Il progetto
Rendere accessibile a tutti una banca dati completa contenente i testi della letteratura medievale franco-italiana. È stato questo il primo obiettivo del progetto RIALFrI (Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana), concepito inizialmente per mettere a disposizione della rete quelle opere scritte nel Nord Italia tra il XIII e il XV secolo in una lingua frutto della mescidanza di francese e di volgari della Penisola italiana. Nella creazione di questa letteratura, che vanta tra i suoi titoli capolavori assoluti quali L’Entrée d’Espagne, il Veneto ha svolto un ruolo di grande rilievo, tant’è vero che ad essa ci si riferisce tradizionalmente anche con l’etichetta di “letteratura franco-veneta”.
La banca dati è resa disponibile agli utenti della rete grazie all’allestimento di questo sito, che raccoglie, oltre ai testi, la bibliografia sull’argomento, e, quando possibile, le riproduzioni di manoscritti e di volumi antichi, le schede introduttive alle singole opere, gli apparati filologici e le analisi linguistiche.
Ogni testo è interrogabile grazie al motore di ricerca messo a punto da Luigi Tessarolo. Il materiale così a disposizione consente di condurre approfonditi studi lessicografici e linguistici, che potranno in alcuni casi dirimere questioni controverse da sempre discusse e mai risolte.
L’obiettivo a lungo termine del progetto RIALFrI è la realizzazione di un Dizionario del Franco-Italiano, il DiFrI, che avrà come modello il TLIO (Tesoro della lingua italiana delle Origini) e il DMF (Dictionnaire du Moyen français) e il DÉAF (DÉAF. Dictionnaire étymologique de l’ancien français électronique (GHIJKL)).
Il progetto è aperto alla collaborazione attiva di tutta la comunità scientifica internazionale.
Gruppo di lavoro
Il RIALFrI è un progetto diretto da Francesca Gambino nell’ambito dell’attività del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università degli Studi di Padova. Del gruppo di lavoro fanno parte i docenti Furio Brugnolo, Gianfelice Peron e Lorenzo Renzi, nonché le ricercatrici Floriana Ceresato, Rachele Fassanelli, Marta Materni e Serena Modena. L’ideatore dell’ambiente Mediapress è Mirko Visentin, l’ideatore del motore di ricerca Luigi Tessarolo.
In Italia sono entrati a far parte del progetto Carlo Beretta dell’Università degli Studi della Basilicata e Andrea Beretta dell’Opera del Vocabolario Italiano, mentre a livello internazionale hanno confermato la loro disponibilità a collaborare alcuni affermati studiosi del franco-italiano: Leslie Zarker-Morgan, Professor of Modern Languages and Literatures (Italian and French) della Loyola University del Maryland e curatrice nel 2009 dell’edizione della Geste francor; Laura Morreale, ricercatrice indipendente e curatrice del sito “French of Italy”; il professor Günter Holtus dell’Università di Gottinga, coautore insieme a Peter Wunderli della più ampia monografia fino ad ora realizzata sull’argomento (Les épopées romanes. Franco-italien et épopée franco-italienne, Heidelberg, Winter, 2005).
RIALFrI ha mosso i primi passi nell’ambito del Progetto strategico di Ateneo dell’Università di Padova “Medioevo veneto e medioevo europeo. Identità e alterità” (STPD08XMXP).
Filosofia
Se bene bisogna procedere alle cose pesatamente, non si vuole però proporsi nelle faccende tanta difficultá che l’uomo, pensando non possino riuscire, si fermi; anzi, bisogna ricordarsi che nel maneggiare si scuopre piú facilitá, e che faccendo, le difficultá per sé medesime si sgruppano. E questo è verissimo, e chi negocia lo vede tuttodí in fatto; e se papa Clemente se ne ricordassi, conducerebbe spesso le cose sue e piú in tempo con piú riputazione.
Francesco Guicciardini, Ricordi, C 194.
Contesto
L’Università degli studi di Padova ha una lunga tradizione nell’ambito degli studi franco-italiani o franco-veneti. Tra i lavori dei professori patavini che si sono occupati di questa letteratura sono da ricordare l’indagine storico-letteraria di Alberto Limentani (L’Entrée d’Espagne e i signori d’Italia, Padova, Antenore, 1992; Martin da Canal, Les estoires de Venise, edizione critica a cura di A.L., Firenza, Olschki, 1972-1973), gli studi pionieristici di Giovan Battista Pellegrini e di Lorenzo Renzi in ambito linguistico (tra i numerosi interventi si cita del primo autore Franco-veneto e veneto antico, “Filologia romanza”, III 1956, pp. 122-40; del secondo Il francese come lingua letteraria e il franco-lombardo. L’epica carolingia nel Veneto, in Storia della cultura veneta, Vicenza, Neri Pozzi, 1976, vol. 1, pp. 563-89) e le ricerche di carattere filologico di Gianfelice Peron (Il frammento di Treviso del Roman d’Alexandre, in Roberto Benedetti, Le roman d’Alexandre. Riproduzione del manoscritto Venezia, Biblioteca Museo Correr, Correr 1493, Tricesimo, Vattori, 1998, pp. 89-94).
Biblioteca digitale
Nella prospettiva della filologia informatica, il RIALFrI è una biblioteca digitale dinamica: i testi in esso inseriti appaiono in nuove edizioni, oppure possono essere riveduti dagli stessi editori o dai collaboratori, che indicano in una scheda ogni modifica introdotta rispetto alle edizioni già apparse a stampa; le edizioni più antiche sono oggetto di revisione mediante ritocchi a errori materiali, concisi aggiornamenti bibliografici o la segnalazione di soluzioni testuali alternative. Di alcuni testi sono fornite, inoltre, due o più edizioni, per evitare l’ ‘effetto internet’, cioè la tendenza a citare i testi immediatamente disponibili in linea, normalmente offerti in un’unica edizione*.
Così concepita, una biblioteca digitale dinamica non si sostituisce né si contrappone all’editoria cartacea, stabilendo piuttosto con essa una relazione di complementarietà. La rete può anticipare la pubblicazione (perché a tutti gli effetti, anche legali, di pubblicazione si tratta) di edizioni che poi appariranno a stampa, come il volgarizzamento della Consolatio a cura di Gianfelice Peron; non avendo limiti di spazio, può contenere una documentazione improponibile in un libro; per le edizioni già impresse, rende agli editori viventi il servizio di aggiornare e eventualmente correggere i propri lavori o di rispondere a dubbi e obiezioni sollevate.
*Vedi Michelangelo Zaccarello, “La letteratura italiana nel contesto della svolta digitale: serve più ‘teoria dell’edizione’?” Ecdotica, vol. 14, 2017, pp. 148-62 (p. 153): “i testi più accessibili sono quelli di peggiore qualità”.
NB: Quando un’opera non è visibile nella sua interezza, significa che non è stato possibile pubblicarla per problemi di copyright. Rimane, però, interrogabile dal motore di ricerca ed è consultabile per piccole porzioni di testo.
Logo
Per il nuovo logo di RIALFrI abbiamo voluto evitare facili e manieristici riferimenti al mondo medievale per far emergere invece il carattere informatico primigenio del progetto, legato in prima istanza alla digitalizzazione di testi a stampa.
Da qui l’idea di evocare graficamente l’ambiente delle prime sperimentazioni sul riconoscimento ottico dei testi (fine anni ’70), coeve al passaggio definitivo e ineluttabile dalla macchina per scrivere al personal computer (il primo pc Apple è del 1976).
Si è quindi puntato a rendere l’acronimo RIALFrI con un carattere “monospaziato” (Adobe Courier) simile a quelli realizzati negli anni ’60 per i primi sistemi di riconoscimento ottico dei testi in ambito postale, aggiungendo inoltre alla prima parte dello stesso un effetto a righe orizzontali che richiama da un lato i display a matrice dei primi pc, dall’altro le pagine di un libro visto di “taglio”. Infine si è voluto evidenziare la parte dell’acronimo che caratterizza il progetto da un punto di vista linguistico e contenutistico (Franco-Italiana) utilizzando un rosso-rubrica.
a cura di Mirko Visentin
Crediti
Francesca Gambino. Ultimo aggiornamento: 14 aprile 2023
Traduzione in inglese di Rachel D. Gibson and Leslie Zarker Morgan