RIALFrI - Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana# ISSN 2282-6920

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

Motto in francese di Giorgio Valperga, conte di Mazzè

Titles
Motto in francese di Giorgio Valperga, conte di Mazzè.
Dating
1418.
Type of text
Motto.

Contenuto

I conti di Valperga di Masino furono una delle famiglie più antiche e illustri del Piemonte. Radicato nel Canavese, questo potente casato, la cui genealogia affonda le sue origini ai tempi di Arduino d’Ivrea, il primo re d’Italia incoronato a Pavia verso l’anno Mille d.C., ebbe come simboli iconografici nel proprio stemma araldico due staffe con il motto Ferme toy. L’onorificenza della staffa e il motto in francese furono concessi a Giorgio Valperga, conte di Mazzè, da Sigismondo di Lussemburgo, prima re d’Ungheria e di Boemia (1411) e poi Imperatore del Sacro Romano Impero (1433). Figlio di Antonio Valperga detto il Velloruto, Giorgio Valperga nacque probabilmente nel 1371. Dopo aver trascorso parte della sua giovinezza proprio alla corte di Sigismondo, Giorgio tornò in Italia ed abbracciò la carriera militare al soldo del capitano di ventura Facino Cane favorendo sempre la fazione ghibellina in Piemonte. Alla morte di Facino Cane nel 1412, Giorgio fece ritorno a Vienna dall’imperatore e come suo generale cercò in ogni modo, seppur invano, di reprimere la rivolta dei Turchi Osmani e degli Hussiti in Boemia, così nel 1418 l’imperatore gli chiese di fermare gli scontri e gli concesse una patente che conteneva proprio quei simboli, le due staffe d’oro in campo rosso ed il motto “ferme toy”, che avrebbero contraddistinto nei secoli l’araldica della sua discendenza fino ad entrare poi di diritto nel 2013 nell’iconografia dello stemma e del gonfalone del Comune di Valperga (Torino). Giorgio Valperga morì in battaglia nel 1429 e in questa occasione Sigismondo, come segno di riconoscenza verso il suo generale, cui era molto affezionato, riconfermò la bolla emessa due secoli prima da Federico II di Svevia che di fatto restituiva al figlio di Giorgio, Antonio Valperga, il possesso del feudo di Mazzè e la signoria sulla Dora Baltea che erano passate con la pace di Ivrea del 1391 sotto il dominio dei Savoia.

Bibliografia

Massabò Ricci, Isabella – Carassi, Marco – Gentile, Luisa Clotilde

1998     Blu, rosso e oro. Segni e colori dell’araldica in carte, codici e oggetti d’arte. Catalogo della mostra Torino, Archivio di Stato, 29 settembre – 30 novembre 1998, a cura di Isabella Massabò Ricci, Marco Carassi, Luisa Clotilde Gentile, Milano, Mondadori Electa, 1998, p. 211.

 

Merlotti, Andrea

2000     L’enigma delle nobiltà: stato e ceti dirigenti nel Piemonte del Settecento, Firenze, Olschki, 2000, p. 9.

 

Niccolini, Beatrice

1986     Valperga e Savoia, Firenze, Vallecchi Editore, 1986, pp. 122-123; 439.

 

Crediti

Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 3 agosto 2019.

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