[*AFACER] v.
[*AFACER] v.
[FEW III, 356a; GDLI affacciare]
0.1 aface.
0.2 Dal lat. facies.
0.3 Il verbo è frutto di una congettura di Thomas: nel passo dell’Entrée citato nel ms. si legge, infatti, sauāce da interpretare come s’avance ‘avvanza’, corretto dall’editore per ripristinare la rima. Holtus 1979, p. 188 osserva che il composto a– + facer, non diffuso nell’area galloromanza, è in franco-italiano un hapax legomenon in posizione di rima influenzato dall’italiano affacciare. Il FEW III, 356a cita Npr. afacia «montrer à decouvert, mettre en face» e, ivi 355b enfacia «regarder en face». Il verbo Vouth. affacer di FEW III, 356a ha, invece, il significato dell’a.fr. esfacier «faire disparaître». Ci si chiede se non sarebbe stato meglio preservare l’assonanza originale (o forse quasi rima per l’occhio menace : sauāce : caçe, visto che la nasale è graficamente rappresentata dal titulus) senza intervenire sulla lezione del manoscritto.
0.4 1 ‘Mettersi in faccia, affrontare’.
0.5 Francesca Gambino 30.07.2025. Ultimo aggiornamento: Francesca Gambino 30.07.2025.
1 ‘Mettersi in faccia, affrontare’.
– «Quant Rollant a ohie dou Paiens la menace, | Veillantins lui stratorne q’encontre lui s’aface; | A onor ne se tient quant un seul Turc le caçe», L’Entrée d’Espagne, secondo quarto XIV sec., Padova, 9614.