RIALFrI - Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana# ISSN 2282-6920

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Trento, Biblioteca di San Bernardino del convento dei Frati Minori, Arch. 320

Descrizione materiale

Segnatura: Arch. 320.

Data: Inizio del XIV secolo.

Supporto: pergamena.

Numero di carte: due.

Formato: 157 x 295 mm.

Mise en page: bifolio scritto a pagina intera.

Scrittura: littera textualis.

Altre informazioni: Il bifolio riporta senza continuità testuale una porzione di testo corrispondente ai vv. 7659-7711 (lasse 385-388) ed ai vv. 7911-7960 (lasse 402-404) dell’edizione Brandin 1923-24.

Possessori: La pergamena fu donata nel 1993 alla Biblioteca del convento da padre Ottone Tonetti, direttore del Liceo musicale di Rovereto, al quale era stata probabilmente regalata dai conti Lodron di Villa Lagarina.

Contenuto

Il frammento in questione, siglato Tn dal suo scopritore, Marco Infurna, si aggiunge alle sei redazioni franco-italiane già note della chanson: quattro complete – ovvero quelle rappresentate dai codici fr. 225 (V4) e fr. 226 (V6) della Biblioteca Marciana di Venezia, dal ms. 470 (già 703) del Musée Condé de Chantilly (Cha), dal fr. 1598 della Bibliothèque Nationale di Parigi (P3) – e due esigui lacerti, entrambi editi da Monfrin 1958, e conservati alla Marciana e alla Nazionale di Firenze.

Il frammento si connota per la conservazione delle vocali finali, o da U (quando vv. 4, 17; molto vv. 7, 29, 39; tropo v. 10; meso v. 32; Karlo v. 49) e a (segnoria v. 9; terça v. 13, umqua v. 32, ora v. 34, nostra vv. 37 e 42, vostra v. 36, nulla v. 40, corona v. 14, una v. 19, testa v. 29), anche nelle desinenze verbali del presente (domanda v. 14, resembla v. 34, atenda v. 38), insieme all’impiego di forme schiettamente italiane o italiane settentrionali (ançi v. 13, doman v. 13, ie ‘gli’ v. 14, Deo vv. 16, 17; piteta v. 49, vegno v. 17).

Infurna 2002 registra anche l’impiego di forme ibride come partía v. 15, acontamant v. 32, mallamant 48, emçenoillà v. 17, inçenoiller v. 15, imperer v. 4, riter (‘figli’, termine caratteristico dell’epica franco-italiana) v. 7, polçelles v. 13, primer v. 18, ascolter v. 19, innoier v. 23. Somer v. 11, stovrà e stovirà vv. 12, 14, 15 sono forme anche dell’italiano antico. Significativa è anche la forma quèrere v. 12, al posto del fr. a. querre. Sul piano della morfologia, oltre a qualche incertezza sulle regole della declinazione bicasuale (Baroms per baron v. 29, fils per fil v. 30, deu per dieus v. 43 nevò per nevoç v. 7, pié per piés v. 15; articolo le per li v. 4, li per les v. 9, li per le v. 47), l’editore segnala la prevalenza del pronome el invece di il; l’uso di li al posto di les (li segnà v. 19), di li al posto di le (li navra v. 16) e viceversa (le feites vv. 29 e 33); mi per me (mi stovirà vv. 12 e 14); nu v. 4 oltre a nos; il possessivo soa v. 18; qual v. 8 al posto di quel; in vv. 30 e 42 per en; per al posto di por (solo nel primo foglio); nom, non, no (vv. 22, 38, 45, 4, 22, 35) al posto di ne. A livello sintattico, rilevanti appaiono le costruzioni italiane me vinent a demander v. 10; Biem est da otroier v. 39.

Sul piano grafico, il frequente fenomeno del passaggio di –n a –m (fim v. 11, domam v. 13, Lomgim v. 16, som vv. 18, 43; em vv. 22, 35, mom v. 30, Machom v. 35, nom vv. 38, 45, Madarim v. 39, fellom v. 41, Sallamum v. 6, dam v. 7, barom vv. 8, 23, 44, biem v. 39), anche all’interno di parola (omçire v. 5, vemdra vv. 11, 13, Lomgim v. 16, çaschums vv. 17, 20, 21, emçenoillà v. 17, entemdant v. 23, umqua v. 32, blamch v. 47, emvoier v. 34, atemdra v. 38), ammesso che non costituisca una semplice abitudine grafica del copista, potrebbe suggerire una localizzazione del frammento in area veneto-emiliana (e anche nel roveretano, la zona in cui è stato verosimilmente conservato il frammento) durante il XIII e il XIV secolo.

Chanson d’Aspremont

Il testo, probabilmente composto in Sicilia alla fine del dodicesimo secolo per rialzare il morale delle truppe che si preparavano per la terza crociata, è un appello all’unificazione delle forze…

Bibliografia

Brandin, Louis

1923-1924      La ‘Chanson d’Aspremont’. Chanson de geste du XIIe siècle. Texte du manuscrit de Wollaton Hall, édité par di Louis Brandin, 2 voll. Paris, Champion, 1923-1924.

 

Corti, Maria

1960    Emiliano e veneto nel ‘Fiore di Virtù’, in «Studi di Filologia Italiana», XVIII, 1960, pp. 29-68.

 

Fassò, Andrea

1981    Cantari d’Aspremonte inediti (Magl. VII 682), edizione a cura di Andrea Fassò, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1981.

 

Infurna, Marco

2002    Un nuovo frammento franco-italiano della ‘Chanson d’Aspremont’, in «Medioevo Romanzo», 26, 2002, pp. 69-81

 

Monfrin, Jacques

1958    Fragments de la ‘Chanson d’Aspremont’ conservés en Italie, in «Romania», LXXIX, 1958, pp. 237-252 e 376-409.

 

Pezzi, Elena

1992    Una versione inedita della ‘Chanson d’Aspremont’: il manoscritto franco-italiano del Musée Condé di Chantilly, in «Quaderni di filologia romanza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna», IX, 1992, pp. 9-26.

 

Crediti

Scheda a cura di Serena Modena.
Prima pubblicazione: 14 giugno 2016.

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