v, 56v, 57r, 58v, 59v, 61r, 62r e 62v, 64v, 65r e 65v, 66v, dove il numero delle righe tracciate non coincide con il numero delle linee scritte).
Mise en texte: ogni verso inizia con una lettera capitale (alcune più grandi e più spesse), e termina con un punto (ma al punto conclusivo possono seguire una o più parole, anche prima di un secondo punto). Le capitali maggiori, forse le iniziali rosse di Martin 1887 (III, p. 451), ci consentono di raggruppare i versi in capitoli (ma alcune di queste ci sembrano posteriori). Gli spazi rigati non scritti (per l’indicazione dei ff. v. sopra Mise en page), probabilmente riservati a delle miniature poi non realizzate, infrangono la serie continua dei versi.
Scrittura: forse una littera textualis minuscola. Secondo Martin 1887 (III, p. 451), si tratta di una scrittura italiana del XIII secolo. La seconda preghiera latina è scritta in un formato più piccolo (cfr. Walberg 1928, p. XIII).
Mani: oltre a quella del copista contiamo almeno una mano di un correttore posteriore, e forse una seconda (cfr. l’apparato delle varianti in Breuer 1919). Del copista, citiamo i ripensamenti al f. 27v (ll. 6-7) ed al f. 42v (ll. 16-17). Gli interventi del correttore sono segnalati dai puntini espuntivi, dalle rasure, dalle aggiunte sulla linea o nell’interlinea. Ad una mano posteriore attribuiamo anche i segni (crocette ed asterischi, ad es. ai ff. 29r, 30r, 35r, 43r, 43v, …) e le note (ad es. ai ff. 36r, l. 18 e 47v, l. 3) nei margini laterali.
Foliazione: non originale, probabilmente è recenziore. Sul recto di ogni foglio sono presenti due numerazioni, in cifre arabe: delle due, riteniamo quella che si trova nell’angolo del margine di piede anteriore a quella nel margine di testa (quest’ultima adottata da Breuer 1919). Tra le due numerazioni esiste lo scarto di un foglio, di due fogli tra i ff. 44 e 46 della numerazione inferiore (= ff. 43 e 44 per la numerazione superiore).
Decorazione: le capitali (le maggiori?) in inchiostro rosso (Martin 1887, III, p. 451); i segni convenzionali della fruizione del testo (crocette ed asterischi, v. sopra Mani). A queste forme di decorazione aggiungiamo le cornici ed i disegnini dei richiami (i primi, probabilmente posteriori; i secondi, di mano del copista). Nel testo, infine, sono frequenti gli spazi riservati (v. sopra Mise en texte).
Altre informazioni: in alcuni fogli della leggenda è possibile distinguere ad occhio nudo il lato carne dal lato pelo della pelle di pergamena (di quest’ultimo sono visibili i follicoli); il f. 62 potrebbe essere stato restaurato: lo rivelerebbe la doppia numerazione inferiore nel margine laterale esterno del f. 62r (nell’ordine, leggiamo: 62 – 64, alla fine dell’ultima riga scritta ‒ 64).
Antiche segnature: 305 in Mussafia 1873 (cit. in Breuer 1919, p. 203); 305 B. F in Martin 1887 (III, p. 450); 306, secondo Breuer 1919 (ibid.) e Walberg 1928 (p. XIII). Il catalogo di Martin (III, p. 451) riporta anche l’antica segnatura italiana: 101.
Notizie storiche: il codice sarebbe rimasto in Italia fino al XVIII s. (ant. 101) e poi sarebbe giunto in Francia. Qui sarebbe appartenuto al marchese De Paulmy, come testimonierebbe il catalogo della sua biblioteca, e quindi sarebbe confluito nel comprensivo patrimonio librario dell’Arsenal (da Martin 1887, III, p. 451).
Contenuto
Vita di Santa Caterina
Bibliografia
Edizione
Breuer, Hermann
1919 Eine gereimte altfranzösisch-veronesische Fassung der Legende der heiligen Katharina von Alexandrien in Anton Huber, Eine altfranzösische Fassung der Johanneslegende – Hermann Breuer, Eine gereimte altfranzösisch-veronesische Fassung der Legende der heiligen Katharina von Alexandrien, in «Beihefte zur Zeitschrift für romanische Philologie», LIII, pp. 206-260, Halle a.S., Niemeyer, 1919.
Testi
Banfi, Luigi
1983 Una nuova leggenda versificata di santa Caterina d’Alessandria, in Studi di lingua e letteratura lombarda offerti a Maurizio Vitale, vol. 1, pp. 45-78, Pisa, Giardini Editori e Stampatori, 1983;
Bronzini, Giovanni B.
1960 La leggenda di S. Caterina d’Alessandria. Passioni greche e latine, in «Atti della Accademia nazionale dei Lincei. Memorie. Classe di Scienze morali, storiche e filologiche», serie VIII, IX, fasc. 2, Roma, Accademia nazionale dei Lincei, 1960;
Cocito, Luciana
1970 Anonimo Genovese. Poesie, in «Officina Romanica», 17, Roma, Edizioni dell’Ateneo, 1970;
Martin, Henry
1887 Catalogue des manuscrits de la Bibliothèque de l’Arsenal, III, pp. 450-451, Paris, Plon -Nourrit et Cie, 1887 (il catalogo è consultabile in rete, v. il sito della BNF: archivesetmanuscrits.bnf.fr).
Meyer, Paul
1906 Légendes hagiographiques en français, in «Histoire littéraire de la France», XXXIII (Suitedu quatorzième siècle), Paris, Imprimerie Nationale, 1906, pp. 328-458;
1972 De l’expansion de la langue française en Italie pendant le Moyen-Age, in «Atti del Congresso internazionale di scienze storiche (Roma, 1-9 aprile 1903)», IV, pp. 61-104, Roma, Tipografia della Regia Accademia dei Lincei, 1904 e Nendeln / Liechtenstein, Kraus Reprint, 1972 (Rist. anast.);
Mussafia, Adolf
1873 Zur Katharinenlegende, in «Sitzungsberichte der philosophisch-historischen Klasse der Kaiserlichen Akademie der Wissenschaften», 75. Band, Wien, 1873;
Pèrcopo, Erasmo
1969 Poemetti sacri dei secoli XIV e XV, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1969;
Renier, Rodolfo
1899 Una redazione tosco-veneto-lombarda della leggenda versificata di santa Caterina d’Alessandria, in «Studj di Filologia Romanza», VII, 1899, pp. 1-83;
Walberg, Emmanuel
1925 Zum Text des altfranzösisch-veronesischen Katharinenlebens, in «Zeitschrift für romanische Philologie», XLV, 1925, pp. 327-337, Tübingen, Niemeyer, 1970;
1928 Deux versions inédites de la légende de l’Antéchrist en vers français du XIIIe siècle, in «Skrifter utgivna av kungl. humanistiska vetenskapssamfundet I Lund», XIV – «Acta reg. societatis humaniorum litterarum lundensis», XIV, I, Version anonyme, pp. 3-40, Lund, Gleerup, 1928;
Walsh, Christine
2007 The Cult of St Katherine of Alexandria in Early Medieval Europe, Aldershot, Ashgate, 2007.
Links
Crediti
Scheda a cura di Veronica Boarotto.
Ultimo aggiornamento: 3 settembre 2014.