Roman d’Alexandre in prosa (ms. Vienna)
- Titles
- Roman d'Alexandre in prosa (Vienna)
- Dating
- XIV sec.
- Incipit
- Ne vos dirai plus dou roi Assuerus ore, ainz vos dirai qui regna aprés lui en Perse, si con l'estoire raconte.
- Explicit
- Or lairons ester des fais des Grezois, si tornerons as fais de Rome.
- Form of the text
- Prosa.
- Language
- Franco-italiano.
- Topic
- Racconto su Alessandro Magno e la Macedonia.
- Type of text
- Versione franco-italiana della sezione «la Macedonia e Alessandro» della cosiddetta Histoire ancienne jusqu’à César.
Contenuto
Prima storia universale in lingua francese, scritta da Wauchier de Denain per il castellano di Lille, Roger IV, tra il 1208 (o 1211) e il 1213 (o il 1214), l’Histoire ancienne jusqu’à César comincia con l’Antico Testamento e innesta su uno schema storiografico tradizionale, improntato al modello biblico, la storia di Tebe, di Troia, di Enea e di Alessandro Magno, per le quali utilizza fonti classiche, mediolatine e volgari, segue poi la storia di Roma e si conclude con le prime fasi della campagna di Cesare contro i Galli (57 a.C.).
Il rimaneggiamento in franco-italiano testimonia di una ricezione singolare dell’Histoire ancienne jusqu’à César in Italia e offre interessanti innovazioni nel racconto della vita di Alessandro. Il rimaneggiatore mette fine innanzitutto alle contraddizioni di Wauchier de Denain sulla morte di Filippo. Al duplice racconto contraddittorio di Wauchier si sostituisce infatti un unico racconto: in linea con gli Historiarum adversus paganos libri VII di Paolo Orosio, l’assassinio ha luogo in occasione del matrimonio di Alessandro d’Epiro con Cleopatra, la figlia di Filippo. Quanto all’omicida di Filippo, il rimaneggiatore gli dà un altro nome, Upafna, e gli assegna una motivazione diversa per il gesto: vendicare il padre, assassinato da Filippo.
Molte abbreviazioni della versione in franco-italiano testimoniano poi la preoccupazione dell’anonimo autore di cancellare le critiche verso il protagonista che Wauchier de Denain aveva ripreso da Orosio. Viene così eliminato, ad esempio, il richiamo ai crimini commessi da Alessandro, presente nel paragrafo 41 del ms. BNF fr. 20125, e dei quali non rimane che il racconto dell’assassinio di Callistene con un cambiamento di motivazione.
A modificare il ritratto di Alessandro rispetto al modello di partenza, sono anche talune aggiunte, che contribuiscono all’idealizzazione del protagonista in re sapiente e esploratore. Oltre ai vari episodi che attribuiscono ad Alessandro una competenza nelle lingue straniere che Wauchier de Denain ignorava, le due avventure decisive, introdotte nel ms. di Vienna 2576 per celebrare la curiosità scientifica dell’illustre Macedone, sono il suo viaggio celeste e la sua discesa sottomarina. Nel racconto delle esplorazioni celesti e sottomarine il rimaneggiatore sembra essersi ispirato all’Historia de preliis J2 o J3.
Il racconto del ms. di Vienna non condanna né pone dei limiti al desiderio di vedere e di conoscere che anima Alessandro e offre una celebrazione senza ambiguità della curiosità e della sete di scoperta di nuovi spazi dell’eroe macedone.
Fortuna
La notevole diffusione dell’Histoire ancienne jusqu’à César è dimostrata dalla consistente tradizione manoscritta dell’opera ‒ che comprende più di 90 testimoni, realizzati lungo un arco cronologico di oltre tre secoli soprattutto in Francia, a San Giovanni d’Acri, in Italia e in Spagna (cfr. Palermi 2004) ‒ dalle due redazioni in francese dei secoli XIV e XV (indicate tradizionalmente come seconda e terza redazione), dalle stampe rinascimentali (in particolare quella di Antoine Vérard, del 1491, pubblicata con il titolo di Le Volume d’Orose), dalle traduzioni italiane (per cui si rinvia a Meyer 1885, Flutre 1932, Ronchi 2004), e dai prestiti operati da numerosi autori.
Lingua
Per quanto riguarda i tratti più caratteristici del franco-italiano presenti nel testo, si registrano sul piano del vocalismo:
– a anziché ai: in posizione tonica mantes fois 8.8, sane 12.14, sans 12.2, sovrane 12.4; in posizione pretonica fasoit 2.2 e 7.42, mantenant 19.3 ecc., mantenir 10.1 e 15.12, plasoit 5.32,
– a in luogo di e: ancianemens 5.41, començament 5.16, faroit 5.5 e 10.13, seramens 5.16, saremens 11.8;
– e al posto di ei: ben 9.2, plens 9.60;
– l’uso di i al posto di e in: incontre 7.29 ecc., infens 7.3, ingin 7.23, inoia 12.7, inorta 19.1, insenble 7.38, insi 5.3, insint 4.13, insus 5.32, intalenté 5.41; e nelle forme: continemens 7.63, ligerement 13.11, norimens 9.62, primerain 1b.1, primerement 3.2 ecc., vestimens 10.4;
– il frequente mantenimento di o chiusa in sillaba chiusa. In posizione tonica : boche 9.39 (manca bouche); jors 10.39 e passim (mentre jour manca); loez 9.35 (mai louer); predominano le forme tot/toz. In posizione pretonica : mostré/demostrer 6.10 ecc. (moustrans 7.17); poroit 7.3 ecc. (mai pouroit); dotoient 14.30 (ma anche douta 7.30); atornés 8.7 (ma mai atourner), corage 11.7 (e mai courage); dotance 14.17 (mai doutance); portant 9.35 (mai pourtant); torner 18.2 (mai tourner);
Allo stesso modo risulta maggioritaria la grafia o laddove ci si attenderebbe eu in francese medio: lor (leur); seignor/seignor (1’occorenza Seigneur 8.5); sempre la grafia seignorie 1b.6 ecc., (h)onor 5.41, meilor 13.25, ecc.;
– o per oi: in posizione tonica: jons 3.5, pont 7.63; pongit 7.49; in posizione posttonica: pongant 7.49, pongoient 9.68;
– la terminazione in a nei sostantivi: aventura 12.13, comandisa 20.6; nell’articolo una 7.29; nel verbo all’imperativo: repaira 7.17.
– la mancanza di e finale in taluni infiniti: bruir 10.36, dir 7.22, fer 4.21, occir 13.11.
– l’assenza della vocale prostetica a davanti a b, k, l, s (bosmés 13.33, kater 10.2, keyson 18.11, lumés 10.48, sailir 14.28, senbla 13.13); e della vocale prostetica e davanti a s (scanperent 6.18, scrit 8.5, spaventable 10.20, spee 5.35, smeraudes 13.20, smovoir 7.55, sperance 4.3, spesement 11.20, spices 11.16, stranges 7.7, stroitement 13.17), e davanti a d, t (defices 9.37, Tiope 14.2).
Quanto al consonantismo, si evidenzia:
– l’uso frequente della lettera ç, equivalente in francese a g o j (le çeuc que fesoient li liçer bakallez 5.44, ençigners 9.91, coraços 18.3, coroçeroient 13.12), o a z (Amaçoynes 8.15);
– l’uso di g al posto di c: engeinte 6.12, gages 15.9, glof 6.8, perges 10.38;
– l’assenza di h iniziale: abitee 13.20, ait, aitiés 13.30, aus barons 5.4, autement 6.21, erberger 9.62 ecc., oilous 11.21, onte 14.11, ontosement 10.7, umaine 10.44, urterent 14.1, ydosse 9.43;
– il raddoppiamento fonosintattico di l: de lla cités 5.5, ne lla 5.23, que lla 6.5, lly freres 2.1, llor droiturel seignors 7.14, que lles aidast 4.8, que lles autres voysines 5.13.
– l’impiego di x al posto di s francese per influsso del veneziano (akeixon, axie, avixion, buxines, conduxoit, demandaxon, deprixonés, dexier, dexiré, exposee, fexoit, maxaisse, orixons, ouxelz, plaixir, prixon, raixon/reixon, traïxon/traÿxon, uxage);
– l’uso, benché raro, di z per j, proprio della scripta veneziana: zieus 8.13, per jieus, e zavelot 9.69;
Sul piano morfologico si segnalano:
– la discordanza singolare-plurale fra soggetto e verbo;
– alcuni casi di passato prossimo in uit, anziché ut: aperçuit 6.20, puit 2.5 e passim, reçuit 18.1;
– la forma pronominale lor, usata spesso dopo una preposizione al posto di els/eus/ aus attesi in francese: si resenblerent avuec lor 4.7; par mesconoisance d’entre lor et les Grés 4.19;
– l’uso pure frequente della forma polivalente li per indicare le forme atone dei pronomi personali maschili complemento (li/lui, le, les, lor) e il pronome soggetto il.
– la compresenza delle forme et e e per la congiunzione e;
– la confusione tra par e por: par smovoir 7.55, par mantenir 15.12;
Sul piano lessicale si segnalano le forme: glof 6.8, escribé 8.17, ginge 9.22, coroger 10.45, das 13.30; di cui non sembra esserci attestazione né in francese né in italiano (cfr. Bougassas 2012, 83). E le forme più nettamente italianeggianti: bakallez 5.44, fuge 10.35 e passim, liste 9.21, naquiseles 9.55, tende 7.39 e 57; nonché le forme del verbo ‘faire’, fasoit 2.2 e 7.42, faroit 5.5 e 10.13. Più evidente ancora l’influsso dell’it. nei sostantivi: cantonee 14.28, fose 15.2, kase 15.2; nelle preposizioni con 9.53, da 9.22, enfra 7.42, in 14.5; nelle iscrizioni lo re Felipo; re Felipo, che si trovano accanto rispettivamente alla miniatura del f. 93v e a quella del f. 94r.
Manoscritti
Wien, Österreichische Nationalbibliothek, ÖNB, 2576
Bibliografia
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1933 Les manuscrits des Faits des Romains, Paris, Hachette, 1933.
Gaullier-Bougassas, Catherine
2012 Édition critique du remaniement franco-italien du codex 2576 de Vienne, in Ead., L’Histoire ancienne jusqu’à César ou Histoire pour Roger, châtelain de Lille, de Wauchier de Denain. L’Histoire de la Macédoine et d’Alexandre le Grand. Édition critique de C. Gaullier–Bougassas, Turnhout, Brepols, 2012 («Alexander Redivivus», 4), 247-316.
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Meyer, Paul
1885 Les premières compilations françaises d’histoire ancienne, «Romania», 14, 1885, 1-81.
Palermi, Maria Laura
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Ronchi, Gabriella
2004 Un nuovo volgarizzamento dell’Histoire ancienne attribuito a Zucchero Bencivenni, «La Parola del Testo», 8, 2004, 169-194.
2005 I volgarizzamenti italiani dell’Histoire ancienne. La sezione tebana, in Studi su volgarizzamenti italiani due-trecenteschi, a cura di P. Rinoldi e G. Ronchi, Roma, Viella, 2005, 99-165.
Ross, David John Athole
1963 The History of Macedon in the Histoire ancienne jusqu’à César: sources and compositional method, «Classica et Mediaevalia», 24, 1963, 181-231, 228-229.
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1994 Récits mythiques et moralisations dans Histoire ancienne jusqu’à César, in Europäischen Literaturen in Mittelalter. Mélanges Wolfang Spiewok, Greifswald, 1994, 143-153.
1995 Histoire ancienne jusqu’à César, Estoires Rogier. Tome I: Assyrie, Thèbes, Le Minotaure, les Amazones, Hercule, éd. Marjike de Visser-van Terwisga, Orléans, Paradigme (Medievalia, 19), 1995.
1999 Histoire ancienne jusqu’à César, Estoires Rogier. Tome II, éd. Marjike de Visser-Van Terwisga, Orléans, Paradigme (Medievalia, 30), 1999.
Crediti
Scheda a cura di Serena Modena.
Ultimo aggiornamento: 28 marzo 2014.